Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire…
31.03.2016, Email di Filippo Nigro
Tra Bagnoli e Montella c’è sempre stata una rivalità nel gioco del calcio. Ai miei tempi, ma credo anche oggi, vincere contro Montella aveva un sapore speciale, come dire, valeva doppio. Vincere in trasferta poi…non le dico la soddisfazione! Perciò, immagini: una partita a Montella di (purtroppo) molti anni fa, risultato 1 – 2 per noi ad una manciata di minuti alla fine. Chissà perché mi passò per la mente di dare una mano alla difesa ed entrai, cosa più unica che rara, nella “mia“ area di rigore. Non l’avessi mai fatto! Nel tentativo di respingere un tiro da fuori area, deviai la traiettoria del pallone di quanto necessario per….farlo entrare nella porta della mia squadra. La prima ed unica volta che ho provato a “difendere“ ho fatto un autogol! Feci pertanto la promessa a me stesso di non giocare mai più in difesa, ed è quello che ho sempre fatto. Da allora, caro Presidente, niente più autogol. Per la cronaca, la partita fini 2 – 2 ed immagini la mia amarezza, considerando la mancata vittoria in trasferta per colpa mia.
Anche in questa “partita“ sono convinto di non aver “centrato la mia porta“. Forse è lei a non voler comprendere. La sua risposta, a parte le considerazioni “di rito“ relative alla descrizione degli eventi realizzati ed al fatto che il circolo è nato per… promuovere e favorire etc…, ignora completamente le questioni che le ho sottoposto. Episodi precisi che evidenziano una intenzione politica nascosta ed ostile nei nostri confronti. Se le vada a rileggere: ho parlato di brochure dell’ EPT, di presenza all’Expo, di presunta assenza ai finanziamenti Regionali (Sagra della castagna), di “valutazioni“ diverse rispetto al passato per il randagismo ed infine di giudizi “coloriti ed offensivi“ mascherati da domande per il Sig. Pagnini, allo scopo di avere le risposte desiderate. E, mi dicono adesso, il suo circolo ha scoperto solo oggi dell’abbandono di rifiuti dopo Pasquetta….Viceversa, nessuna notizia di cose positive in paese. Sono questi gli episodi che mi hanno indotto a scriverle la mia indignazione e per i quali ho registrato il silenzio assoluto. Forse, non si sa cosa dire perché….c’è davvero poco da dire.
A chi ti chiede : “dove vai?“ non si risponde “porto cipolle“. Per apprendere questo, non c’è bisogno della scuola di Alti Studi Politici…lo insegnano alle elementari, ma non tutti ancora lo sanno!
Affrontate come lo sono state, le questioni suddette diventano palesemente strumentali a raggiungere risultati politici. Davvero, se le vada a rivedere, Presidente, e rifletta: un sostenitore di questa Amministrazione scriverebbe mettendo in evidenza ciò che di buono ha realizzato. Viceversa, un avversario ne scriverebbe degli aspetti negativi. Uno equidistante, invece, si sforzerebbe di analizzare le questioni nella loro completezza traendo conclusioni obiettive e serene. Dunque, le questioni che ho citato, come pensa siano state trattate? E, la prego, non mi dica ancora che si tratta di opinioni personali. Le “domande“ a Pagnini, credo siano state fatte, come dire, per conto del giornalino dell’associazione…
La presenza sul sito? E’ stata lei a chiedermi l’intervista e poi a ben vedere, le mie sono quasi sempre risposte ad articoli che mi chiamano in causa. Ed onestamente, quando l’ho fatto non è stato per avere visibilità (come lei sostiene), ma per fornire utili chiarimenti e spiegazioni. Anzi, Presidente, non mi faccia pensare che il sito sia funzionale a dare visibilità, perché in tal caso…altro che funzione culturale!
Ho raccolto la sua disponibilità a qualche forma di collaborazione in tema di “cultura“, coinvolgendola nelle manifestazioni che ha citato, ma ciò non toglie che di tanto in tanto l’associazione “deraglia“ dai suoi binari. E’ successo, succederà ancora e, considerandone le ragioni (che vanno al di la di una obiettiva valutazione dei fatti), non ci sarà da meravigliarsi. E forse, non varrà neanche più la pena di farlo notare.
Concludo, chiedendole ancora una volta di rendere nota l’identità del “capobastone abituato al controllo del territorio e dei suoi abitanti“ e le ragioni per cui ha fatto pressioni per non far pubblicare l’intervista al Sig. Pagnini.
Di cosa si ha paura? Ed ora c’è una nuova domanda: perché il circolo finora non lo ha fatto? Ancora, di cosa si ha paura? C’è bisogno di chiarezza, di trasparenza. Il paese ha il diritto di sapere, anche questo contribuisce alla sua crescita culturale, non crede?
Ripeto, il paese ha il diritto di sapere. Vuole sentirselo chiedere tramite pubblici manifesti?
Saluti.