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Laceno, Ghezzi: “Impianti di risalita sono il cardine dell’economia turistica”

27.11.2015, Dal sito www.avellinotoday.it

La presidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari bacchetta le Istituzioni e ricorda: “ogni euro di fatturato delle nostre società’ ne genera da cinque a sette nell’indotto, con effetti analoghi anche sull’occupazione: per ogni addetto degli impianti ve ne sono cinque nella filiera”.

impianti-di-risalita-laceno-Con l’arrivo della prima neve tutti attendono l’apertura delle piste da sci del Laceno, unica località turistica invernale della Campania. Il ciclone F3 ha imbiancato l’intero altopiano ma non ha garantito a sufficienza il manto nevoso. Sulla vetta Raiamagra sono caduti circa 25 centimetri di neve. Pochini per aprire le piste ma comunque utili per trascorrere semmai nel weekend una gita fuori porta in un paesaggio che si presenta tipicamente invernale. Gli impianti di risalita saranno aperti regolarmente per i pedoni.

Salire sul Raiamagra per fare cosa? Sedersi a tavola nei rifugi e prelibare i prodotti tipici locali biologici che hanno un sapore più naturale, quindi sono anche più appaganti e più sazianti per il palato; sono più controllati dal punto di vista della coltivazione e dell’allevamento e non contengono sostanze d’origine chimica.

Mettendo da parte questo lato culinario, di notizie in merito all’ammodernamento della stazione sciistica neanche l’ombra. Anche per questo inverno si salirà sulle seggiovie datate anni 70, revisionate e messe in sicurezza come per legge.

Sulla necessità degli investimenti in questo settore strategico per la montagna abbiamo raccolto il parere di Valeria Ghezzi, presidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari che rappresenta l’80% degli operatori del settore: “per stare al passo con i tempi è necessario potenziare e rinnovare gli impianti di risalita. D’altro canto, gli impianti di risalita sono il cardine dell’economia turistica della montagna italiana, anche se non sempre le istituzioni se lo ricordano. Stando alle statistiche europee, infatti, ogni euro di fatturato delle nostre societa’ ne genera da cinque a sette nell’indotto, con effetti analoghi anche sull’occupazione: per ogni addetto degli impianti ve ne sono cinque nella filiera”.

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22.11.2015, Dal sito www.avellinotoday.it

Turismo a Laceno, lo sviluppo resta all’anno zero: eppure c’è chi ama la neve

Sfumato il finanziamento di ben 12 milioni di euro. Non si parla più di ammodernamento degli impianti e nemmeno della realizzazione di nuovi tracciati e la stagione sciistica è alle porte

Angelo-Mattia-Rocco-bacia-la-neve-a-LacenoNeve croce e delizia. C’è chi non la sopporta ma c’è anche chi la ama. In Irpinia non è solo sintomo di disagio ma anche di ricchezza. Peccato però che non tutti la pensano così. A partire dalle istituzioni ad ogni livello: dalla Regione Campania fino al Comune di Bagnoli Irpino.

Merita un discorso a parte la Provincia di Avellino che seppur tra le ristrettezze economiche è riuscita a dare un supporto economico verso l’unica stazione sciistica della Campania per garantire la funzionalità per l’imminente stazione invernale.

Una vicenda dello sviluppo del Laceno ferma al palo. Non si parla più di ammodernamento degli impianti di risalita. Il Comune ha mollato la presa. Eppure dovevano arrivare ben 12 milioni di euro. Ma lotte intestine, dovute alle solite invidie locali hanno messo a repentaglio tutto. Ormai su quel finanziamento bisogna metterci una pietra sopra.

Una opportunità non sfruttata. L’amministrazione di Bagnoli che era beneficiario di fondi europei non ha fatto nulla più per risolvere la questione. E la Regione vista l’insipienza dell’amministrazione comunale ha lasciato perdere. A pagarne sono principalmente le attività economiche di Bagnoli-Laceno.

A non far cassa sono gli stessi cittadini di quella comunità che occupa gran parte dell’indotto del circo bianco. Se non c’è sviluppo, si genera arretratezza. Altre località sciistiche da Campitello Matese in Molise e Sellata in Basilicata cercano di restare al passo con i tempi per attirare maggior turisti.

A Bagnoli invece si preferisce far morire il turismo invernale. Se non si passa per un ammodernamento degli impianti e sulla realizzazione di nuovi tracciati non si andrà lontano. Per chi dovrebbe dare l’accelerata giusta la neve è disagio in tutti i sensi. Anche vedere un turista in più dà fastidio.

                                                                                                       

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