Proiezione inverno 2015-2016
11.12.2015, Approfondimento meteo (di Michele Gatta) INTRODUZIONE VIDEO (da Youtube)
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Come promesso nelle settimane scorse, anche quest’anno vogliamo proporre ai nostri lettori un articolo che ci spiega come potrebbe evolvere la stagione invernale 2015-16 in Italia.
Il lavoro svolto si divide in due parti. La prima riguarda l’analisi tecnica che evidenzia i vari fattori che possono determinare il prossimo inverno. La seconda parte è dedicata alle conclusioni e quindi alle previsioni per la stagione invernale 2015-16.
Per coloro che trovano il “lavoro” tecnico non facilmente leggibile, consigliamo di andare a leggere direttamente le conclusioni e le previsioni.
La proposizione dell’analisi tecnica è indispensabile per capire proprio le conclusioni dell’articolo. Siamo consapevoli che una parte dei lettori potrebbe trovare qualche difficoltà ad interpretare la suddetta analisi tecnica, ma uno studio serio e approfondito non può essere presentato al pubblico stesso senza la base con la quale si è determinata una previsione.
Analisi tecnica
Quest’anno obiettivamente ci sono diverse considerazioni che ci portano a definire la prossima stagione invernale difficilmente inquadrabile dai normali indici teleconnettivi che spesse volte sono serviti come indicatori di massima per fare le previsioni stagionali che tuttavia restano sempre di un’affidabilità relativa. Come al solito proponiamo una prima parte tecnica, all’interno della quale spieghiamo cosa ci indicano i dati riguardanti i vari parametri teleconnettivi, e con maggior considerazione, le manovre che il Vortice Polare sarà costretto a fare nel periodo preso in esame.
Iniziamo a trattare il fenomeno Enso, più conosciuto come El Niño:
Quest’anno sta raggiungendo valori da record. L’anomalo riscaldamento superficiale delle acque del Pacifico sta condizionando anche l’anomalie delle acque sul nord e medio-Atlantico, come si vede dalla Fig.1. Qui, di contro, abbiamo acque che risultano più fredde di quelle che raggiungono il sud-ovest del Labrador. Un fattore che riteniamo importante per le nostre successive conclusioni.
SNOW-COVER: Rappresenta lo spessore della copertura nevosa in Eurasia.
E’ un indice che viene preso in considerazione rispetto all’innevamento avvenuto nel mese di ottobre. Secondo molti studiosi e scienziati della meteorologia,proprio il mese di ottobre è indicativo, con la sua coltre nevosa, a condizionare un indice teleconnettivo molto importante per la stagione invernale. A tal proposito, non è tanto importante lo spessore della suddetta copertura nevosa, quanto il grado di avanzamento della stessa al di sotto del 60° parallelo. In pratica maggiore è il grado di avanzamento dello snow-cover, più probabile è avere un Vortice Polare disturbato. Il tutto contraddistinto dal valore che assumerebbe l’ Artic Oscillation (AO). L’innevamento e la sua distensione rientra nella normalità rispetto agli ultimi dieci anni. In più abbiamo riscontrato, rispetto all’anno scorso, una continuazione di tale distensione anche nella prima decade del mese di novembre. Questo ci induce a prevedere un AO neutro o leggermente negativo nel corso dell’inverno.Pertanto, con questi valori, sono ipotizzabili affondi artici sul continente europeo.
Il quadro teleconnettivo come potrà influenzare il VP e dunque il dislocamento delle figure bariche nell’inverno 2015-16?
Il niño Strong rende più forte l’Anticiclone sub-tropicale. A questo si aggiunge le SSTA (anomalie termiche atlantiche) che come abbiamo visto nella Fig. 1 evidenziano acque molto calde tra Stati Uniti, Canada occidentale e ovest del Labrador . Queste due situazioni possono generare diverse onde altopressorie con inverno più mite e secco della norma in tali aree. La rotazione del Vortice Polare favorisce le stesse onde altopressorie a raggiungere l’Atlantico e talvolta a fondersi con l’anticiclone Afro-azzorriano (vedi Fig 2). La strutturazione dell’ Onda Azzorriana (Wave 2) favorirebbe possibili blocchi zonali a favore di discese artiche e anche continentali.(Vedi fig. 3-4).
Fig .3 Congiunzione Alta Americana -Alta azzorriana
Fig. 4 Effetti della congiunzione con successiva elevazione dell’Alta pressione verso nord
Quest’anno, a differenza degli ultimi due anni, la differenza per un inverno degno di tale nome, lo può fare l’Asse del VP. Decisamente in una posizione dove il “core” viene visto proteso verso est, e quindi verso il comparto Euro-asiatico. Questo fatto c’induce a prevedere maggiori possibilità di regressioni nord-orientali verso il mediterraneo. Nello stesso tempo alcune di esse potrebbero essere di una notevole portata in termine di freddo( o gelo) e con annesse nevicate di buona fattura. Dalle cartine precedenti si può dedurre che le fasi Anticicloniche possono prolungarsi anche per tempi abbastanza lunghi. Quindi un anticiclone sub-tropicale più proteso verso nord per via del forte Niño Strong. Ecco quindi al contempo un altro leit-motiv e l’altra faccia della medaglia che potrebbe caratterizzare quest ‘inverno.
Dunque si può ben intendere che la distribuzione delle SSTA e il fenomeno del Niño Strong possono rappresentare croce e delizia per quanto riguarda le ripercussioni nel Mediterraneo in termini di freddo e neve. Un inverno dove saranno molto ballerini anche gli indici AO e NAO (North Artic Oscillation). Lo studio fatto sullo snowcover c’induce a prevedere che l’AO possa puntare in diverse occasioni verso una non esasperante fase negativa. Aspetto questo che ci indica un VP disturbato e quindi la possibilità che flussi freddi possano raggiungere diverse volte il mediterraneo. Ma l’aspetto più accattivante, lo dicevamo prima, è il trasferimento verso l’area Euroasiatica del VP. e il contemporaneo, e comunque temporaneo, svuotamento del comparto canadese. Questa manovra potrebbe aprire anche scenari di gelo di un certo spessore per il continente europeo. Una variante rispetto alle ultime due stagioni invernali che non riteniamo di trascurare.
Conclusioni: Prima di passare alle previsioni riguardanti i tre mesi invernali, ribadiamo che le suddette previsioni (proiezioni) vanno prese come tendenze generali e più andiamo avanti nella tempistica, più diventano labili.
Mese di dicembre: Fin verso la fine della seconda decade del mese non ci attendiamo stravolgimenti meteorologici particolari. Una evidente variabilità si affermerà fin verso metà del mese. Successivamente inizieranno le prime manovre che ci potrebbero portare a vivere la terza decade del mese in compagnia di un tempo più precipitativo. Sul finire dell’anno e nei primi giorni del 2016 ci potrebbe essere la prima incursione fredda.accompagnata dalle prime vere precipitazioni nevose. Questa situazione sarà la conseguenza del trasferimento nell’area euroasiatica del vortice polare, che subendo i primi disturbi dal basso, non resterà compatto come nella prima parte del mese. I flussi di calore diretti verso le alte altitudini europee, indirettamente, causeranno la frenata del getto polare e quindi la fase di zonalità dovrà cedere il passo a correnti freddi provenienti dall’artico.
Mese di gennaio: Dopo una prima fase fredda (iniziata verso la fine dell’anno) subentrerà una relativa stabilità del tempo che dovrebbe essere, a differenza di quella di inizio novembre e dicembre, di breve durata. Infatti il vero colpo di scena di questa stagione invernale potrebbe prenderà quota proprio intorno alla metà del mese di gennaio. Il nostro paese potrebbe essere raggiunto da un flusso particolarmente freddo. Con buona probabilità avremo un paio di colpi invernali. In questi casi la cautela non deve venir meno, ma alcuni parametri, che sembrano prendere piede, potrebbero portarci in una fase che potrebbe far piombare tutto il paese in un clima gelido di una certa consistenza. Nell’ultima parte del mese, dopo una breve pausa, assisteremo ad un addolcimento da contrasto del quadro termico, ma con possibili scontri fra masse d’aria soprattutto al settentrione con ritorno della neve su queste regioni e fasi più umide e miti altrove.
Mese di febbraio: Nella sua prima parte non mancheranno ulteriori fasi di tempo prettamente invernali distribuiti nel nostro territorio. Con il nord-Italia più direttamente interessato da fenomeni nevosi anche in pianura. Al seguito prevediamo un ritorno di tempo stabile e soleggiato per tutto il territorio italiano. A questo punto, a nostro avviso, si aprono due ipotesi che al momento non sono di facile lettura: la prima contempla una prosecuzione di un tempo tutto sommato buono e relativamente mite per il periodo. La seconda ipotesi è legata all’effetto del Nino che potrebbe portarci ulteriore turbolenze proprio in Europa. Sostanzialmente non possiamo escludere che i maggiori effetti dello stesso possano manifestarsi in Europa proprio nel periodo sopra citato. A questo punto gli scenari diverrebbero molto intricanti e nello stesso tempo anche imprevisti.
Chiaramente, e lo abbiamo detto all’inizio, la lontananza temporale diventa insormontabile anche ai più bravi e professionali analisti della materia. Pertanto sull’evoluzione della seconda parte del mese di febbraio torneremo in varie fasi di aggiornamento meteorologico.
Nota importante: Riteniamo che ci sono tutte le condizioni per vedere il mese di gennaio come mese finalmente invernale come non lo si vedeva da diverso tempo. In base ai nostri studi lo riteniamo il vero mese clou dell’inverno 2015-16. In conclusione teniamo sempre presente che le proiezioni fatte vanno prese con molta cautela. Noi le aggiorneremo costantemente, e le proporremo sul sito della nostra associazione.