Et voilà è arrivato il Podestà!
16.02.2016, Email di Pietro Pagnini
In replica alla nota del sindaco Nigro “La tolleranza è come il vino: un po’ fa bene, troppa è dannosa“.
Il piacere di corrispondere è reciproco. La differenza? Sua Eccellenza è il Podestà, il sottoscritto un ospite e per lo più immigrato. Il mio interlocutore, è talmente alto che determina anche il livello di ciò che rappresenta? Lancia minacce, mi espone a istigazioni, mi determina l’alcol test e chissà, arriverà pure o forse è già arrivato, allo stupefacente.!?
Vedremo ancora quanto scende e con altrettanta pazienza, aspetteremo quando, scende..!
Sua Eccellenza, è così nostalgico? Non si attapiri, quei tempi e le deportazioni son passate. Ma si vergogni.!
Son consapevole di essere infelice nell’esporre e come al solito, Sua Eccellenza coglie l’occasione e rigira intorno alle questioni da trattare.
Quando il sottoscritto, dice di non aver letto del Laceno nel progetto pilota, non intende dire di non aver letto il programma. Nello specifico, intende dire, di non aver trovato traccia dell’ammodernamento degli impianti del Laceno. L’argomento non è riportato e non perché il progetto è un preliminare, ma perché qualcuno, ha scelto di non riportarlo.
Sbaglio? Ripeto, quando su questo inciso sbaglio, chiedo scusa e son ben contento di sbagliare.
Perché il Signor Sindaco, sempre in occasione della tavola rotonda, nel rispondere a Ivo Capone, Responsabile Regionale U.I.S.P., dice “caro Ivo, dobbiamo fare chiarezza, sull’argomento ammodernamento impianti, non abbiamo perso 15 milioni di euro, abbiano perso un occasione”, aggiungerei da 15 milioni di euro. Scusi Signor Sindaco, quale sarebbe la differenza tra le due? Come vede non è questione di tolleranza al vino, qui siamo arrivati al ciuoto dilagante.
Da quell’incontro, la cosa che è finalmente emersa, sia da parte del Presidente del Consiglio Regionale, sia da parte del Dirigente Responsabile della Programmazione dei Fondi F.E.R.S., è stata quella di inserire anche l’Altopiano del Laceno, nel progetto pilota, tra gli attrattori principali e l’ammodernamento degli impianti sciistici tra le priorità. Tali riconoscimenti e priorità, sono stati evidenziati in quell’occasione, non erano presenti nel preliminare del progetto pilota.
Sempre nell’occasione, è stato chiamato in causa il Signor Sindaco, ribadendo che sulla questione impianti, prima, dovrà essere definito tra le parti, Comune e concessionario, cosa è di proprietà pubblica e cosa è di proprietà privata, poi, scegliere le misure dei fondi strutturali.
Cosa significa per il Signor Sindaco definire cosa è pubblico e cosa è privato? Emettere “ORDINANZA DI SGOMBERO?” Magari senza aggravi per le casse Comunali? Ma mi faccia il piacere….!
Quando il Sig. Sindaco parla di soldi pubblici nelle tasche dei privati, cosa intende dire? Si rende conto che, quotidianamente o quasi, emette delibere e determina bandi, gare, appalti e meglio ancora affidamenti diretti? Con questi atti amministrativi, non si determinano trasferimenti di soldi pubblici nelle tasche dei privati? È meglio sorvolare su certe questioni?
Se l’unico obiettivo del Signor Sindaco è quello di realizzare condizioni di sviluppo per questo territorio, perché contrasta chi, da anni, rischia e si adopera all’ attuazione dei programmi di sviluppo? Perché, ha voluto e sottoscritto con il concessionario, l’atto transattivo e poi lo ha disatteso?
C’è poca chiarezza in questo comportamento ed è per questo che prevalgono alcune ipotesi. Quelle che, non vengano agevolate condizioni di sviluppo volutamente. Il fine? È quello di mantenere lo status quo. Si dice che questo, sia voluto, per non disturbare interessi privati di alcuni appartenenti.
Per queste motivazioni il Sindaco dice che tutto il resto viene dopo? Ce lo spieghi, altrimenti il Suo accanimento rimane senza senso.
Signor Sindaco, non si crucci, sia che Lei tolga o no il disturbo, la cosa che rimane e non cambierà, è solamente la presenza di un proprietario dei diritti di superficie. Proprietario di quei beni concessi dai suoi predecessori. Queste proprietà hanno un valore e Lei non ha la facoltà di farli svanire. Eccetto illeciti.!
Per completezza, e definitivamente, le ragioni per le quali il concessionario abbia partecipato al bando con un progetto proprio, sono prima quelle di possederne le facoltà, per cui non si capisce perché il Signor Sindaco le abbia diffidate, o meglio io qualche idea c’è l’ho ed è sempre la stessa. Poi, altre ragioni, pare siano quelle derivanti da continue forzature avanzate da parte dell’Amministrazione, su argomenti contrastanti per l’addivenire ad un accordo. Si, pare che con l’accordo, sarebbero stati lesi interessi di alcuni privati. Questa situazione, avrebbe determinato il fallimento dell’operazione, fallimento che poi si è verificato e per queste ragioni, il concessionario ha partecipato per conto proprio al bando.
Viceversa, Signor Sindaco, spieghi quali erano le volontà di questa Amministrazione? È Lei, in qualità di Podestà e Pubblico Amministratore, tenuto a dare spiegazioni, non io, ospite immigrato, non Le pare?
Infine, sia chiaro una volta e per tutte, nessuna componente dell’Amministrazione poteva essere preventivamente consapevole del progetto da presentare, in quanto, la decisione è stata considerata e presa, solamente il giorno prima della scadenza dei termini. Le scelte fatte dal Signor Sindaco, sono evidenti a tutti quanti, come lo sono i risultati, che, brillando alla luce del sole si notano solo i danni che certe scelte hanno prodotto.
Se il Signor Sindaco, prendesse definitivamente coscienza di quanta felicità, ma soprattutto quanti interessi comuni potrebbero scaturire dal Suo “FOGLIO DI VIA” (badi bene, non solo per i cittadini di Bagnoli ma in particolare per gli Enti, e le Istituzioni sovra comunali, compresi tutti i clienti degli impianti), potrebbe veramente valutare, di emettersi il prestigioso “FOGLIO”. Forza caro, non è mai troppo tardi.
Santa pazienza ; e’l’anno della misericordia…..