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Raccolta e commercio dei tartufi, D’Amelio presenta la proposta di legge

07.12.2010, Il Corriere dell’Irpinia

Presentato oggi dalla consigliera del Partito Democratico Rosetta D’Amelio una proposta di legge avente ad oggetto : “Disciplina della raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi freschi o conservati destinati al consumo e tutela degli ecosistemi tartufigeni”. Una proposta che nasce dalla necessità di apportare alcune modifiche alla legge già in vigore . “Dagli incontri con le associazioni e dalle proposte pervenute da loro – commenta Rosa D’Amelio segretario della Commissione Regionale per l’Agricoltura – è nata questa proposta di legge.

La Regione Campania – ricorda D’Amelio – ha recepito dopo ben 21 anni, la norma quadro in materia, n. 752/85. Tutto ciò nonostante fosse presente, da tempo, un’attività di un certo significato anche economico, legata alla raccolta e alla commercializzazione dei tartufi. Quella norma ha consentito di poter governare un comparto in piena crescita, soprattutto a seguito del ritrovamento, fino a pochi anni fa impensabile, di tartufi bianchi (Tuber magnatum Pico) in diversi territori della regione. Inoltre, l’avvio di significative esperienze imprenditoriali di completamento della filiera e la rinnovata sensibilità dei territori di produzione del Tartufo di Bagnoli Irpino (Tuber mesentericum Vitt.), che rivendicano con orgoglio il riconoscimento delle qualità intrinseche di tale prodotto, a lungo vituperato dalla stessa letteratura scientifica, sono testimonianza di una crescita dell’importanza economica e produttiva del comparto in tutta la Campania.

La LR n. 13/2006, però, non ha dato tutte le risposte che gli operatori del settore si attendevano e, a distanza di 4 anni dalla sua promulgazione, necessita di una parziale rivisitazione di alcune delle sue disposizioni.

Tra queste, assume una certa rilevanza la modifica della quantità di raccolta giornaliera individuale complessiva che, proprio per i motivi anzidetti, va elevata a 4 chilogrammi per cercatore, sempre che lo stesso sia titolare di azienda agricola o forestale o aderisca ai consorzi volontari del tartufo previsti dalla legge nazionale.

Una norma ex-novo che viene proposta è quella relativa al cosiddetto “fermo biologico”, un intervallo di raccolta, cioè, che le competenti Province possono disporre nei casi di eventuale minaccia di riproduzione del tartufo in aree geografiche di raccolta di particolare “sensibilità” ecologica.

Importanza prioritaria assume l’inserimento nelle Commissioni provinciali del tartufo rappresentanti delle Associazioni dei cercatori accreditate dalla Regione, quale riconoscimento del ruolo sempre più attivo che queste stanno assumendo per la tutela e la valorizzazione del tartufo campano. Un’altra innovazione che si intende introdurre nella legge regionale riguarda la competenza al rilascio dell’autorizzazione alla raccolta che viene affidata al Comune di residenza del richiedente, fermo rimanendo l’obbligo di superamento, da parte del richiedente stesso, del previsto esame di idoneità presso la Commissione provinciale per il Tartufo.
La presente proposta di legge intende anche introdurre un articolo che consenta l’accreditamento, da parte della Regione, degli enti culturali e di ricerca che trattano, nelle loro attività di istituto, tematiche legate al tartufo e allo studio degli ecosistemi tartufigeni.

Si intende, inoltre, rivedere il meccanismo della concessione dei contributi regionali agli enti e ai soggetti che possono accedere agli aiuti prevedendo una modalità più consona agli obiettivi della legge stessa”

                                                                                                       

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