31.12.2015, Il Quotidiano del Sud (di Giancarlo Manzi)

Niente da fare: la titolarità del marchio ‘Laceno d’oro’ resta in mano al circolo di cultura cinematografica ‘ImmaginAzione’. Lo dice il Tribunale di Napoli che ha rigettato l’appello proposto nel 2012 dal comune irpino. Si chiude quindi, almeno per il momento, una vicenda apertasi 5 anni fa.

L’associazione ‘ImmaginAzione’ a marzo del 2010 cita in giudizio il Comune per reclamare l’esclusività del marchio ‘Laceno d’oro’. Nel 2009 infatti ha utilizzato il nome per una manifestazione. Il patron Antonio Spagnuolo non ci sta e decide di adire le vie legali.

Una piccola cronistoria: il festival, per anni finanziato proprio dal comune di Bagnoli, nasce infatti come Festival del Neorealismo nel 1959 da un’idea di due giovani intellettuali irpini Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio e da Pierpaolo Pasolini, innamoratosi dell’altipiano.

L’evento resta su queste alture fino al 1966, quando il carrozzone si trasferisce ad Avellino: si terrà qui fino al 1988. Nel 2001 vien e istituito il premio ‘Camillo Marino – Laceno d’oro’ dopo la scomparsa del fondatore, e 6i anni più tardi ridiventa solo ‘Laceno d’oro’. Quest’anno la kermesse cinematografica si è tenuta in 9 comuni irpini, Ariano, Atripalda Candida, Manocalzati, Mirabella, Mercogliano, Pietradefusi, Summonte e il capoluogo Avellino.

Nel 2012 la prima sentenza, favorevole a ‘ImmaginAzione’ , viene impugnata da Bagnoli. L’allora sindaco Aniello Chieffo lancia in parallelo anche degli assist per delle collaborazioni con l’associazione: l’intenzione è di portare un pezzo del festival nel luogo in cui è nato. A fine novembre 2015, il Tribunale respinge l’appello e condanna il comune a quasi 7mila euro di spese processuali.

Chiediamo un parere al primo cittadino Filippo Nigro: «Abbiamo tentato una transazione, ma l’associazione ci ha proposta ‘un’elemosina’, qualche piccolo spettacolino. Non abbiamo accettato, cercando in giudizio di far valere le nostre rimostranze per un evento che iniziò grazie al lavoro dell’allora sindaco Tommaso Aulisa. Siamo andarti avanti ma il Tribunale ci ha dato torto, purtroppo. Adesso stiamo valutando con l’ufficio legale se ci potranno essere margini per ulteriori passaggi».

Le speranze di poter utilizzare il nuovo marchio Laceno d’oro però sembrano, allo stato dei fatti, essere ridotte al lumicino.