Cartoline da Bagnoli: Discariche storiche
30.01.2016, La rubrica (da “Fuori dalla Rete” – Natale 2015, Anno IX, n. 7)
Cartoline da Bagnoli
Apparteniamo a quella categoria di persone che girano per il paese, scattano foto e poi scrivono. Non abbiamo però la presunzione di essere uomini di cultura e tanto meno di essere storici locali, semplicemente amiamo il nostro paese e cerchiamo nel nostro piccolo di renderlo un pochino migliore. Per qualcuno sarà “Arte leggia”, gli stessi probabilmente che fanno della prevaricazione e della gelosia le loro doti migliori. E la passione per quest’ “Arte leggia” che ci ha portato a ideare questa rubrica con l’obiettivo di segnalare le tante piccole problematiche che presenta il nostro paese e che risolte lo renderebbero più bello e funzionale alle esigenze dei cittadini. Siamo consapevoli che i problemi non si risolvono solo con la denuncia o con la protesta. Per quello che ci compete proviamo a segnalare tali problematiche anche su indicazione di tanti cittadini che quotidianamente vivono piccoli dei piccoli disagi. Lasciamo l’onere, a chi ha avuto mandato dai cittadini di amministrare, di provare quantomeno a prenderli in considerazione e cercare una soluzione. Il titolo, lo ricordiamo, è ovviamente provocatorio, Bagnoli, ogni giorno viene fotografato in ogni suo angolo, noi con le nostre fotografie intendiamo osservarlo da una prospettiva diversa.
Discariche storiche
La “cartolina” di questo numero ha come sfondo la Giudecca e il degrado in cui versa. Il primo nucleo abitativo di Bagnoli è diventato una discarica a cielo aperto. Un tempo l’area della Giudecca denominata “Ripa” era utilizzata come discarica dagli abitanti del quartiere. Oggi la situazione non è cambiata. Il luogo per sversare i rifiuti è diverso, l’inciviltà la stessa. Qualche nostro civilissimo compaesano, ha ideato metodo tutto particolare di differenziare i rifiuti domestici. La raccolta consiste nello sversare i rifiuti sul costone della collina. Infatti proseguendo lungo la stradina che costeggia la chiesa madre e superato il rudere che divide via De Venuta con via D’Asti, basta volgere lo sguardo verso sinistra per vedere, oltre al bel panorama di Bagnoli, anche sacchetti di spazzatura, barattoli e fusti di detersivo accumulati fra le sterpaglie. La vegetazione divora il tutto durante i periodi estivi, riportandoli alla luce nei mesi invernali, dove è possibile “ammirarli” in tutto il loro splendore.
Davanti a scene del genere la domanda è sempre la stessa: perché gettare i rifiuti a due passi da casa, quando con la raccolta differenziata porta a porta, basterebbe semplicemente depositare il sacchetto di spazzatura davanti al portone di casa? Probabilmente perché non si ha voglia di perdere tempo per differenziare i rifiuti in casa. Un’ assurdità che non ammette giustificazioni e la scusa del turista incivile questa volta non regge, perché in questo caso il luogo scelto come discarica non è il classico vallone in montagna ma il quartiere più antico di Bagnoli. Quel quartiere che dovrebbe essere un gioiello da mostrare ai tanti visitatori che vengono nel nostro paese e che invece è stato prima abbandonato perché non garantiva più tutti i confort che i tempi attuali richiedono, ed ora utilizzato come discarica abusiva. Quei rifiuti, anche in assenza di prove, provengono sicuramente dall’ abitazione di qualche genio bagnolese.
Ai signori della munnezza vorremmo ricordare, come abbiamo già fatto qualche mese fa, che quando si inquina non si fa un danno solo alla natura ma anche a se stessi. Il tempo che si perde per differenziare e smaltire correttamente i rifiuti lo si guadagna in salute. Confidiamo nel buonsenso dei bagnolesi e auspichiamo che l’area venga bonificata al più presto. Saluti da Bagnoli.
Giulio Tammaro