La fierezza dell’essere cattolico
24.03.2016, Articolo di Nello Molinaro
Tra Gender nelle scuole, e matrimoni tra omosessuali , ci troviamo noi cattolici in mezzo ad un mare in tempesta, ma sappiamo bene come affrontare le avversità e non abbiamo paura di farlo perché disponiamo come traghettatore “Colui“ che è al di sopra di tutto e tutti, che si serve della nostra cultura insegnatoci dalla nostra Chiesa a cui ha dato mandato di farlo.
Un attacco con accuse feroci con l’intento di degradare la nostra religione scagliato dai non cattolici per avvalorare e pubblicizzare tali tipologia di eventi. Non abbiamo paura delle sfide che contrastiamo con l’opponendoci affinchè non si faccia confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”, l’unione matrimoniale è solo quella voluta dalla Chiesa perché, insieme “accompagnano l’essere umano verso il fine della sua esistenza” questo e di certezza assoluta, perché gli insegnamenti che si trasmettono e la loro stessa natura di comunità di amore e di vita che rappresenta la famiglia come la ‘chiesa domestica’ per questo alla Chiesa si applica il titolo di famiglia di Dio. E’ questo disposto che costituisce lo ‘spirito familiare’ e una carta costituzionale per la Chiesa”, di cui la famiglia ne fa parte integrante.
Per noi Cristiani e cattolici il matrimonio è fondato sul matrimonio indissolubile, unitivo e procreativo ed “appartiene al ‘sogno’ di Dio e della sua Chiesa per la salvezza dell’umanità”. Iddio ha sapientemente unite due tra le maggiori realtà umane: la missione di trasmettere la vita e l’amore vicendevole e legittimo dell’uomo e della donna, per il quale essi sono chiamati a completarsi vicendevolmente in una donazione reciproca non soltanto fisica, ma soprattutto spirituale”. È con rinnovato senso di responsabilità, quindi, che la Chiesa continua a proporre il matrimonio nei suoi elementi essenziali – prole, bene dei coniugi, unità, indissolubilità, sacra mentalità – “non come un ideale per pochi, ma come una realtà che, nella grazia di Cristo, può essere vissuta da tutti i fedeli battezzati”.
Dio, infatti, ha voluto rendere partecipi gli sposi dell’amore che Egli ha per ciascuno di essi e per il quale “li chiama ad aiutarsi e a donarsi vicendevolmente per raggiungere la pienezza della loro vita personale”. Siamo anni luce lontani dal poter acconsentire o riconoscere noi cattolici che l’unione tra solo donne e solo uomini sia paragonabile al matrimonio coniugale, che è ben altra cosa. La situazione o la questione che si sta generando è sintomo di insipienza di coloro che lo provocano, qui non è questione di essere ritenuti omofobi ma al cospetto di quanto si ha intenzione di formalizzare e legiferare è meglio esserlo. Qui si sta facendo unicamente una corsa verso l’ignoto, attestando lo stravolgimento di tutte le regole esistenti da secoli in virtù del nulla e per accontentare pochi, qui non si interviene opporsi alle volontà di qualcuno di costituire una unione tra persone dello stesso sesso, che è un desiderio di vicinanza affettiva e sessuale dello stare in insieme e convivere, ma è cosa ben diversa ritenere tale unione simile al matrimonio coniugale che per noi cattolici è ritenuto fondamentale per la corretta costruzione della famiglia, la forma similare non esiste e nè è possibile costituirla o creare.
Per “riunire le generazioni davanti a un pranzo” abbiamo bisogno di una mamma e di un papà, di una radice vera, profonda, radicata nell’essenza. Il gioco di società tecnologico dei figli mera merce, delle donne uteri da affittare, dei gameti da prendere alla banca del seme o dell’ovulo, della genitorialità desessualizzata, uccidendo la famiglia uccide anche l’essere umano come persona, come individuo in relazione. Troncando la relazione primordiale, quella col ventre materno banalizzato nell’immagine delle “due mamme” o della “nessuna mamma” auspicata dall’ideologia gender, trasforma le persone in cose e queste cose in monadi, controllabili e manipolabili agevolmente proprio per l’assenza di radici consistenti. Così facendo si superano tutti i limiti della decenza e stravolgendo le regole del vivere e del procreare, cosa si lascia ai nostri posteri in tal modo che la donna è unicamente una incubatrice dove si pone l’uovo e dopo i giorni stabiliti si schiudono dando vita al pulcino e chiunque lo vuole lo acquista e se ne appropria, questo, signori è solo vergognoso pensarlo ed è deleterio ed angosciante assisterlo!
Qui non si vuole mettere in discussione l’unione di due soggetti dello stesso sesso, ma si tratta solo di convivenza e tale dovrà restare, altre forme sono inconcepibili da formulare o da costituire. Ognuno ha la propria convinzione ideologica, ma differenza è che quella cattolica ha basi millenarie che hanno dato certezza e completezza, mentre quella insita in tali soggetti è manchevole di basi, una mancanza che costoro sostituiscono con la loro accresciuta euroforia dovuto al momento politico favorevole da cui sta ottenendo cose per noi cattolici cristiani sono inconcepibili ed inammissibili.
Non si ha bisogno della vostra critica, ne di tutta l’immonda violenza che ci viene scaricata addosso a noi ogni giorno, perché proviamo magari semplicemente a dire che siamo contrari al matrimonio omosessuale e crediamo in Dio e nella famiglia naturale, non stia generando un delirio persecutorio di cui questo atto è il culmine che sembrava inimmaginabile. In contrasto vi poniamo la certezza delle nostre idee e siatene certi che non saranno mai colluse con le vostre, perché ci riteniamo e lo siamo di ben altro spessore culturale noi, al contrario di quanto crediate, e ne siamo e saremmo fieri di esserlo,ai nostri figli trasferiamo la cultura insegnatoci dai nostri nonni e padri, questo che state compiendo non è modernità del vivere ma è unicamente un corsa verso l’ignoto ed il disastro, sappiatelo! Vi rammentiamo che la nostra cultura per millenni non ha mai conosciuto la strada del tramonto perché noi ci teniamo alla custodia di questa alleanza dell’uomo e della donna, anche se peccatori e feriti, confusi e umiliati, sfiduciati e incerti, è dunque per noi credenti una vocazione impegnativa e appassionante, nella condizione odierna. Basta leggere il racconto della creazione e del peccato, nel suo finale, ce ne consegna un’icona bellissima: «Il Signore Dio fece all’uomo e a sua moglie tuniche di pelle e li vestì» (Gen 3,21). E’ un’immagine di tenerezza verso quella coppia peccatrice che ci lascia a bocca aperta: la tenerezza di Dio per l’uomo e per la donna! E’ un’immagine di custodia paterna della coppia umana. Dio stesso cura e protegge il suo capolavoro».
Come contestarlo? Come sostituirlo? Questo sono le fondamenta della nostra cultura, sempre combattuta ma mai arresosi, divenendo sempre più florida e convincente! Oggi la si vuole annullare con un’offesa al matrimonio coniugale, ritenendolo paragonabile ad una semplice unione civile tra uomini e donne di pari sesso, questa è l’infausta motivazione che trova opposizione nella nostra ribellione interiore, qui si sta perdendo il senso della ragione! di questo ne sono complice anche i politici colpevoli a contribuire a generare tale disastro perché tale sarà siatene certi e porterà allo sfascio della società, una strada il cui percorso porterà unicamente alla mercificazione della prole e dell’utero in affitto, e questo ,signori, è quello che volete!
È possibile mai che una convivenza di pari sesso avente tale modalità dell’avere figli possa essere accostate alla vera famiglia. Si badi bene chiunque può fare la scelta di convivere ma è ben altro cercare di farsi ritenere simile alla famiglia composta da uomo donna, da padre e madre che generano la propria prole o ne crescono una che adottano rendendo grazia al Signore. Non sono certamente le unioni tra lesbiche e gay che possono intaccare la nostra cultura cattolica, che rimane e rimarrà intatta nel suo valore anzi con tali eventi diventerà ancora più vigile, perchè quanto sta avvenendo è anche introvabile nel mondo animale è fuori dalla logica della procreazione naturale.
Signori è bene che si sappia che lo Stato deve fare il suo mestiere e garantire ai singoli i propri diritti ma questo non può andare a scapito della famiglia composta da padre, madre e figli. Bisogna cercare di non fare confusione cercando di annacquare la realtà della famiglia così come la Costituzione la presenta. La famiglia non è un bene della Chiesa ma della società.E la società, quando è seria, i suoi beni li deve custodire». Nessun’altra istituzione deve assolutamente oscurare la realtà della famiglia con situazioni similari perché questo (significa compromettere il futuro dell’umano). Nessun’altra forma di convivenza di nucleo familiare, pur rispettabile, può assolutamente oscurare o indebolire la centralità della famiglia, né sul piano sociologico né sul piano educativo. È infatti «tutta l’impostazione da capovolgere: da un’attenzione concentrata su piccoli gruppi alla capacità e alla volontà di rispondere al sentire e alle esigenze dei milioni di famiglie che costruiscono e sostengono il Paese».
Occorre invece che «la politica ascolti di più la famiglia reale, quella che quotidianamente incontriamo nei diversi luoghi della vita vera e che, senza troppe chiacchiere, si fa concretamente carico di bambini, anziani e malati».I valori cristiani si difendono con le leggi. Per questo la saggia e millenaria Chiesa ha sempre preferito un politico che pecca nel privato ma che difende i valori cristiani in pubblico, a un politico che è irreprensibile nel privato ma poi autorizza leggi contrarie alla morale. Sono le leggi contro l’uomo, la famiglia e la vita che portano “ripeto “alla sfascio le società!
Commento di Gianni Corso:
Articolo molto bello e scritto anche bene seppure con alcuni tratti un po’ trionfalistici. La questione è seria certamente, tuttavia non possiamo trascurare che la Chiesa è madre e in quanto tale è disponibile ad accogliere moltissimi uomini. Solo il rifiuto cosciente e deliberato causa una vera perdizione della propria vita. La Chiesa se pur confusa con il Vaticano in realtà è per definizione il corpo mistico di Cristo che ci ha abbracciato così come siamo. Condizione necessaria è riconoscere la propria debolezza in quanto soggetti al pungiglione della morte. Se da un lato assistiamo allo sviluppo di gruppi blasfemi e laicisti, dall’altro lato non possiamo nascondere gli ultras fondamentalisti con atteggiamenti da profeti di sventura come se la fine del mondo incombesse e non si vedono altro che catastrofi e sciagure. La tentazione è proprio di cadere in questo tranello. La carità prevale sul precetto. L’amore è più importante di ogni rigida regola. Ogni essere umano è degno di essere guardato negli occhi, compreso, incluso, amato.
Egr. Sig. Molinaro:
Nell’apprezzare i contenuti del commento di Gianni Corso, mi preme fare solo una semplice considerazione sul roboante articolo di cui lei è stato autore.
Per fortuna essere cattolici non significa non avere menti aperte al ragionamento e all’ascolto delle posizioni altrui e non tutti i cattolici trasformano ogni questione in una “guerra di religione”… (Il primo che mi viene in mente è il vostro n°1, Papa Francesco, il quale dimostra ogni giorno di essere molto più “avanti” in talune posizioni, quali quelle sugli omosessuali, l’aborto, il divorzio, ecc…).
La chiesa va avanti e cambia le proprie idee, come è giusto che sia, quando si rende conto che queste idee non rispecchiano il mondo che avanza, e, addirittura, sono contrarie agli insegnamenti di Gesù.
Facciamo un solo esempio: nel passato un omosessuale era considerato una persona che viveva nel peccato ed era assolutamente non accettato dalla comunità cattolica… Poi è diventato un malato… Oggi è una persona che vive diversamente la sua sessualità. Lo stesso Papa Francesco dice: “Se una persona omosessuale è di buona volontà ed è in cerca di Dio, io non sono nessuno per giudicarla”.
Come vede le idee cambiano e lei sa bene che la storia della Chiesa è costellata di cambiamenti.
Potrebbe essere anche lei più possibilista?
Commento di Nello Molinaro:
Grato nell’apprendere della lettura del mio scritto, Vi pervenga il mio rispetto per le Vostre opinioni, parimenti, concedetemi di chiarire alcuni quesiti postomi con le vostre constatazioni!
All’egr.Sig. Gianni Corso
Qui non si tratta di essere o no trionfalistici, ma i fatti c’è lo impongono dell’esserlo e sperare che si mantenga la volontà del crederci, per non soccombere ! Non possiamo accettare di cedere sotto i colpi che si sta subendo con gli attacchi studiati vero il nostro modo di pensare inculcatoci dalla nostra fede, un attacco scagliatoci da varie direzioni, è ne sono prova la scomparsa dei crocifissi dalle scuole, il tentativo di inficiare le nostre convinzioni di fede, sono fatti e non casualità talmente impressionanti che si abbattono sulla la Santa Chiesa Cattolica chè è sottoposta ad un continuo e incessante processo accusatorio su vari fronti con lo scopo di demolire la sua credibilità. C’è una crescente ostilità anticattolica e talvolta è autentico odio, che si è evidenziata anche in mondi diversi da quelli estremisti: nel mondo della cultura, della politica, dei giornali, della televisione e persino nei cartelloni e spot pubblicitari. Rovesciano continuamente torrenti di calunnie, accuse, insulti e derisioni sul Papa, sul Clero e sull’intera Chiesa. È in atto un’aggressione sistematica del laicismo contro il cristianesimo, con epicentro l’Europa, ed anche il ritenere un matrimonio fa omosessuali fa parte di questo disegno. Non si tratta di tranello ma della constatazione dei fatti che giornaliermente si presentano, non ammetterlo e dubitarne l’esistenza significa che si è al di fuori della realtà! Non ci si può accusare di non conoscere il sentimento caritatevole che fa parte della nostra cultura e richiedere di farlo prevalere sul precetto, questo per noi è la normalità nell’applicarlo ed è parte integrante della nostra fede , diversamente quando il precetto risponde alla violazione delle regole ed è contro la legge del Signore, e mina i nostri pilastri di fede ed allora non può avere la nostra accoglienza ed il nostro cedimento caritatevole. Chi guarda diversamente le cose ci può accusare del non accettare alcune richieste di similitudine, ma certamente non ci può incolpare dell’esser omofobi perché non è nel nostro io. Noi sappiamo guardare negli occhi l’uomo omosessuale, e rispettiamo la dignità di colui che abbiamo di fronte, comprendiamo le sue ansie e lo difendiamo anche dalle incivili accuse, ma ben altra cosa sono questi tipi di richieste che per noi sono inaccettabili. La posizione dalla Chiesa cattolica è attenta alle discriminazioni subite dal singolo omosessuale, e condanna fermamente qualsiasi atto o espressione malevola nei suoi confronti]; al contempo la Chiesa cattolica esprime una netta contrarietà a qualunque riconoscimento pubblico delle unioni tra persone dello stesso sesso, il che è, per alcuni critici, evidenza di omofobia ideologica nella tradizione cattolica.
Egregio sig. Antonio Chieffo
Non cerchiamo di travisare quanto ha detto papa Francesco , e trasformarlo in altre concessioni e su fatti mai oggetto di approvazione , qui caro signore non significa avere menti chiuse a ragionamenti che pur la modernità ed il progresso impone di seguire, la trasformazione della chiesa nella modernità la si è avuta e lei lo ha esposto , ma qui si tratta di ben altra cosa in cui la loro approvazione non è mai stata data da nessuno del clero e ampiamente contestata dal Papa che lei ha citato. La gioventù è facile farsi prendere dall’euforia ed indicarne le colpe perché ha ancora poca esperienza di vita non ha conosciuto le delusioni ottenute dalle aspettative tradite da quanto e chi si è acclamato, mi creda che sono state tante ,lo asserisce colui che è più anziano e può ritenersi un padre o un nonno. La discussione verte su un fattore delicatissimo che tratta questioni primarie che la loro modifica o accettazione metterebbero in discussione le fondamenta della chiesa cattolica, per cui è impossibile che possono essere attuate ne oggi e ne nel domani , se ne faccia pure una ragione -. Lei forse non ha letto interamente l’articolo , in cui si riconosce l’omossessuale come uomo e lo si compiatisce e lo si difende ma be altra cosa è la richiesta del riconoscimento matrimoniale e la crescita della prole, che produrrà unicamente la mercificazione di innocenti esseri umani trattati come merce di scambio e richiesto al momento. Si elimina la presenza di padri e madri naturali donna e uomo , di sesso diverso come madre natura e la nostra fede impone- Si compie quanto non è avvenuto ed avviene nemmeno nel mondo animale, lo si è pensato di anticipare l’uomo omosessuale. Questo è l’unica verità che si presenta al cospetto “dell’impianto matrimoniale tra omosessuali” come si può essere possibilista di fonte a tale scempio che sovverte la natura e la nostra convinzione della vita fattoci custodire dalla nostra fede.
Al conrtario di quanto lei asserisce le faccio pervenire quanto segue ripetendo quanto ho prima esposto : “ La posizione dalla Chiesa cattolica è attenta alle discriminazioni subite dal singolo omosessuale, e condanna fermamente qualsiasi atto o espressione malevola nei suoi confronti]; al contempo la Chiesa cattolica esprime una netta contrarietà a qualunque riconoscimento pubblico delle unioni tra persone dello stesso sesso, il che è, per alcuni critici, evidenza di omofobia ideologica nella tradizione cattolica”