Chieffo: ancora bugie da Nigro
23.02.2016, Il Quotiodiano del Sud
Sulla sentenza del Tar: «Lui poteva renderla esecutiva».
La querelle seggiovie senza sosta. Ecco la controreplica al sindaco Filippo Nigro della minoranza affidata ad Aniello Chieffo. Innanzitutto, difende a spron battuto Dario Di Mauro, accusato di essersi ‘appiattito’ sulle posizioni: «Il collega della minoranza non si piega a pressioni e non conosce padroni».
Poi si ritorna sulla sentenza TAR 2008. Il giudice allora dichiarò inammissibile il ricorso del gestore Giannoni alla delibera con cui si avvertiva della fine della concessione. Nigro ha sempre chiesto perchè, allora, l’amministrazione Chieffo non l’avesse resa esecutiva, ‘liberando’ le aree su cui insistono gli impianti.
Il nodo cruciale per il consigliere è la certezza del finanziamento: «Nel 2008 non c’era». Certezza che arriva nel 2010 con l’ok di Bassolino al progetto nei FAS, sospeso quasi immediatamente all’insediamento di Caldoro. Un atto che il consigliere considera «una forzatura politica». Tanto che a dicembre 2012 c’è la revoca della sospensione. E nel deliberato c’è scritto: «sospensione illegittima».
Cosa significa? Che a quel punto i soldi sui FAS sono di Bagnoli. Nel 2013 poi arriva Nigro: «A questo punto, con i soldi certi, era lui a dover rendere esecutiva la sentenza liberando le aree».
La verità, dice il consigliere, è che lo si potrebbe fare anche oggi . Nel 2008 no: chi avrebbe gestito le seggiovie senza la certezza del finanziamento? Il comune con i propri fondi e senza personale competente? la sua amministrazione aveva proposto poi di mettere nel bando anche progettazione, lavori «e una soluzione per la gestione, sempre a gara ovviamente».
Nigro però candida il progetto nell’accelerazione, con la minoranza che ha sempre sostenuto l’impossibilità di farlo: «hanno candidato il nostro progetto che, per tipologia e intenzioni, non poteva entrare nella misura di Caldoro».
Qui, invece, avrebbero potuto candidare 6 milioni di euro di progetti ‘scorporando’ dai 15 delle seggiovie, ad esempio per «Grotte e San Domenico. E non bruciarli tutti come accaduto».
Una risposta su ufficio FAS e i 200mila euro: «Strumento utile a monitorare i bandi e cercare di intercettare i finanziamenti. tant’è che il sindaco ha chiesto A Gainluigi Palmieri di restare al suo interno, ma ha rifiutato. Poi l’ha chiuso».
Chieffo pone allora una domanda: «Piuttosto spieghi come sono stati spesi 300mila euro sul progetto “Un sistema tra cultura e memoria” senza che se ne sentisse nemmeno il fruscìo. SI parla di convegni pagati: noi li facevamo gratis» chiude.