Per il fratello
22.12.2015, La poesia (di Aniello Russo)
Per il fratello
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A vederti inerme sul letto
una cascata di angosce mi inchioda l’animo
e il coraggio mi crolla ai piedi.
Non so tarpare le ali all’urlo prorompente
e grido il tuo nome: Lisà, Lisà…
tu ti scuoti e raddoppi la tua lotta.
Seppure stremato,
metti le ali ai piedi
e corri guidato dal mio richiamo.
*
Aggrappati alla mia mano,
abbiamo tanta strada da percorrere insieme.
Riprendiamo il colloquio,
le parole ora scorreranno limpide
come al tempo della nostra infanzia.
Ricordi? Quanto buio abbiamo attraversato,
la mano nella mano!
Tu lo sai che dopo ogni tramonto
spunta un’alba più bella.
*
Sollevato dalla speranza,
per indurti a tornare sui tuoi passi,
a ogni levata di sole
io sto a rivoltare sassi.
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Nota all’ultima strofa:
Come tutti i ragazzi, io e mio fratello, usavamo praticare questo gesto che aveva della magia. Quando nel cielo appariva uno stormo di uccelli nella stagione autunnale, capovolgevamo dei sassi e, incredibile a dirsi, gli uccelli perdevano la rotta, sbandavano e molti tornavano indietro.
Dopo aver letto, un turbinio di emozioni mi ha inondata, con i tuoi ricordi sono riaffiorati anche i miei. Strano pensare quanto la morte ci divida e, al tempo stesso, ci unisca.
Pupetta.