Il nostro futuro è l’energia pulita “GREEN ENERGY”
24.01.2016, Articolo di Nello Molinaro
E’ ormai noto che tra energia, tecnologia e sviluppo, clima e ambiente esiste una correlazione molto stretta che esplica la propria azione a livello globale, cioè sull’intero pianeta, tale impatto lo si sta assistendo anche in questi periodi con la modifica o sparizione delle stagioni climatiche, un deleterio effetto provocato dall’alta concentrazione di CO2 prodotta dalla combustione delle fonti energetiche solide come il “carbone”, lo è anche il petrolio ed i suoi derivati che durante la combustione produce oltre alla CO2 “anidride carbonica”, “biossido di azoto ed ossido di zolfo” che contribuiscono alla formazione (delle piogge acide), come il carbone anche il petrolio con la sua combustione produce “il particolato” particelle di polvere che diffondendosi nell’aria contribuiscono all’aumento dello smog, la cui presenza con alti livelli inquinanti ha messo in crisi la circolazione veicolare in molte città della nostra nazione.
Ormai l’inquinamento prodotto è diventata una malattia cancrenosa che silenziosamente si ramifica su tutto il pianeta creando scompensi atmosferici che modificano l’andamento delle correnti e delle stesse perturbazioni rendendo queste ultime assenti o generatrice per loro violenza di disastri, in esse la normalità e la moderazione è scomparsa. Questo comprova quanto causato dalla mano dell’uomo e preventivato dagli scienziati, e non solo, tali stravolgimenti atmosferici prodotti dall’effetto serra, hanno apportato anche l’aumento della temperatura che sta provocando lo scioglimento dei ghiacciai ai poli e la loro scomparsa dai monti nel nostro caso dalle Alpi. Una situazione tragica che comporterà la sparizione di isole ed intere regioni cancellate dalla carta geografica, per l’alzamento del livello dei mari che produrrà come già preventivato scientificamente la loro sparizione e sommersione. Uno scompenso climatico, che nel nostro piccolo constatiamo sta producendo la riduzione drastica delle precipitazioni 1)piovose e 2)scarsità di neve, le prime mettendo a rischio la portata delle sorgenti e dei pozzi che alimentano le fonti di prelevamento idrico per la popolazione, le seconde anche nel mettere a rischio l’esistenza delle attività basate allo sfruttamento imprenditoriale di tale elemento come le stazioni sciistiche e le attività collegate.
Si deve essere consapevoli che bisogna affrontare la riduzione idrica, con il riuscire ad ottenere un adeguato approvvigionamento di risorse idriche di buona qualità, ed il loro risparmio è un requisito imprescindibile del progresso sociale ed economico. È necessario, quindi, fare due cose: imparare a economizzare l’acqua e gestire con maggiore efficienza le risorse disponibili e saper convivere da parte della popolazione anche con momentanee criticità. Sono criticità che si presentano concatenate che interessano gli elementi primari e fondamentali che permettono la vita sul pianeta, per questo, ci è fatto obbligo di evitare che ciò si aggravi ulteriormente, rispettando e tramandando ai posteri il rispetto anche delle più elementari modalità applicative per evitare forme di inquinamento, rispettando le indicazioni ed i divieti imposti dagli enti preposti, perché anche il piccolo o poco, moltiplicandolo diventa immenso ed insostenibile. Tutto ciò comporta a volte di modificare anche il proprio stile di vita, una conquista che non deve essere ritenuta un dogma, la si dovrà modificare ed accettare se richiesto per il bene proprio e dell’intera comunità del pianeta.
Questo ci induce anche a richiedere ai nostri governanti di modificare la strada e la metodologia che porta al progresso, premettendo in primis il ritenere insovrastabile il diritto dell’uomo a vivere sul pianeta, l’immodificabilità di quanto premesso richiede il rispetto delle linee guida e stabilite dagli scienziati per ottenerlo. Linee guide indicate dall’accordo stipulato tra tutte le nazioni, un incontro in cui si sono affrontate varie problematiche , e lo si è fatto nel dicembre 2015 a Parigi 2015 , stabilendo le riduzioni ed i limiti in percentuali degli elementi inquinanti ammissibili, prodotti dalla civiltà industriale, al fine di ottenere e mantenere stabile e non superiore a 2 gradi l’aumento globali delle temperature sul pianeta. Un accordo firmato da parte di tutte le nazioni industrializzate e non, assoggettato a vigilanza, la sua attuazione. Dopo anni che gli Stati hanno ritenuto secondari e non credibili gli avvertimenti degli scienziati, cercando sempre di soprassedere agli avvertimenti a seguito di appropriati studi scientifici che anticipavano il prodursi di tali disastri. L’accordo è da ritenersi per il momento solo cautelativo e limitativo, nello stabilito periodo di tempo , ma non certamente risolutivo , se non lo si amplifica nei suoi divieti nella corsa sfrenata all’inquinare , intervenendo sui processi di produzione e o vietando l’uso di prodotti energetici riconosciuti come inquinanti.
Bisogn che si comprende che la ricchezza la si può produrre anche con prodotti energetici non inquinanti, e l’applicazione di nuove tecnologie già esistenti, richiedendo alle attività produttive di indirizzarsi verso l’uso di tali prodotti , perché anche l’espansione di tali tecnologie produrrà posti di lavoro e ricchezza. Per ora vi è certezza che se i cambiamenti climatici in atto non si ostacoleranno con l’introduzione delle nuove metodologie ampiamente indicate in questo scritto, si continuerà a provocare un aumento delle temperature medie, che continuerà ad alimentare lo scompenso climatico in atto lo si avverte su tutto il pianeta per cui anche la nostra Europa ha prodotto regolamenti e leggi sull’uso e controllo delle acque prevedendo che in molte aree la carenza idrica potrebbe persino aumentare.
Trovare soluzioni per salvaguardare l’acqua potabile che è un bene prezioso, fermare lo spreco è di vitale importanza, perché è una risorsa indispensabile alla vita umana. Gli eventi oggetto di discussione provocheranno la siccità in molte zone del pianete amplificandone le esistenti. Assistere pertanto ad una temporanea riduzione delle disponibilità idriche non deve divenire un dramma, tale inconveniente, si presenterà soventemente, si assisterà all’assenza di piogge per un lungo periodo, per cui ci è imposto prevenire la carenza idrica cambiando se occorrente anche nostri stili di vita con l’organizzarci preventivamente.
Dobbiamo, purtroppo, affrontare questa situazione, generata dall’uomo dedito alla corsa al guadagno sfrenato ed all’industrializzazione senza controllo, ed ora come “ il piovere sul bagnato” si apprende che sul nostro pianeta , solo “in pochi in ” 85 persone contengono la ricchezza della metà del pianeta, l’altra metà “briciole in proporzione ” è da dividere tra noi restanti “sette miliardi e trecentomila”. Questo è inapprovabile e deve essere oggetto di seria discussione ed inerente intervento modificativo, occorre farlo per vincere la lotta contro la povertà estrema, e costruire società basate sul concetto di pari opportunità, in favore di un mondo dove vige la regola dell’asso pigliatutto, non farlo si minerà la sicurezza su scala globale come sta avvenendo.
Lasciamo da parte questa deleteria notizia, riportandoci a continuare la discussione sull’oggetto dell’articolo, inerente all’inquinamento generatore dei mali climatologici, per questo, quindi, ci è imposto ricercare le modalità applicative per regolarizzare e frenare tale pericolo incombente sul nostro vivere. La risposta è unica e sola e ci viene data dagli studi scientifici indirizzati verso la strada della Green Energy, che tratta e ne stabilisce l’applicazione dell’uso dei sistemi e prodotti non inquinanti ritenuti generatori di energia pulita, o energia verde, questa nuova materia e dei suoi tecnici-manager che la fanno applicare correttamente e di cui chi scrive ne fa anch’esso parte, è certamente la più innovativa per quanto in essa stabilito, dopo appropriate ricerche e studi di fattibilità, essa è ritenuta ormai l’unica modalità per ottenere uno sviluppo sostenibile, perché, produttore di risparmio energetico e di ridottissimo se non nullo impatto ambientale. Per ottenerlo si sono individuati i vari sistemi produttori di energia pulita: eolici, fotovoltaici, energia geotermica, biomasse etc. sono le fonti rinnovabili che possono fornire un rilevante contributo allo sviluppo di un sistema energetico più sostenibile contribuendo alla tutela del territorio, dell’ambiente e fornire opportunità di crescita economica La sfida del domani sarà di riuscire a sfruttare appieno il vento il sole, l’acqua, l’idrogeno, i rifiuti, tutte energie rinnovabili inesauribili e che producono inquinamento quasi nullo. Il ricorso a tali fonte di energia rinnovabili già oggi può dare una mano alla risoluzione dei problemi, che è tra i più gravi che l’umanità dovrà far fronte entro questo secolo, in attesa che si sviluppa la tecnologia sull’Idrogeno che sarà il futuro dei nostri figli a cui sarà messa a disposizione permettendogli di non incorrere e far fronte ai problemi presentatosi alla nostra generazione.