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Le ragioni del mio NO al referendum sulle TRIVELLAZIONI

24.03.2016, Email di Giuseppe Preziuso

oil-gas-eni-retrofit-piattaformeCarissimi amici, a proposito di questo famigerato “Referendum no Triv” vorrei esprimervi qualche considerazione.

– Questo nostro Paese ha bisogno di unirsi e non dividersi. Così è più facile uscire dalla crisi e pensare allo Sviluppo.

– Le piattaforme di cui si parla sono quasi tutte trattamenti Gas che come sapete si trasporta dentro tubi e quindi inquinamento zero e nessun sversamento di petrolio ecc.

– La storia industriale del nostro paese si incentra anche sulle tecnologie legate al cosiddetto “Uppstream“, ovvero campi petroliferi, Gas ecc..Una parte considerevole viene svolta in mare. Ciò ha fatto sviluppare tutta una serie di nuove tecnologie, facendo nascere tante aziende fiore all’occhiello della nostra industria e che danno occupazione a tanti lavoratori. La ripercussione di questo referendum avrebbe un impatto negativo sulle scelte di investimento delle compagnie petrolifere mettendo in crisi le aziende dell’ indotto: Off shore piattaforme navi ecc (come purtroppo sta avvenendo a Ravenna).

– Un ulteriore problema è quello del cosiddetto “Decommisioning” ovvero lo smantellamento e la chiusura di un pozzo a mare. Ciò ha un costo molto elevato e viene ripartito lungo tutta la durata del giacimento. La chiusura anticipata dei pozzi causa referendum potrebbe provocare richieste risarcitorie delle compagnie alle Regioni, ovvero ai cittadini.

– E poi dico perché impoverirsi in un settore di cui tante famiglie anche delle nostre parti hanno beneficiato con una svolta decisiva delle loro vite.

Ed infine vi racconto un piccolo aneddoto. Mi trovavo anni fa nella bella piazza di Bagnoli Irpino ed un anziano contadino mi si è avvicinato e mi ha detto: “Scienziatello  mi trovate un lavoro sulle piattaforme. Si guadagna bene e ti resta il tempo (turni di lavoro 15-15 o 30-30 g lav G riposo) per coltivare la terra”. Ed aggiungeva a proposito dell’ inquinamento: “Avimmu mangiate le cozze della piattaforma portate da uno che ci lavora. Erano grandi e squisite”.

In conclusione: un consiglio non andate a votare il giorno del referendum di Aprile. Evitiamo di contarci in buoni e cattivi.

Auguro a voi ed alle vostre famiglie, specialmente a quelli che leggono lontano dalla nostra bella terra, talvolta ingrata, una buona Pasqua.

Con affetto,

Giuseppe Preziuso

_____________

P.S. se vi capita di stare a Roma andate a vedere fino al 4 aprile al Macro a Testaccio la mostra di Renzo Arbore. Ê molto interessante ed in alcuni video di eventi radio televisivi c’è il sottoscritto un po’ più giovane.

Jukebox di Renzo Arbore

Pino-preziuso-e-il jukebox-di-arbore

                                                                                                       

1 Commento »

  • mario nigro scrive:

    Buongiorno Giuseppe. Domenica andrò a votare e voterò SI. Nel tuo articolo hai dato delle informazioni non corrette. Non si chiude nessun pozzo e non licenzieranno nessuno. A scadenza del contratto tutto si ferma.Parli del costo dello smantellamento del pozzo, sicuramente già calcolato nel contratto iniziale effettuato dalla compagnia petrolifera in base al periodo del contratto stesso.
    ROYALTIES FERME AL 10% – Per poter estrarre idrocarburi le società petrolifere devono pagare somme di denaro sotto forma di royalties, che sono legate all’andamento di mercato: se il prezzo del petrolio si abbassa, cala anche il loro gettito. Nel dossier ‘Figli di un dio minore’, il Wwf ha confrontato le royalties italiane con quelle previste in Croazia, dove i petrolieri pagano quasi cinque volte di più. In Italia dal 2010 per le estrazioni in terraferma la royalty è del 10% su petrolio e gas, mentre in mare dal 2012 ci sono due diverse aliquote: 10% per il gas e 7% sul petrolio (in Croazia è del 10). Negli altri Paesi? Per l’oro nero si va dal 25% della Guinea alle tassazioni sugli utili dei petrolieri vicine all’80% chieste dalla Norvegia.Sono stato troppo lungo per questo mi scuso.
    Nota:non ti ho visto sulle barricate quando hanno ridimensionato (LICENZIATO) i lavoratori SAIPEM delle piattaforme.Saluti mario nigro

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