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Recessione continua

20.03.2016, Articolo di Luciano Arciuolo (da “Fuori dalla Rete” – Marzo 2016, Anno X, n. 1)

recessione-e-globalizzazioneCi risiamo. Da qualche settimana i giornali di tutto il mondo ci mettono in guardia: siamo sull’orlo di una nuova recessione. Per questo ho pensato di essermi perso qualche passaggio, in quanto non mi ero accorto che eravamo usciti dalla recessione precedente.

La verità è che, da quando il sistema capitalistico, e soprattutto il sistema finanziario, è diventato protagonista assoluto e poi, con la globalizzazione, è divenuto anche arbitro unico dei destini delle economie di ogni singola nazione, di fatto l’occidente è stato sempre in crisi.

Solo per riferirci agli ultimi sette/otto mesi, abbiamo avuto, nell’ordine:

  • La crisi dovuta al debito pubblico greco, con la conseguente paura dell’uscita della Grecia dal sistema euro;
  • La crisi causata dal rallentamento dell’economia cinese;
  • La crisi generata dalla riduzione del prezzo del petrolio, che potrebbe provocare una recessione nei paesi produttori;
  • La crisi conseguenza delle sofferenze del sistema bancario che, dopo aver concesso per anni finanziamenti a tutti, e soprattutto agli amici degli amici, oggi si è accorto che non recupererà mai quei soldi.

Il povero cittadino comune, quello abituato a vivere, se fortunato, con mille euro al mese, si chiede giustamente:  ma io con la Grecia, con la Cina, col petrolio, con le banche: io cosa c’entro? Perché mio figlio deve continuare a fare il disoccupato a vita, se l’Iran e l’Arabia Saudita fanno a gara per far scendere il prezzo del petrolio? E la diminuzione dello stesso prezzo del petrolio non dovrebbe essere un vantaggio per me, visto che una quarantina di anni fa ho dovuto subire un’altra crisi economica causata da un aumento del prezzo dell’oro nero?

E’ la globalizzazione, baby!

Come definire la globalizzazione? Come far capire il mondo economico-finanziario attuale al povero cristo che, pur lavorando da quaranta anni, non ha ancora diritto alla pensione e, magari, ne parla con l’amico coetaneo che, invece, è in pensione da vent’anni?

Io, per spiegare bene questa “conquista della civiltà” del ventunesimo secolo, direi così:

La globalizzazione è quel gigantesco passo avanti dell’umanità, grazie alla quale quando c’è la crescita i maghi della finanza si arricchiscono e la povera gente resta tale, mentre, quando c’è la recessione, i ricchi continuano ad arricchirsi e la povera gente diventa ancora più povera. C’è qualcuno che pensa che l’uomo della strada non possa o non debba capire le vie contorte della finanza. Beh, anche questa è parte della dimostrazione che la globalizzazione è incompatibile con la democrazia.

P. S. C’è qualcuno che pensa che l’uomo della strada non possa o non debba capire le vie contorte della finanza. Beh, anche questa è parte della dimostrazione che la globalizzazione è incompatibile con la democrazia.

                                                                                                       

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