Articoli

Raccolta di articoli, opinioni, commenti, denunce, aneddoti e racconti, rilevati da diverse fonti informative.

Avvisi e Notizie

Calendario degli avvenimenti; agenda delle attività; episodi di cronaca, notizie ed informazioni varie.

Galleria

Scatti “amatoriali” per ricordare gli eventi più significativi. In risalto volti, paesaggi, panorami e monumenti.

Iniziative

Le attività in campo sociale, culturale e ricreativo ideate e realizzate dal Circolo “Palazzo Tenta 39” (e non solo).

Rubrica Meteo

Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

Home » Articoli

Intervista a Salvatore Vecchia, Sindaco di Cassano Irpino

07.01.2016, A cura di Giulio Tammaro (da “Fuori dalla Rete” – Natale 2015, Anno IX, n. 7)

salvatore-vecchia-1È stato eletto Sindaco di Cassano Irpino nel 2009 e riconfermato con un plebiscito nel 2014. Cosa ha realizzato l’amministrazione Vecchia in questi due mandati?

La cosa più importante realizzata nel corso dell’azione amministrativa non si vede ma si sente: è la ricomposizione della comunità.
Il mio Paese è stato a lungo diviso in fazioni, con famiglie che in occasione delle elezioni amministrative si laceravano. La mia priorità è stata la ricostruzione del tessuto sociale. Divisi non ci sarebbe stato futuro per nessuno. L’idea è stata accolta ed oggi Cassano è una Comunità viva, solidale e disposta ancora a credere nel futuro di un piccolo Paese.
Accanto a questa nuova coesione sociale, peraltro, abbiamo realizzato opere pubbliche impensabili fino a qualche anno fa. Subito dopo il mio insediamento abbiamo approvato in Consiglio Comunale un piano strategico in cui abbiamo individuato le opere da realizzare e le rispettive fonti di finanziamento.
Ci siamo mossi avendo chiaro in mente l’obiettivo da raggiungere, senza rincorrere i finanziamenti senza strategia.
Siamo partiti immaginando di far diventare punto di forza ciò che era il punto di debolezza del Paese: le tante case vuote costituivano il presupposto ideale per realizzare un albergo diffuso.
Ci siamo mossi immaginando tre linee di intervento, le tre “R”:
1) Recuperare l’antico Castello;
2) Riqualificare il tessuto edilizio;
3) Riabitare gli alloggi abbandonati dopo il sisma del 1980;
In questa ottica abbiamo ottenuto finanziamenti per circa tre milioni di euro per recuperare il Castello, che sarà ultimato tra qualche settimana e sarà destinato nella parte terranea a centro benessere e ai livelli superiori a sala per eventi o convegni.
Abbiamo ottenuto il finanziamento di un progetto a valere sulla misura 322 del PSR che consente il recupero dei villaggi rurali. La misura, destinata alla riqualificazione dei centri storici, consente di intervenire sia su strutture pubbliche che su abitazioni private. Abbiamo fatto una scommessa rischiosa: Cassano è stato il solo Comune in Campania che ha destinato circa 2.500.000 di euro tutti alla riqualificazione di abitazioni private. Oggi sono in corso i lavori, che si concluderanno entro il 31.12.15 per il rifacimento di intonaci, grondaie, pitturazione, sostituzione di infissi il tutto senza alcuna spesa per i cittadini.
Il terzo intervento è stato candidato sull’accelerazione della spesa: circa 3.500.000 di euro per ricostruire 28 alloggi distrutti dal sisma e abbandonati sin dal 1980.
I lavori sono stati praticamente conclusi e saranno integrati all’inizio del 2016 con un ulteriore intervento per realizzare un ristorante a ridosso del castello.
In questo momento, insomma, si stanno chiudendo nel centro storico lavori per circa 8.000.000 di euro.

Quali sono gli obiettivi per questi ultimi 3 anni e mezzo di mandato?

In buona sostanza si tratta di completare il percorso avviato.
Stiamo recuperando la cinta muraria del castello ed entro l’estate prossima contiamo di realizzare un anfiteatro ed un centro di aggregazione sociale.
Il progetto di circa 2.000.000 di euro dovrebbe esserci finanziato a giorni.
Abbiamo candidato il nostro Paese per il riconoscimento della bandiera arancione da parte del Touring Club. Credo che entro primavera saremo il primo comune irpino ad ottenere un simile riconoscimento.
Stiamo già lavorando ad un nuovo progetto per intervenire sulle facciate dei privati da candidare sulla nuova programmazione dei fondi europei. Con il secondo intervento credo che davvero il borgo delle sorgenti diventerà una bomboniera.
Abbiamo presentato, inoltre, un progetto da circa 8.000.000 per il completamento della rete fognaria nella zona rurale.
Dal primo gennaio 2016, inoltre, gestiremo in proprio l’acquedotto comunale, grazie ad una convenzione con Acquedotto Pugliese che ci garantirà 150.000 euro annui.
Dal prossimo anno, inoltre, attiveremo il nuovo depuratore realizzato con un intervento per oltre 1.000.000 di euro.
Nel prossimo consiglio comunale, in sintesi, porteremo un nuovo piano strategico con gli interventi che saranno realizzati con i fondi europei 2014-2020.
Capisco che a qualcuno può sembrare il libro dei sogni ma avendo realizzato tutto quello che avevamo immaginato nel 2009 oggi tutto risulta più credibile.

cassano-irpinoQual è la difficoltà più grande che oggi incontra un Sindaco? E quali problemi si trova ad affrontare, in particolare, oggi la sua amministrazione?

La difficoltà più grande, purtroppo, è comune a gran parte dei Paesi: la disoccupazione.
E’ frustrante per un Sindaco vedere le tante difficoltà dei giovani e non poter dar loro una risposta concreta.
Il nostro compito è di creare condizioni di sviluppo e non dare posti di lavoro.
La politica, purtroppo, ha abituato la gente a immaginare il Comune come un ufficio di collocamento.
I tempi sono cambiati, nulla è come prima.
Le famiglie sono in grande difficoltà e non abbiamo i mezzi per fronteggiare un disagio che investe una parte significativa della comunità.

Ci racconti un po’ il suo paese?

Cassano è raccolto, silenzioso e pieno di dignità.
Il suo vivere lento si accompagna ad un ritrovato senso di appartenenza, una nuova fierezza di essere cassanesi.
Scopriamo che nelle difficoltà riaffiorano i valori che fanno grande una comunità: la solidarietà.

E come lo immagina alla fine del suo secondo mandato?

Il mio sogno è realizzare l’albergo diffuso nel luogo del buon vivere.
L’idea è quella del relais chateaux.
La parte afferente alle opere pubbliche è all’80% e a regime avremo a disposizione il Castello che fungerà da reception, zona servizi e reparto suite. Ci sarà poi un ristorante con circa 150 posti e circa 30 alloggi per complessivi 100 posti letto.
Il tutto all’interno di un borgo assolutamente riqualificato anche per quanto attiene alle abitazioni private diverse dall’albergo diffuso.
In questa ottica ci stiamo muovendo sin d’ora con azioni per la promozione del territorio attraverso i canali tradizionali e innovativi.
A tal proposito credo che risulterà decisivo il progetto pilota per le aree interne, nel cui ambito cercheremo di concretizzare un discorso di area vasta.

Geotermia sviluppo o disastro? La domanda è stata posta dal quotidiano “La Repubblica” e noi la giriamo a Lei che è stato l’artefice dell’istallazione nel suo comune dei primi due impianti geotermici della Campania.

Va fatto un chiarimento di fonte.
La critica di Repubblica riguarda la geotermia per la produzione di energia elettrica, la quale richiede un grande sfruttamento del sottosuolo e un complesso procedimento nel soprassuolo.
I due impianti di Cassano, invece, sono impianti a bassa entalpia per la produzione di energia termica.
Una cosa del tutto diversa, una fonte energetica innovativa e pulita.
Oggi l’edificio scolastico e la Piscina Intercomunale costituiscono due riferimenti nel campo energetico campano.

Cassano è famosa per le sue sorgenti. A proposito di acqua cosa ne pensa del disegno del governatore De Luca di privatizzarla?

Il discorso è complesso e non può essere affrontato in due battute.
Le dirò che nei prossimi giorni sarà sottoscritto un protocollo d’intesa con tutti i comuni che hanno risorse idriche.
Dobbiamo fare fronte comune per interloquire con la Regione Campania con un’unica voce.
Occorre ridare forza e protagonismo ai territori.

vigili-cassano-irpinoI forestali della Comunità Montana Terminio Cervialto da sedici mesi non ricevono lo stipendio. Da componente della giunta dell’ente (vicepresidente), che idea si è fatto di questa vicenda? E qual è la soluzione per uscire da quest’impasse che si trascina ormai da anni?

E’ una vicenda triste che deve trovare immediatamente una soluzione. La Comunità Montana è un Ente a totale finanza derivata. Le risorse finanziarie sono quelle che arrivano dalla Regione e l’Ente non ha alcuna capacità impositiva. Al più presto vanno pagati gli stipendi, saldati gli arretrati e poi va subito riformato l’Ente.
Gli operai debbono essere pagati ma nel contempo debbono lavorare e garantire il servizio.
Ad oggi non è così né per una parte né per l’altra.

Cassano Irpino e Bagnoli Irpino sono paesi viciniori, all’interno del Parco dei Monti Picentini: quali le sinergie e le politiche del territorio che possono essere adottate in comune?

Il municipalismo, inteso come sterile campanilismo, non ha futuro.
Il destino di Cassano è legato a quello di Bagnoli, di Montella, di Nusco ecc.
E’ da miopi immaginare il Paese come un’enclave.
Il futuro è salvaguardia e tutela delle singole comunità in un contesto di servizi di area vasta.
Credo che nelle classi dirigenti stia prendendo corpo questa consapevolezza.

Cosa occorre per rendere più efficienti i Comuni? Per abbattere i costi si parla di gestione associata con altri enti di funzioni e servizi, questa soluzione può essere utile al fine di migliorare i servizi al cittadino?

Associare servizi che non funzionano non porta ad alcun risparmio né all’efficientamento.
Occorre ridurre i costi mediante la razionalizzazione della spesa ma prima ancora occorre immaginare nuovi modelli di organizzazione ed erogazione dei servizi.
Unire tre cose che non funzionano non significa avere una cosa funzionante.

Sviluppo del territorio in termini di area vasta. Dal suo punto di vista, il turismo e la sinergia fra i comuni dell’Alta Irpinia, il “progetto pilota” di cui tanto si parla, sono l’ultima speranza per risollevare le sorti di queste terre?

Assolutamente si. Il Progetto Pilota parte da una formula nuova: non partecipi ad un bando per avere dei soldi ma hai la possibilità di immaginare dal basso una politica di sviluppo. Non vengono dati dei soldi per fare alcune cose decise altrove: la Strategia mette a disposizione delle risorse a condizione che i territori siano in grado di sviluppare un progetto capace di invertire il trend. Questa la vera scommessa.
Abbiamo individuato le linee strategiche: il turismo legato all’enogastronomia e alla bellezza del territorio è il fulcro centrale del progetto.

cassano-irpino-1Dei tanti mali che affliggono l’Alta Irpinia vi è quello dello spopolamento. Cassano sta subendo questo calo demografico? E qual è secondo lei la soluzione al problema?

Lo spopolamento è il dato da cui parte la Strategia per le Aree Interne.
Cassano, fortunatamente, non registra significative diminuzioni.
Va detto, tuttavia, che un Paese di mille abitanti è già spopolato.

Leggendo la sua biografia, abbiamo appreso che è nato a Bagnoli Irpino. Allora per chiudere facciamo un’ultima domanda al “concittadino” Vecchia. Come vede il nostro paese? Quali, dal suo osservatorio, i maggiori pregi e difetti dei bagnolesi.

Da “Bagnolese” ho fatto una tesi di laurea sui giuristi bagnolesi, tanti e di gran pregio (essendo avvocato non potevo che nascere a Bagnoli…) .
Bagnoli è una Paese dalle grandi potenzialità, con enormi margini di sviluppo.
Le montagne, il Laceno, il sottobosco, l’attività casearia sono ambiti da mettere a sistema con azioni programmatiche. Il pregio dei bagnolesi riguarda la laboriosità e l’intraprendenza. Da “bagnolese”, ovviamente, credo che non abbiano difetti…
Colgo l’occasione per formulare fervidi auguri di un sereno Natale e un felice 2016 a tutti i miei compaesani.

                                                                                                       

Lascia un commento!

Devi essere logged in per lasciare un commento.