FAMIGLIA, una narrazione alternativa
23.03.2016, Email di Antonio Chieffo
Commento all’articolo di Alejandro Di Giovanni “Di miti, di fiabe e di altre sciocchezze“.
Non dico che devo difendere il punto di vista cattolico, certo per un agnostico come me è arduo, ma la tua opinione sulla famiglia e su come essa debba essere basata rappresenta, secondo me, una ulteriore opinione alquanto ed ugualmente opinabile. Infatti non vedo proprio perché il mondo antico, così come lo chiami tu, debba essere sbagliato e ingiusto e perché debba essere cambiato (o almeno non dai e, forse, non sai dare, nessuna ragione perché il mondo antico debba essere cambiato).
Ti ergi a sacerdote di una visione lucida, umana, onesta e distaccata, ma non si capisce da dove viene questa visione di cui possiedi le verità…… E poi non è vero che i valori del passato sono basati sulla discriminazione…. Se prendiamo alla lettera il messaggio di Gesù è vero proprio il contrario…. La chiesa ha fatto tanti errori (anzi tantissimi, anzi ancora di più), ma ha fatto anche tanto di buono…. La società occidentale stessa è basata sul cristianesimo è inutile negarlo, molti dei nostri valori sono valori cristiani.
Probabilmente sei giovane, e come tutti i giovani pensi “noi siamo il nuovo…. Il vecchio buttiamolo tutto nel cesso” , io invece ti invito ad essere meno astioso nei confronti del passato e cercare di recuperare ciò che di buono è stato narrato….
Che la chiesa si sia appropriata in un certo senso del valore della famiglia e lo abbia usato a proprio vantaggio è vero, del resto è ciò che fa sempre storicamente…. Tuttavia i valori della famiglia, intesa come famiglia tradizionale, vanno al di là della chiesa e del cristianesimo. L’esempio più eclatante è quello relativo alla famiglia Romana (cioè degli antichi Romani) quando ancora il cristianesimo non si era affermato, che aveva comunque un assetto simile a quello odierno. Quindi, anche in questo caso, non è vero che i valori della famiglia emergono dai testi sacri… ma quando mai… Il concetto di famiglia, contrariamente a quanto dici e contrariamente a ciò che credono i cattolici, va al di là di tutte le credenze e dei miti.
Il concetto di famiglia emerge dal nostro passato, inteso come passato remoto, quando ancora l’uomo era coperto solo di peli o al massimo di qualche pelliccia (chi può saperlo). L’evoluzione della specie Uomo, io credo, ha fatto si che si creassero le condizioni affinché l’instaurarsi di rapporti familiari tra uomo-donna-prole portasse a vantaggi di sopravvivenza della specie rispettivamente all’ambiente in cui viveva la specie stessa. In quel momento è nata la famiglia…. La memoria genetica e, poi, culturale ha fatto il resto.
Ma come deve essere fatta la famiglia del terzo millennio??? Da quali componenti??? Chi può dirlo???
La mia opinione è: le vie dell’evoluzione (chiaramente in questo caso anche evoluzione culturale) sono infinite….
P.S. Dichiaro che anche la mia (come del resto la tua) è una narrazione.
Commento di Alejandro Di Giovanni:
La narrazione della famiglia tradizionale, nella sua accezione “naturale”, rappresenta una visione egemone perpetuata dal cristianesimo, i romani e prima di loro, è risaputo, adottavano le forme più svariate di concetto familiare (tradizionale, omosessuale, bisessuale, poligamo, monogenitoriale…). Il concetto di famiglia tradizionale non nasce dal cristianesimo, ma proprio dal cristianesimo si avvia un discorso di cosa è naturale e cosa non lo è, determinando l’attuale egemonia della famiglia tradizionale alla quale oggi tanto siamo attaccati. Ho scritto che spero in forme di narrazione alternative, sempre più numerose, perché il mondo antico ci ha lasciato in eredità un modo di pensare che lascia poco spazio a pensieri diversi su questo terreno (e non solo). La rappresentazione di forme diverse familiari oggi incomincia finalmente a vedere la luce, e io non dico come devono essere, devono solo essere narrate per come sono, non per come dovrebbero essere, non solo tradizionali (modello esemplare di felicità e intaccabile condotta etica). La secolarizzazione ha liberato le culture da tale dogma mentale in molti stati già, spero possa accadere anche dalle nostre parti quindi. Non mi ergo a sacerdote che detiene la verità, non te lo concedo poiché non lo faccio intendere, è il mio pensiero e lo vendo per tale, e il fatto che sia più giovane di te non può in alcun modo mettere in discussione la validità del suddetto pensiero.
Commento di Antonio Chieffo:
Ben vengano i giovani e il loro pensiero (quando c’è e non mi riferisco a te). Comunque non mi sembra di aver scritto che il tuo in quanto giovane non sia valido o meno valido di quello di uno meno giovane. Hai capito o letto male. Ma lasciamo perdere…
Nemmeno critico, in generale, che il concetto di famiglia tradizionale vada rivisto alla luce dei nuovi modelli che anche in altri stati si vanno affermando. Certo, io ci andrei comunque con i piedi di piombo…
Ma la discussione diventerebbe troppo lunga…
Quello che ho criticato è la chiusura totale e ostracizzante che hai mostrato (per il vero soprattutto nel tuo primo intervento), verso il “pensiero cristiano-cattolico” rispetto al concetto di famiglia. Relativamente alla tua critica verso il mondo cristiano hai mostrato a tua volta di vestire i panni di un sacerdote e hai scagliato anatemi: “Se mettessimo da parte i miti, le fiabe e le altre sciocchezze, se pensassimo in maniera lucida, umana, onesta e distaccata, riusciremmo probabilmente a creare nuovi miti e narrazioni, di gran lunga più nobili e meritevoli di emulazione di quelli del passato” “Se vi basate sulla morale religiosa, beh, allora la narrazione del mito emerge dai testi “sacri” in tutta la sua più eclatante mistificazione e deificazione”…..
Tali affermazioni sono degne (nella loro forma) di condottieri del passato spesso narranti in piazza Venezia, secondo il mio modesto parere…
Solo per precisare.
P.S. Tutti i pensieri sono validi anche quelli cattolici ed anche quelli della tradizione.
Commento di Alejandro Di Giovanni:
Il mito della famiglia sacra tradizionale deriva da un retaggio millenario che affonda le radici nel cristianesimo, sono solo contrario al pensiero unico (o dominante), così auspico alternative forme di rappresentazione narrativa (e quindi di pensiero), meno anacronistiche, che meglio si sposano con le reali disposizioni e con un paese che si professa pienamente progressista e moderno. Contesto al mondo antico questo, una sorta di dittatura del pensiero su tali questioni, che ha adoperato (erroneamente a parer mio) la questione morale (della natura e di Dio) per far dilagare un precetto che oggi imbarazza, da italiano, persone come me. Spero di essermi spiegato meglio, convinto che le nostre posizioni sono più vicine di quanto non pensiamo.
Saluti