Laceno: tra passato “errori del presente” e futuro
10.11.2015, Email di Nello Molinaro
La Perla dell’Irpinia, anche quest’anno ha visto, l’estate consumare i suoi giorni certamente non regalando al Laceno le meravigliose giornate consone per la stagione, nei giorni centrali di Agosto si è presentato con giornate fredde e piovose. L’inclemente tempo hanno ridotto se non annullato la presenza di villeggianti ed amanti della natura, devastando perfino il turismo giornaliero. Infatti le piovose giornate hanno deluso le aspettative di albergatori, ristoratori e commercianti fissi e pendolari.
Sembra che la fortuna gli stia voltando le spalle, per tutte le questioni non risolte e rimaste in sospeso, tutto sta andando storto, problemi che si sommano, e che aggravano sempre di più in una situazione certamente non florida, che si presenta alla vista e non sfugge alla conoscenza di nessuno.
Nel Paradiso della natura, dove ogni stagione mostra la sua bellezza diversa ma sempre ammirabile, come in questo periodo autunnale che si ha di fronte l’ineguagliabile quadro dipinto da una mano certamente non terrena che ci dona colori estasianti tramite la natura che dipinge le foglie degli alberi. Uno spettacolo estasiante che ci vuole ogni anno regalare prima di andare a riposo ed attendere la dama bianca. Un Ciclo di vita vegetale basato sulla ripetitività in migliaia di anni, e non si stanca mai di donarci e farci assistere alle sue meraviglie, creando un paesaggio da sogno. Purtroppo quanto donatoci non è ritenuto dalla volontà degli uomini di oggi ritenerla una ricchezza e sfruttarne le bellezze uniche e gratuite, per incrementare l’offerta turistica, pari ad altre località. Si constata che coloro abilitati a farlo sono attratti ai tempi d’oggi nel loro impegno da interessi diversi e non certamente pari a quanto si trascura e o si abbandona, perché si apprezza una cosa che si ha solo quanto la si perde, comprenderlo dopo è troppo tardi.
Si ha bisogno che per la località si riattivi quella simpbisi culturale che imprenditori ed amministratori che furono degli anni passati si sono serviti, quella dimensione imprenditoriale e creativa degli amministratori che non si è perpetuata negli anni a venire, perché è stata superata inesorabilmente sotto la spinta di interessi diversi dei nuovi successori, il risultato di tale mancanza è sotto gli occhi di tutti, ed è desolante prenderne atto. L’aspetto più angosciante e ciò che più di ogni altra cosa affligge chi è legato ed ama tale zona, è la scomparsa del clima culturale di sviluppo una volta esistente e che invece deve essere ritrovato nella volontà e saggezza di chi oggi amministra, richiamandosi al ricordo dei tempi che furono e pareggiando la capacità creativa mostrato dagli amministratori di quegli anni in primis l’onorato Sindaco Tommaso Aulisa.
Non vi è bisogno di una rigorosa valutazione che tenga conto dell’offerta, della domanda, della concorrenza e delle tendenze di mercato perché il territorio possiede un reale e visibile potenziale di sviluppo turistico che giustifichi nuovi investimenti. Si è condotto la perla del sud, ad un bivio, o scegliere la rigenerazione delle attività sulla zona ritornando a pensare ad uno sviluppo turistico vero “e non effimero come ora” che apporterebbe solo benessere per l’intera economia di Bagnoli Irpino, offrendo inoltre ai giovani nuove possibilità di impiego e frenando in tale modo l’esodo rurale, oppure non vi è altra soluzione ,che rimanere ad attendere la sua lenta agonia.
Impegnarsi perché ciò si avveri è un dovere per chi amministra, l’impulso allo sviluppo si ottiene creando le occasioni ed opportunità che incentivano chi investe in privato, niente si inventa o viene regalato. In primis indirizzando la spesa di denaro pubblico investimenti o opere ottenuto da finanziamenti regionali ed europei, verso obbiettivi in opere che si accomunano con gli obbiettivi scelti, e non in quelle inutili e costose nel mantenerle.
Occorre l’interesse di tutti in primis anche dei molteplici e competenti tecnici del luogo, persone capaci, di cui si richiede anche una loro partecipazione, nella ricerca di obbiettivi e di indirizzi da perseguire per contribuire a risollevare la località, che è la loro terra nativa.. Al contrario si nota un’assenza totale, un interesse unicamente a volte criticare senza indicarne la soluzione, e nella situazione in cui ci si trova non ha senso. Del caso richiamo gli interventi di Nello Memoli, “persona per bene nonché valido professionista che conosco”, qualcuno è approvabile come il censimento delle opere etc. “questione seggiovie” altri discutibili come il criticare e l’ironizzare colui che è di turno, perché nella situazione attuale non sono atteggiamenti consoni a risolvere determinate situazioni, in tal modo accentuano solo gli animi e da persone intelligente come lo è deve comprendere che non serve a nulla, rilevandosi accuse volte unicamente a sollevare ed agitare gli animi, mentre sarebbe opportuno evidenziare propri progetti, portarli a conoscenza e discuterli, ne si ha la capacità e lo si deve fare per la propria terra mettendo a disposizione anche la propria professione “questo vale per tutti”.
Il ricordo di quanto esistente nei tempi passati e si è volatilizzato è stata descritta con rancore anche in questi giorni dal caro Gerardo Stabile, decine di attività economiche sparite, astenendosi “il presidente” nel mettere le dita nella piaga, ed individuarne la colpa. Scorciatoie non ne esistono, in primis è risolvere la questione sospesa dei campi sportivi degni di essere ritenuti tali , del lago e degli impianti sciistici , perderne per questi ultimi il finanziamento di quindicimilioni di euro (trentamiliardi) delle vecchie lire, una somma di denaro inimmaginabile ed introvabile per una piccola comunità, sarebbe un disastro economico per l’intera comunità condurrebbe alla fine dell’attività della stazione sciistica e del turismo invernale. Troppo tempo già si è perso per la superficialità con cui si è affrontata tale questione nel passato, permettendo uno status quo che ora per risolverlo è divenuto un rebus. Tanto che le scelte fatte non sono state ritenute valide perchè non annullavano la violazione sulla concorrenza privata, è l’unico ostacolo che fa persistere il blocco del finanziamento giacente nelle casse regionali a causa dell’esistenza nell’area di un soggetto privato e l’unica alternativa è rientrare in disponibilità delle aree, lo si sapeva da anni e non lo si è fatto e si è assistito anche a sconsiderate risoluzioni per ottenerlo da parte di qualcuno. Ora nessuno si sente colpevole e se ne lava le mani ” dopo che si è condotto la comunità sul baratro del disastro economico se non si riesce ad ottenere quanto approvato da anni e giacente nelle casse regionali, che sarebbe una sicura manna dal cielo per l’occupazione.
A questo punto la risoluzione della spinosa questione lasciata in eredità è tutta nelle mani del sindaco Dott. Filppo Nigro a cui è fatto obbligo pervenire ad una risoluzione positiva per la comunità che amministra senza che si guardi in faccia a nessuno, ma unicamente impegnarsi nell’agire nell’interesse esclusivo del suo popolo, non farlo significa di essere complice e consenziente per quanto non attuato dai suoi predecessori, occupandone l’identico gradino comportamentale, sono sicuro che ciò non si avveri e che si arriverà ad una risoluzione positiva del finanziamento è il risultato e la risposta che il popolo aspetta! Investire oggi sul Laceno è una scommessa ed una devozione attualmente lo si può fare unicamente con partecipazioni familiari e non è normale, sono per questo da plaudire gli albergatori e ristoratori che ancora con coraggio animano con la loro presenza la località, lo fanno ancora con sacrifici e senza limiti di tempo e di orario nel lavoro, cercano di tirare avanti le loro attività, pur vedendo l’ignoto al di la del traguardo. Persone certamente per bene che conosco tutti perché vivo sulla zona e sono da ammirare perche non cedono allo sconforto e desolazione che alcune volte incombe su di essi nel vedere i locali vuoti. Non chiedono niente a chi amministra se non solo creare opportunità per incrementare la presenza di visitatori e turisti che con piacere si impegnano a metterli al loro agio e servirli nei migliori di modi ,e credetemi , ne sono capaci perchè sono in grado di trasferire la forma mentis costantemente alle future generazioni.
Il Laceno in cui una volta vigeva l’armonia tra le varie attività e che ora invece sia assiste ad astio che generano rancore e litigi tra albergatori/ristoratori e allevatori, turisti . Una situazione tesa che dovrà essere messa sui giusti binari con la partecipazione di tutti, per farlo è bisognoso che si rispettano o si fanno rispettare le regole pur esistenti, è richiesto a tutti attenersi ai i propri doveri, perché la località già in un momento degradante, non può assistere a tale caos (evidenziato anche nell’art. di Federico Lenzi). Così la si condanna ad essere alla mercè dell’anarchia, in cui prosperano la mancanza di legge ed il rispetto dell’ordine, e ciò è un danno per tutti, per questo è indispensabile che tale rispetto ci sia e sia imposto se non lo si attua , perché tutti hanno il diritto di esercitare la propria attività ma ai tempi d’oggi è farlo nel rispetto dei regolamenti e dai limiti da essi imposti , il rispettarlo deve essere la normalità, e vedrete anche Voi allevatori quali persone per bene dovete seguire le orma pendendo l’esempio della saggezza dei Vostri padri in cui il rispetto per tutti era innato ed erano fieri di possederlo, così che da rendere nella località i rapporti tra tutti i comparti imprenditoriali più corretto ed armonioso, e non facciamoci deridere da chi non ci vive ed è abituato solo a criticare, approfittando anche del nulla per trarre del caso solo effimere conclusioni.
Non so se quanto scritto si avvererà , spero ardentemente che lo si attua e si arrivi ad una conclusione positiva, in modo da consentire al sole di illuminare l’amato Laceno con i suoi raggi splendenti !
– Commenti dalla bacheca facebook di PT39 –
Agostino Della Gatta:
Questo è un post interessante, condivisibile e pertinente ad un ragionamento turistico serio che l’intera comunità dovrebbe affrontare. Non è certo una cartina turistica che può risolvere i seri problemi del Laceno e di Bagnoli, ma solo un’attenta e seria analisi dei problemi, da affrontare tra istituzioni e aziende, per primi, per poi aprirsi alla comunità tutta, motore di un possibile sviluppo all’insegna dell’evoluzione e del cambiamento. Le cose cambiano con le azioni, non con le parole……..
Domenico Nigro 82:
Una cartina turistica non risolve i problemi ma dimostra la percezione che le amministrazioni provinciali e regionali hanno del nostro territorio. Se provincia, ept, comunità montana ecc ecc non prendono coscienza dell’importanza primaria del Laceno, vuol dire che di turismo non si capisce molto. Per cui o chi amministra questi enti non sa nulla di turismo (e allora forse converrebbe cambiarli) oppure hanno interessi diversi che li spingono a sostenere mete turistiche decisamente inferiori, per potenzialità e importanza, a Laceno.
Agostino Della Gatta:
Le percezioni arrivano da stimoli della cosa da “percepire”; se quella cosa resta immobile….pensando di vivere di rendita su un nome che è in decadenza, le potenzialità restano tali. Oggi è necessario ragionare su potenzialità che si evolvono in opportunità, e questo, mi spiace dirlo, lo deve fare il territorio, non gli altri. Credo sia ora di cambiare il punto di vista, se veramente si vuol crescere.
Mha. Un altro inutile articolo che parla del Laceno.