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Michele Frasca: “Partita condizionata, ricorso obbligato”

29.01.2016, Il Quotidiano del Sud

La VincenzoNigro Bagnoli attacca l’Atletico San Potito.

michele frascaLascia strascichi importanti la gara dello scorso sabato tra Atl.S. Potito e V. N. Bagnoli (terminata 1–0) con i bagnolesi che hanno presentato ricorso. A spiegare quanto accaduto è il vice- presidente della Vincenzo Nigro Bagnoli Michele Frasca.

“Al ’12 pt il portiere locale veniva espulso dall’arbitro Buzzella di Nola per aver preso il pallone con le mani fuori dall’area. Questa decisione ha portato lui e tutti i calciatori locali a circondare l’arbitro, protestando con offese, minacce e spintoni, tali da spingerlo fuori dal campo. Liberatosi con difficoltà l’arbitro si portava al centro del campo dove veniva ancora contestato verbalmente dai componenti della panchina e a questo punto, fischiando due volte e urlando la sospensione della partita, rientrava velocemente nello spogliatoio.

Mentre la nostra squadra era raccolta presso la nostra panchina, l’arbitro veniva raggiunto negli spogliatoi dal collaboratore di linea e da alcuni dirigenti della squadra ospitante. Dopo alcuni minuti usciva un dirigente che esortava i propri calciatori a calmarsi perché in questo modo l’arbitro avrebbe ripreso il gioco, cosa che è avvenuta dopo 8’ di sospensione e senza che l’arbitro avesse preso nessuna sanzione disciplinare.

Da quel momento, chiaramente poco tranquillo, l’arbitro iniziava una prestazione condizionata con decisioni sempre a vantaggio dei locali. A fine primo tempo , recandomi presso lo spogliatoio dell’arbitro, ma senza entrarci, gli chiedevo se stesse arbitrando in modo pro-forma ma lui, in modo stizzito e nervoso, mi rispondeva che la partita non era pro-forma e che stava arbitrando bene.

A questo punto si sono avvicinati il collaboratore di linea, un calciatore e l’allenatore della squadra ospitante che mi spintonava per allontanarmi ma l’arbitro , alla mia osservazione che l’allenatore mi stava mettendo le mani addosso mi rispondeva che stavo esagerando e mi notificava addirittura l’allontanamento dalla panchina: oltre il danno la beffa. Tale difficoltà psicologica dell’arbitro si è poi notata anche nel secondo tempo con una direzione di gara palesemente a favore della squadra locale.

Abbiamo fatto ricorso perché riteniamo che la gara sia stata falsata nel suo svolgimento dall’episodio accaduto al 12’ pt e che la ripresa del gioco sia stata condizionata dalla richiesta dei dirigenti dell’Atletico S. Potito Ultra senza che l’arbitro abbia preso qualche provvedimento disciplinare nei confronti di calciatori che lo avevano spintonato e calunniato per almeno tre minuti.

Tutto questo avveniva anche in mancanza della consueta forza dell’ordine. SI evidenzia poi la poca attenzione del C.A.R. e del designatore arbitrale, che per una gara la vertice in un campo difficile e visti i precedenti incontri tra le due squadre, finiti sempre con accesi e contestati episodi, ha designato un arbitro di 17 anni con una debole personalità e senza carattere per poter fronteggiare situazioni come quelle accadute, in assenza di un osservatore o di un commissario di campo.
La Federazione è poco sensibile a queste cose, m solo ai soldi delle iscrizioni in estate.”

                                                                                                       

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