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Marzio Giannoni: «Comune completamente assente»

08.02.2016, Orticalab.it (di Lara Tomasetta)

Il Laceno, l’Irpinia, il Turismo: se Del Basso de Caro evoca la Cassa per il Mezzogiorno…

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E’ arrivato il momento per le istituzioni e per le imprese locali di cominciare a ragionare facendo affidamento esclusivamente sulle proprie forze, senza legare il futuro di una determinata “industria” – di anno in anno – ai finanziamenti pubblici o alle sovvenzioni europee.

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Laceno-tavola-rotonda-turismo-06.02.2016Due giorni fa, sull’altopiano del Laceno, si è tenuta la tavola rotonda “Turismo sportivo e territori: un’opportunità per l’Irpinia”.

Le voci in sala sono state molte: dagli amministratori locali, come il sindaco di Bagnoli Filippo Nigro, ai vertici regionali, come la Presidente del Consiglio Rosetta D’Amelio, fino alle cariche nazionali, con la presenza del Sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Del Basso De Caro.

Immancabilmente, il dibattito si è subito concentrato sulla querelle degli impianti sciistici dell’altopiano e sul mancato ottenimento del finanziamento da 15 milioni di euro: dinanzi ad un sottosegretario visibilmente stanco e un po’ annoiato, il responsabile degli impianti, Marzio Giannoni, e il Sindaco di Bagnoli hanno continuato ad illustrare le motivazioni per le quali non si è riusciti a trovare un accordo e oggi la questione è ancora aperta sul tavolo del Tar.

Con non pochi sforzi si è tentato più volte di traghettare la questione su orizzonti di più larghe vedute: come ha ricordato il Sindaco di Teora, Stefano Farina, in rappresentanza dei Comuni ricompresi nel Progetto Pilota per l’Alta Irpinia, il comprensorio del Laceno rientra tra le aree individuate per la programmazione 2014-2020 e per poter cominciare a ragionare di una vera industria del turismo, sarebbe il caso che tutti provassero a compiere un passo indietro in favore di obiettivi comuni per il rilancio del territorio.

Perché le questioni locali, lo ha detto anche il Sottosegretario Del Basso De Caro, non possono più restare al centro dei dibattiti che ora necessitano di visuali più ampie. E se è vero che le problematiche di questo tipo si ripetono identiche per altri territori in qualunque parte d’Italia, come ha ricordato Simone Pacciani, Vice Presidente Nazionale Uisp, non possiamo continuare a nasconderci dietro la scusa che tutto il mondo è paese.

Abbiamo bisogno di guardare oltre, di lavorare guidati da obiettivi più grandi che riguardano le nostre infrastrutture, i servizi, l’accoglienza, la professionalità di quanto vogliamo offrire per diventare seriamente competitivi, per avere un qualche ruolo sul mercato regionale, nazionale ed internazionale.

D’altronde basta pensare che eravamo tutti riuniti in un convegno in un albergo in cui il wi-fi funzionava a singhiozzi e le linee telefoniche dei cellulari avevano un segnale bassissimo: che tipo di turismo ipotizziamo e che tipo di clientela pensiamo di attrarre quando mancano ancora i servizi base ormai richiesti da ogni tipo di target? Le azioni da compiere sono molte e devono tener conto anche dello stato dei fatti.

Il Progetto Pilota è la nostra occasione, l’ultima, se vogliamo essere concreti. La desertificazione delle aree interne non è un banale spauracchio, ma minaccia concreta che ogni giorno trova nuovi esempi di emigrazione e di spopolamento. Il turismo non è un business da delegare a pochi eletti, è responsabilità di tutti noi irpini che in questo momento cominciamo a prendere coscienza delle nostre potenzialità.

Ma questa volta bisogna lavorare in ottica condivisa, non ci sono campanili e non ci sono interessi che valgono più di altri. Del Basso De Caro ha fatto una veloce riflessione sulla Cassa del Mezzogiorno e sul rimpianto nel non poter più contare su quell’istituto.

Il punto non può essere questo: è arrivato il momento per le istituzioni e per le imprese locali di cominciare a ragionare facendo affidamento esclusivamente sulle proprie forze, senza legare il futuro di una determinata “industria” – di anno in anno – ai finanziamenti pubblici o alle sovvenzioni europee.

L’unico modo per far fruttare quanto ora si sta programmando per le aree individuate è convincersi che non sarà l’ennesima scialuppa di salvataggio per superare l’annata: il progetto è ben diverso e l’assunzione di responsabilità che si richiede agli amministratori è impegnativa.

Quando si parla di amministratori non ci si riferisce solo ai politici locali ma anche a tutti coloro che sono impegnati nel creare economia, imprenditori compresi. Nella platea presente sabato al dibattito siamo certi che fossero presenti anche i proprietari e i gestori dei complessi alberghieri e dei ristoranti del Laceno: anche loro sono i fautori del cambio di rotta che tutti ci auguriamo e devono far sentire la propria voce in questa importante partita.

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07.02.2016, AppOttopagine.it (di Alessandro Calabrese)

Turismo Laceno, non solo neve ma eventi alternativi per rilanciare il territorio

Tavola-rotonda-Laceno-turismo-06.02.2016Il Laceno non può e non deve essere considerato una meta turistica solo d’inverno e soprattutto soltanto a patto che ci sia abbastanza neve per sciare. L’altopiano che sovrasta Bagnoli Irpino ed è situato quasi al centro dei Monti Picentini e delle sue splendide vette, va valorizzato in tutte le stagioni, sdoganandolo dalla sua originaria e riduttiva funzione di unica stazione sciistica del meridione.

La linea tracciata dal “Progetto Pilota” va in questa direzione, che è anche quella auspicata dai politici e dagli esperti di fondi europei presenti alla tavola rotonda svolta ieri sera alla Taverna Capozzi, e moderata dal giornalista di RaiTre Rino Genovese.

Un confronto inserito nell’ambito della manifestazione “Innamorati della neve”, organizzata anche quest’anno dalla Uisp. Alla discussione hanno partecipato il sindaco di Bagnoli Filippo Nigro, il responsabile degli impianti di risalita del Laceno Marzio Giannoni, il presidente della Uisp Campania Ivo Capone, il sottosegretario alle infrastrutture

Umberto De Basso De Caro, la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, il consigliere provinciale Stefano Farina, il presidente del Gal Irpinia Vanni Chieffo, l’esperto in programmazione di fondi strutturali Fabrizio Manduca e molti altri.

Punto di partenza del dibattito la riflessione da tutti condivisa sul boom di presenze nel weekend della manifestazione, oltre 2000, per un totale di più di 200 prenotazioni nelle strutture ricettive della zona, a fronte di numeri risicati registrati fino a quel momento. Eccetto un fine settimana intorno alla metà di gennaio, quando sono caduti 80 cm di neve, infatti, per il resto il flusso turistico in questa splendida area dell’Alta Irpinia non ha vissuto nessun picco. E il motivo è proprio la mancanza di una programmazione costante con eventi destagionalizzati e capaci di attirare gente nell’intero arco dell’anno.

«Le infrastrutture creano solo le pre-condizioni allo sviluppo – ha detto Del Basso De Caro – ma bisogna avere un’idea che vada oltre i finanziamenti a pioggia. È necessario ragionare in termini di unioni dei comuni e in una logica allargata e non più locale, magari su basi consortile. E soprattutto serve un progetto di lungo termine».

Sulla stessa lunghezza d’onda la presidente D’Amelio: «Il Laceno è il luogo più importante per il rilancio del turismo, un attrattore fondamentale per tutta la Campania. Adesso bisogna puntare sulle peculiarità del territorio ma, contemporaneamente, a lavorare in rete cogliendo l’occasione del “Progetto Pilota”, altrimenti la partita è chiusa. Ora questa zona è interessata alle opere infrastrutturali più importanti d’Europa: alta capacità, tratta ferroviaria Avellino-Salerno e ripristino dell’Avellino-Rocchetta. Un’opportunità da non perdere».

Per Farina l’esempio positivo di “Innamorati della Neve” è un modello per il turismo «… ma per il Laceno siamo tutti d’accordo che la possibilità di sciare da sola non basta. Per questo bisogna creare alternative collaterali, magari

basate sulla tipicità e pacchetti fatti su misura …». Secondo Chieffo, poi, «l’Irpinia va trasformata in un enorme albergo diffuso …» dove sia possibile coniugare la globalizzazione con le peculiarità dei suggestivi centri storici presenti.

Nel corso del dibattito, però, sono emersi anche punti di vista diversi rappresentati in merito ai finanziamenti “persi”. Le opinioni divergenti sono state espresse dal sindaco di Bagnoli Nigro e dall’imprenditore Giannoni. «Come amministrazione – ha spiegato il primo cittadino – stiamo cercando di destagionalizzare i flussi

turistici, puntando su un turismo equestre, campi sportivi per il ritiro delle squadre di calcio, senti eristica per gi appassionati della montagna e percorsi cicloturistici. Ci sono poi le piste da sci e qui s’innesta il discorso del finanziamento di 15 milioni di euro … Il Comune avrebbe dovuto dimostrare alla Comunità Europea di avere la piena disponibilità delle aree interessate dall’intervento e proprio su questa questione abbiamo un giudizio pendente. Purtroppo per la normativa vigente la presenza di un gestore privato impedisce l’erogazione del finanziamento. Se ci fosse stato un accordo ora staremmo parlando degli interventi da realizzare e non di come collocare questi fondi nella nova programmazione 2014-2020 …».

Diversa la versione del responsabile degli impianti che parla di accordo fatto con il sindaco: «Le aree sono state cedute e a testimonianza di ciò c’è un atto ufficiale che avrebbe dovuto essere ratificato. Ecco perché il finanziamento non è stato concesso. Noi siamo i concessionari e i proprietari fino al 2031 e dobbiamo pensare a come investire sul territorio. Ora i costi ordinari e straordinari sono nettamente superiori ai ricavi, non esiste un consorzio che sostiene

questo comprensorio. Il Comune è stato assente, nonostante siano 280 le famiglie sul territorio che lavorano nel settore. Dunque, confidiamo su Provincia e Regione».

Una diatriba, questa, che va risolta prima di affrontare qualunque programmazione per il futuro sviluppo del Laceno.

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07.02.2016, Orticalab.it (di Lara Tomasetta)

Del Basso De Caro: «L’industria turistica si crea superando le scaramucce locali»

Il responsabile degli impianti di risalita Giannoni bacchetta il sindaco di Bagnoli: «Comune completamente assente» e chiama Provincia e Regione. La replica di Nigro: «Il “noi chiudiamo” è solo una provocazione. La presenza del privato non aiuta i finanziamenti. Certo, con un accordo…»

Tavola-rotonda-Laceno-turismo-06.02.2016Presso la sala convegni della Taverna Capozzi del Lago Laceno si è tenuta la Tavola Rotonda “Turismo sportivo e territori: un’opportunità per l’Irpinia”.

Diversi gli interventi dei tanti ospiti invitati che hanno discusso di futuro e sviluppo del territorio legato alle possibilità offerte dal turismo sportivo. Ha moderato Rino Genovese, giornalista del Tg3.

Filippo Nigro, sindaco di Bagnoli Irpino: «Celebriamo un appuntamento fisso per celebrare il turismo sportivo: può rappresentare un importante volano per lo sviluppo. Se immaginiamo che il budget che gira intorno al turismo è di quasi 7 miliardi di euro capiamo che dobbiamo inserirci conf orza e determinazione, offrendo strutture migliori e servizi più efficienti. Su queste due questioni va combattuta la battaglia. Sul primo punto, come amministrazione, stiamo cercando di destagionalizzare i flussi turistici: turismo equestre, campi sportivi per il ritiro del squadre, percorsi cicloturistisci, sentiero del Caliendo, programma teso ad incrementare i flussi. Poi abbiamo le piste da sci, su questa questione bisogna fermarsi un attimo. Ho sentito l’intervista di Ivo Capone che parlava del finanziamento di 15 mln: non è il finanziamento ad essere perso, ma è stata persa un’occasione. Dobbiamo chiarire la nostra posizione: negli ultimi due anni le possibilità date dalla Regione sono state frutto solo dell’accelerazione della spesa, in particolar modo un ammodernamento dell’intero comprensorio era ricompreso nell’accelerazione della spesa, con tempi e regole del caso. Il Comune avrebbe dovuto dimostrare alla CE di avere la piena disponibilità delle aree interessate dall’intervento. Al momento abbiamo un giudizio pendente proprio su questa questione: noi non immaginiamo di fare la guerra alle persone, ma di aggregare, in passato abbiamo pensato un’intesa con i gestori. Ma la presenza stessa del gestore privato, per legge, impedisce l’erogazione del finanziamento. Alla fine non si è trovato un accordo e così si è chiusa la partita. Ora leggo le interviste di chi dice “noi chiudiamo”, sembrano provocazioni, ma noi sappiamo che il destino del Laceno è legato ai suoi impianti e abbiamo già preso contatti per cercare di vedere come collocare questo finanziamento nella nuova programmazione 2014-2020. Certo se ci fosse stato accordo, staremmo già parlando degli interventi dal fare».

Marzio Giannoni, responsabile impianti risalita Laceno: «L’accordo fatto con il Sindaco: le aree sono state cedute e l’accordo è testimoniato da un atto ufficiale. A questo punto il Sindaco avrebbe dovuto ratificare l’accordo e di conseguenza la Regione ha negato il finanziamento. Siamo i concessionari e siamo proprietari fino al 2031. Il Sindaco parla di una sentenza di Consiglio, e aspetteremo, ma da imprenditori dobbiamo pensare a come investire sul territorio, così come stiamo facendo da anni. Nel 2015 e nel 2016 gli investimenti della Regione sono stati sospesi, senza DPL abbiamo una gestione fortemente negativa, i costi sono nettamente superiori ai ricavi, costi di gestione ordinaria e straordinaria. Non esiste un consorzio di vallata che sostiene questo comprensorio, il Comune è stato completamente assente. Parliamo di 280 famiglie che lavorano sul territorio, confidiamo sulla Provincia e sulla Regione».

Ivo Capone, Uisp Campania: «Non mi infilo nella polemica. Noi come Uisp vogliamo promuovere lo sport, ci battiamo per affrancare lo sport come diritto di cittadinanza. Ci sforziamo di portare avanti il binomio tra pratica sportiva e lo sviluppo del territorio».

Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario alle Infrastrutture: «Le infrastrutture non creano sviluppo ma creano le pre-condizioni: raggiungere una località in un tempo piuttosto che in un altro non è secondario, poter avere un collegamento alternativo a quello su gomma è importante, così come la distanza dai siti aeroportuali. Le zone interne scontano questo diritto alla mobilità negato fino ad adesso. Secondo me c’è stata una volontà di negare a questi territori le infrastrutture. Dobbiamo avere un’idea di uno sviluppo non legato ai finanziamenti a pioggia, o ragioniamo in termini di unione dei comuni, logiche di sviluppo non più locali, ma di comunità che dovranno raccontare una storia comune e dobbiamo metterci a studiare. Qui viene il difficile: proporre cose serie, ma su questo si misura una classe dirigente. Se non ce la farà, non dovremo meravigliarci dell’avanzamento dei movimenti anti-politici. O riusciamo a riannodare i fili del rapporto con l’opinione pubblica e proporre cose che vanno al di là delle scaramucce locali oppure perderemo la sfida di creare industria turistica. Serve un’organizzazione di lunga durata e non episodica, per essere presenti sul mercato globale, inoltre, bisogna rispondere in modo consortile ai bisogni del mercato. Siamo esposti alla desertificazione, la qual cosa non è una certezza, ma un’incalzante probabilità. Il tema è per noi essenziale sul quale la classe dirigente si misurerà, così come gli imprenditori».

Rosetta D’Amelio, Presidente del Consiglio Regione Campania: «Sulla diatriba riguardante il complesso del Laceno bisogna analizzare la situazione e arrivare a capire che questo è il luogo più importante per il rilancio del turismo, la stazione più ambita del Meridione, attrattore turistico principale, dunque bisogna trovare una soluzione. Sulla manifestazione che stiamo celebrando, il fatto che la stessa si ripeta con costanza è la dimostrazione che se i progetti sono validi si può fare turismo. Adesso è il momento di puntare su un turismo legato alle specificità del territorio; sul Laceno si concentrano tante possibilità, anche rispetto alle peculiarità del territorio, l’importante è il lavoro di rete, non tanto le risorse economiche che si riescono a convogliare. O la cogliamo l’occasione del progetto pilota o la chiudiamo la partita. Questo territorio è interessato alle opere infrastrutturali tra le più importanti d’Europa, come l’alta capacità e la tratta Avellino-Salerno, o il ripristino della tratta ferroviaria Avellino-Rocchetta. La sfida è lanciata intanto ai sindaci».

Luigi Tuccia, Consigliere provinciale: «Sport pucome turismo e come marketig. Come Irpinia possiamo collegarci direttamente sia con il mare che con le altre zone, possiamo lavorare sulla mobilità e sul trasporto delle merci, abbiamo la possibilità di essere i padroni del nostro destino, speriamo che la Provincia possa avere un ruolo in questa partita».

Luigi Napolitano, Commissario EPT Avellino: «Manifestazione punto di riferimento. Da circa un anno ho preso contatti con le zone costiere per fare sinergia, a Milano, in occasione della Bit, cercheremo di prendere contatti e definire gli accordi per convogliare i turisti della costiera verso le zone interne».

Stefano Farina, Sindaco di Teora, in rappresentanza del Progetto Pilota: «Se una manifestazione dura e si rinnova significa che c’è sinergia, spirito di organizzazione, complimenti alla Uisp. Costruire quella che oggi si chiama Comunità dell’Alta Irpinia lo si fa con la consapevolezza che non si rappresenta solo se stessi, ma bisogna essere disponibili ad arretrare per gli altri, per un progetto unico. Nello specifico, per ciò che riguarda il turismo, ci siamo resi conto, incontrandoci, che c’era più di qualche motivazione per lanciare questa zona dell’Irpinia. Abbiamo già condiviso le potenzialità del Lago Laceno, ma siamo d’accordo che solo lo sci non basta, bisogna creare delle opportunità collaterali, per far sentire i turisti anima di questi posti. L’offerta deve essere messa insieme sotto il profilo delle tipicità, un esempio su tutti sono i tanti carnevali rappresentati in questi giorni qui.Bisogna però migliorare la mobilità, le vecchie strade non bastano, se abbiamo la capacità di fare sintesi e creare oltre alla motivazione trainante come il Laceno, pacchetti alternativi, probabilmente abbiamo la speranza di creare la fabbrica del turismo, quella che non può fallire».

Fabrizio Manduca, esperto programmazione fondi strutturali: «Non si è riusciti ad affrontare i problemi ma bisogna trovare una soluzione per individuare la strada per andare avanti. Tenendo presente le differenze tra pubblico e privato entrambi devono fare un passo indietro nell’interesse della promozione del territorio, per un vero salto di qualità. Questo territorio ha la possibilità di utilizzare in via preferenziale i fondi stanziati per la programmazione 2014-2020 perché inserito nel progetto dell’Area Pilota. Il Laceno è inserita in una delle quattro aree, su questo sistema territoriale, è un’occasione che non si è riusciti a creare nei precedenti cicli procedurali, ed è un’occasione che non capiterà più. Se riusciamo a costituire quest’area vasta allora è possibile che il salto di qualità si farà».

Vanni Chieffo, Gal Irpinia: «Impegno con la Uisp: insieme possiamo rendere stabile questa manifestazione. Noi dovremmo porci il problema di cos’era il territorio irpino: c’è stato un salto di qualità enorme, un investimento importante negli anni passati. Noi puntiamo su un discorso di multifunzionalità, su un discorso di tasselli. L’Irpinia va trasformata in un albergo diffuso: l’economia Irpinia deve andare su due vie parallele, mentre facciamo un discorso di globalizzazione, dobbiamo anche vendere il territorio agli abitanti delle zone limitrofe, come le grandi metropoli; per far trovare nei nostri centri storici tutto ciò che si è dimenticato».

Simone Pacciani, Vice Presidente Nazionale Uisp: «La problematica discussa qui riguarda diverse zone d Italia, bisogna pero trovare soluzioni condivise».

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07.02.2016, Ottopagine.it

L’annuncio del sottosegretario Del Basso de Caro a Bagnoli Irpino

Pienone al Laceno. “Presto il recupero per Avellino Rocchetta”

Laceno-tavola-rotonda-turismo-06.02.2016Guardare ai nuovi fondi europei come opportunità per rafforzare il ruolo dell’altopiano del Laceno in un contesto turistico regionale, che non si limiti ad attrarre visitatori nei soli mesi invernali ma che rilanci il suo appeal durante l’intero arco dell’anno. E’ questa la sfida a cui istituzioni ed imprenditori sono chiamati nell’immediato futuro per non disperdere quello che è un patrimonio per l’Irpinia e per l’intera regione Campania.

Sono spunti interessanti quelli emersi nel corso della tavola rotonda promossa dall’Ente Provinciale per il Turismo di Avellino che si è svolta, nell’ambito della manifestazione “Innamorati della Neve” organizzata dalla Uisp, proprio in riva al Lago Laceno.

A cominciare dalla notizia, annunciata dal Sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto Del Basso de Caro, della presentazione di un emendamento, da parte dell’on. Anna Maria Carloni, al provvedimento legislativo che riguarda il recupero delle ferrovie dismesse, e che prevede nuove opportunità di recupero per la linea Avellino-Rocchetta.

Del Basso de Caro ha sottolineato come il rilancio di aree interne, come quella del Laceno, passino inevitabilmente attraverso un sistema turistico regionale che sappia rendere altrettanto attraenti sia le zone costiere che quelle interne. E per raggiungere tale obiettivo, oltre le infrastrutture, occorre puntare su un pacchetto di sviluppo complessivo, che è quello a cui guarda l’Europa.

La conferma dell’attenzione che anche a Palazzo Santa Lucia c’è sulla stazione turistica irpina è arrivata direttamente dal Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Rosetta D’Amelio, che ha evidenziato come il Progetto Pilota Alta Irpinia debba essere considerato “una sperimentazione sulla quale questa parte della provincia di Avellino si gioca tanto e alla quale la Regione Campania guarda con attenzione”.

Con il contributo dell’esperto di fondi europei, Fabrizio Manduca, è stata ripercorsa la storia, soprattutto degli ultimi anni, degli impianti del Laceno, evidenziando la necessità di giungere ad una destagionalizzazione, anche alla luce dei cambiamenti climatici che impongono profonde riflessioni, e a studiare un nuovo modello organizzativo in grado di veicolare flussi turistici dodici mesi all’anno.

Intanto, “Innamorati della Neve” 2016, che nella serata di ieri ha visto l’incursione a sorpresa anche dell’inviato di Striscia la Notizia, Luca Abete, si chiude con numeri che promuovono l’iniziativa: quasi 2000 presenze registrate nel week end con oltre 200 pernottamenti nelle strutture alberghiere del Laceno, che hanno fatto registrare il tutto esaurito.

Un progetto che negli anni si è andato consolidando e che in appena quattro anni di vita si è affermato come uno dei momenti clou della promozione sportiva e del territorio nell’unica stazione sciistica della Campania.

“Alla luce dell’esperienza fatta dalla Uisp – conferma il presidente della Uisp Campania, Ivo Capone – è evidente che non si possa pensare di far vivere questi luoghi solo di neve. Quest’anno abbiamo registrato tanta partecipazione e nessuno si è lamentato del fatto che c’era poca neve: questo dato deve fornire la consapevolezza che per il Laceno va fatto un ragionamento che punti a renderlo un’attrazione per dodici mesi all’anno”.

                                                                                                       

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