24.03.2016, Email di Giulio Tammaro (Presidente del Circolo “Palazzo Tenta 39”)

Risposta alla “Lettera aperta al Presidente del circolo Palazzo Tenta 39″ (di FIlippo Nigo)

Caro Sindaco,

la sua ultima lettera mi ha lasciato alquanto stupito. Ancora una volta ho avuto l’impressione che lei parli a suocera perché nuora intenda. “Il suo spirito da goleador di razza che si porta dentro, e che non riesce a tenere a bada”, l’ha portato ad attaccare nuovamente l’associazione PalazzoTenta39, rea a suo dire di “… essere utilizzata per scopi politici ieri e….politici e personali oggi: per sostenere l’Amministrazione ieri, per avversarla oggi. …”.

La sua verità “… gridata, da un lato per stimolare la riflessione di chi ha l’animo sereno e dall’altro per evidenziare le debolezze, per non dire le cattiverie altrui…” è però incompleta. Dimentica intenzionalmente alcune annotazioni che pregiudicherebbero, e di molto, la sua versione dei fatti.

Dimentica intenzionalmente di evidenziare che le finalità del circolo sono quelle, più volte ripetute, di promuovere attività di carattere socio-culturale e di favorire il confronto e il dialogo su tutti i temi di attualità, compreso quello politico. Il ruolo dell’associazione è quello di assicurare a tutti la possibilità di poter esprimere liberamente le propria opinione;

dimentica intenzionalmente di ricordare le tante attività socio-culturali realizzate dall’associazione nel corso degli anni (conferenze, presentazioni di libri, mostre fotografiche, concorsi, gite turistiche, eventi di promozione del territorio). Tutte riportate sul sito web di PT39 e che può consultare con un semplice clic;

dimentica intenzionalmente di sottolineare che è stata sempre massima la disponibilità dimostrata dall’associazione PT39 nei confronti suoi e della sua amministrazione, in particolare quando si è trattato di realizzare attività squisitamente culturali (Giro d’Italia, “Io dono”);

dimentica intenzionalmente di rammentare che PT39 ha sempre dato il giusto spazio a tutte le iniziative intraprese dalla sua amministrazione, comprese l’intervista fiume da lei rilasciata sul giornalino “Fuori dalla Rete” e tutte le email inviateci e prontamente pubblicate;

dimentica intenzionalmente di riconoscere che in questa vicenda chi è di parte è lei caro Sindaco e la sua amministrazione. È lei e i suoi sodali, al Comune e nel suo partito, che hanno dei pregiudizi nei confronti di PalazzoTenta39, salvo poi far finta di dimenticarlo quando hanno esigenza di utilizzarla “come vetrina” per le proprie attività politiche e amministrative.

E poi, da un sindaco che grida la sua verità:

• ci saremmo aspettati quantomeno una risposta in merito al nostro progetto: “Salvaguardia della montagna”, protocollato al Comune dal marzo del 2015. E questo ancor di più dopo aver assistito all’elargizione a destra e manca di fondi comunali per le più disparate manifestazioni;
• ci saremmo aspettati quantomeno un parere riguardo alla storia dell’obelisco dedicato ai caduti della prima guerra mondiale, e questo soprattutto dopo che la notizia è stata pubblicata sul sito di PT39 con foto di rito in bella mostra del suo vice e dell’assessore alla cultura;
• ci saremmo aspettati quantomeno un riscontro alla nostra richiesta di poter utilizzare un locale comunale da adibire a sede dell’associazione.

Assistiamo invece all’ennesimo suo processo sommario, con richiesta di condanna per “responsabilità oggettiva” l’associazione PT39, accusata a suo (in) sindacabile giudizio di “giornalismo di parte”, di “andare contro”, di realizzare interviste senza “competenze e autorità”, ecc. ecc. ecc.

Caro Sindaco, il suo spirito da goleador di razza che si porta dentro e che non riesce a tenere a bada l’ha portato in questo caso, non sappiamo quanto inconsapevolmente, ad assumere il ruolo dell’Inquisitore, commettendo, però, un clamoroso autogol.