10.01.2016, Il Quotidiano del Sud

Il sindaco Nigro: acqua di nuovo a livelli accettabili. Resta l’intenzione di nuove captazioni. No all’Alto Calore.

«Praticamente risolta». Sono le parole dei sindaco Filippo Nigro sull’emergenza idrica che ha colpito Bagnoli, ormai dal giorno di Natale. Ieri potrebbe essere stato infatti l’ultimo giorno di chiusura dei rubinetti nelle ore notturne, dalle 23 alle 6 del mattino: «I manutentori dell’acquedotto comunale hanno confermato: l’acqua nei serbatoi è tornata a livelli accettabili» afferma il primo cittadino.

L’altro giorno il capogruppo di minoranza Aniello Chieffo aveva lanciato, di fronte a una situazione molto delicata, l’idea di un piano regolatore delle acque per il comune che andasse incontro nel complesso agli annosi problemi della cittadina altirpina, dalle crisi idriche alla depurazione del Laceno, facendo riferimento a progetti del 2001 su nuove possibili captazioni.

Anche l’attentissima disamina delle sorgenti da parte degli uffici tecnici, risalenti al 2012, li riportava: «Certo ci sono delle progettualità presenti da tempo. Purtroppo però a Bagnoli spesso accade che, nonostante l’esistenza, tutto rimanga poi sulla carta».

Avanti quindi con la soluzione già prospettata da Nigro per il nuovo pozzo in località Acqualeggia: «Servirebbe per l’immediato. Ma per riprendere nella loro totalità tutta una seria di progetti molto complessi, come ad esempio, tra i tanti, la sorgente Sazzano e altre da utilizzare per caduta e servire Laceno, i fondi comunali non bastano. Stiamo valutando eventuali candidature nella nuova programmazione UE 2014-2020». Nel piano opere triennali vengono previsti effettivamente interventi di «riqualificazione delle reti idriche e serbatoi comunali» per 1,5milioni di euro. «Aspettiamo che escano i bandi per reperire i fondi» sottolinea Nigro.

Infine, gli facciamo una domanda un po’ provocatoria. Nella ormai famosa nota del 2012 i tecnici del comune suggerivano due cose: il miglioramento della captazione delle sorgenti Acqualeggia-Fontanarosa, ma anche la possibilità di prelevamento di circa 10 l/s dall’acquedotto principale dell’Alto Calore, quello che convoglia verso nord ingenti portate dal versante est del Terminio fino a Montella.

Viene indicato inoltre il possibile punto di allaccio per Bagnoli , posto in località Piano Salere, a 1 km dall’abitato del paese, al confine. Nigro su questo è chiaro: «Per il momento preferiamo avere il nostro acquedotto comunale, lasciamo perdere l’Alto Calore». L’amministrazione quindi non intende rinunciare all’autonomia conquistata dalla società idrica irpina: Bagnoli, ricordiamo, è infatti uno dei sette comuni tra Sannio e Irpinia a non rientrare nella sfera di gestione guidata da Raffaello De Stefano.