Autoreferenzialità debordante al Municipio
21.03.2016, Email di Mimmo Nigro
“Disapprovo quel che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo”.Voltaire (François Marie Arouet).
Ecco è tutta qui, nel pensiero filosofico ed illuminato di Voltaire probabilmente la differenza tra l’associazione PalazzoTenta39 ed il sindaco di Bagnoli Irpino. Il primo cittadino, a tre anni dal suo insediamento, continua a far prevalere il “carattere” sul “ruolo”, assumendo comportamenti e rilasciando dichiarazioni più consoni a uomo delle Crociate, più corrispondenti ad un regnante medievale, che ad un qualificato, brillante e avveduto rappresentante delle istituzioni nell’Europa del XXI secolo. Eppure dovrebbe sentire forte il senso di responsabilità, il dovere di stemperare gli animi e rappresentare umilmente tutta la comunità bagnolese.
Si ha la sensazione, invece, che l’interlocutore abbia costantemente bisogno di provare l’ebbrezza della rissa (virtuale), di ricercare un “nemico”, una persona o un simbolo su cui scaricare le proprie angosce, le proprie comprensibili frustrazioni da “carica”. E questo forse con l’intento, non sappiamo quanto efficace, di ricaricare le pile a se stesso e, soprattutto, alle truppe del suo entourage politico.
Questa sua alterigia, unita alla «sindrome dell’accerchiamento», non gli consente di valutare le situazioni con serenità, equilibrio ed il necessario distacco, tale da permettergli finalmente – dal punto di vista istituzionale – quell’auspicato salto di qualità di cui potrebbe beneficiare l’intera comunità. Le sue continue “scivolate”, dovute quasi sempre ad un’azione di “pancia”, rischiano di offuscarne, oltre misura, l’immagine di uomo e di politico. La scuola di Alta Politica a Nusco, frequentata peraltro con assiduità, non sta ancora portando buoni frutti.
È diventata stucchevole, ed eternamente pretestuosa, la polemica sulla faziosità del nostro Circolo. Ricorda molto quella interminabile sul finanziamento delle seggiovie. Non vorremmo, però, anche su questo argomento annoiare chi ci segue.
PalazzoTenta39, lo ripetiamo ancora una volta, nasce con l’intento di promuovere, oltre alle attività culturali tout court, anche il confronto dialettico tra “diversi” su tutti i temi di attualità, compresa la politica. La neutralità, imparzialità ed equidistanza del Circolo e dei suoi “dirigenti” deve consistere nell’assicurare a tutti, anche ai non iscritti, la possibilità di esprimere liberamente le proprie idee, il proprio pensiero. Gli strumenti a disposizione sono il sito web ed il giornalino “Fuori dalla Rete”, spazi di informazione, approfondimento e confronto di facile accesso ai nostri concittadini (e sul loro utilizzo il sindaco potrebbe essere addirittura chiamato a “testimoniare”, visto lo spazio che si è ritagliato).
Chi ricopre ruoli “chiave” nell’associazione, alla pari degli altri, può – anzi è auspicabile che lo faccia – legittimamente dire la sua, senza con questo avere alcun vantaggio concorrenziale. Le armi del confronto dialettico sono uguali per tutti. Pensare che qualcuno possa, solo perché è amministratore del sito o direttore del giornalino, manipolare o orientare le masse (scomodando nello specifico addirittura il potere mediatico di Berlusconi) offende la propria intelligenza e rivela di avere poca stima e considerazione dei suoi concittadini.
Quando il sottoscritto è intervenuto e ha manifestato il proprio pensiero, da iscritto al circolo e da cittadino di questo comune, non lo ha mai fatto in maniera pretestuosa. È intervenuto perché convinto delle proprie ragioni, della bontà delle proprie argomentazioni e spesso facendosi anche portatore di istanze altrui; e da uomo di parte (ovvero di persona che prende posizione!) mettendoci sempre la faccia e mai nascondendosi dietro il nome o il simbolo dell’associazione. Anche perché quest’ultima ipotesi, se si è compreso bene cosa significhi l’adesione a PT39, non dovrebbe essere consentita a nessuno.
Perfidia, cattiveria, livore, furbizia, malizia, faziosità sono sentimenti che non mi appartengono e che rimetto volentieri al mittente, ricordandogli, se gli fosse sfuggito o si fosse distratto, che già negli anni passati, e senza alcuna esitazione, ho manifestato il mio pensiero e il mio dissenso. E questo ha riguardato anche alcune iniziative intraprese (guarda un po’) dall’amministrazione Chieffo, inimicandomi non poche persone e sottoponendo – allora come oggi – a “stress test” l’associazione PT39.
Il sindaco, se ne ha il tempo e la voglia, vada a rileggersi e a risentire quanto affermato da chi scrive sul tema dei bagni pubblici nel parco Aulisa, sulla gestione dei boschi demaniali e quote carbonio, sugli “archetti” in giro per il paese, sulla monorotaia e tanto altro ancora.
Al sottoscritto possono essere rimproverate tante cose (siamo tutti portatori di carenze, deficienze e debolezze), ma almeno due qualità debbono essergli unanimemente riconosciute: la tenacia con la quale ha vigilato e finora impedito la contaminazione politica nel Circolo e l’autonomia del proprio pensiero e delle proprie azioni.
Leggendo l’ultimo “sermone” del sindaco apprendiamo con stupore e anche un po’ di preoccupazione che in questo paese prima di poter aprire bocca bisogna acquisire «competenza» ed essere (non autorevoli ma) un’ «autorità». In più si vorrebbe dettare anche l’agenda delle iniziative del Circolo attraverso l’individuazione di chi intervistare e le (corrette ed imparziali) modalità con le quali procedere.
Che dire, debordante autoreferenzialità, tanta permalosità e (purtroppo) nessuna predisposizione all’ascolto. Sembra che siano queste le principali attitudini dell’establishment politico locale. E con queste pseudo-qualità si rischia seriamente di entrare in una spirale involutiva senza sbocchi e senza futuro per l’intera comunità bagnolese.
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P.S. Apprendiamo con soddisfazione che l’EPT di Avellino ha tenuto conto delle “nostre” ragioni sulla brochure turistica (siamo certi che «la spontanea» telefonata del sindaco è stata determinante) e che in meno di 48 ore dalla ”nostra” segnalazione sono scomparsi i cani randagi da Piazza Di Capua. Probabilmente le questioni sollevate non erano poi cosi pretestuose.
E come disse il Premier NON eletto (RENZI) a Grillo, uscite dal blog e pensate al bene del paese.
Quando vorrete mettere in pratica le direttive del leader?