Paesologia: Franco Arminio e Andrea D’Ambrosio ospiti d’onore a Bagnoli
05.11.2015, L’iniziativa
Domenica 8 novembre alle ore 17:00 il convegno itinerante con Arminio. Alle ore 21:00 la proiezione del film di D’Ambrosio “Di mestiere faccio il paesologo”.
Continuano gli eventi culturali a Bagnoli Irpino, questa volta ad invitare nel borgo altirpino domenica 8 novembre il pensatore Franco Arminio e il regista Andrea D`Ambrosio è stata l`”Associazione socio-culturale Palazzo-Tenta39”.
Un evento che da Bagnoli guarda all`Irpinia e alle aree interne dell’intero sud. Il problema della disoccupazione, dello spopolamento e del disagio sociale, nel dilemma pendente sull’incerto futuro di questi paesini in bilico tra passato e futuro. Tutto questo sarà discusso col pensatore Arminio: editorialista de “Il fatto quotidiano” e “Il Manifesto”, nonché figura affermata nel panorama letterario nazionale.
Nel fare ciò una nuova forma di convegno è stata proposta da “Palazzo Tenta39” ed accettata con entusiasmo da Arminio: il convegno itinerante. Un convegno dove non ci sono gerarchie, scalette, persone importanti e persone da meno al chiuso di una sala; ma un’iniziativa che va sul campo a sporcarsi le mani per non disperdersi in sofismi e astrattezze del pensiero. Alle ore 17 è fissato il ritrovo presso la piazza Di Capua, agorà per un giorno, dove il pensatore Arminio esporrà e confronterà con i presenti la paesologia. Una disciplina indispensabile, ma inesistente a detta del suo stesso fondatore.
Il convegno attraverserà, poi, le vie del centro storico fino alla sommità dell’unica giudecca irpina (oggi abbandonata al vento e ai gatti). Quello di Arminio è il dubbio di ogni irpino: non riuscire a vivere in questa terra, ma non riuscire ad andare via. Sarà un’occasione di riflessione e confronto sulla realtà irpina aperta anche a chi non condivide appieno il pensiero dello scrittore di Bisaccia, difatti è proprio dalla diversità di opinioni che viene fuori il costante divenire del pensiero umano.
Roberto Saviano ha definito Franco Arminio «uno dei poeti più importanti di questo paese, il migliore che abbia mai raccontato il terremoto e ciò che ha generato», citando un suo passo: «Venticinque anni dopo il terremoto dei morti sarà rimasto poco. Dei vivi ancora meno».
Alle ore 21 l’evento proseguirà presso il cinema comunale con il pluripremiato regista Andrea D’Ambrosio, allievo di Ettore Scola e famoso per le sue opere sul capolarato nella piana del Sele e sulle ecomafie in Campania. Sarà proiettato il suo film “Di mestiere faccio il paesologo”, una produzione che grazie all’abilità del D’Ambriosio riesce a rendere allo stesso tempo la bellezza dei paesaggi irpini, la desolazione degli ultimi abitanti di paesi abbandonati, la felicità nelle piccole cose di una coppia di anziani contadini e il popolo dei bar ultimo sfogo e baluardo di un disagio sociale di comunità in via d’estinzione… A tutto questo si unisce la poetica di Arminio a metà tra il cinismo di Giustino Fortunato e la speranza di Guido D’Orso.
L’evento sarà possibile grazie allo sponsor “B&B Al Campanile”, alla collaborazione del “Gruppo Giovani Vincenzo Nigro” e alle strutture fornite dal Comune di Bagnoli Irpino.
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IL FILM
DI MESTIERE FACCIO IL PAESOLOGO: documentario sullo scrittore e poeta Franco Arminio, prodotto da Lama film, Ministero per i beni e le attività culturali, e Film Commission Regione Campania. In concorso nella sezione “Terrealte” al Trentofilmfestival 2010. In concorso al Napoli film festival, vincitore di una menzione speciale a Molisecinema 2010 e a Villammare festival. iN concorso al Parnu film festival in Estonia. In concorso a I’v seen festival internazionale diretto da Rutger Hauer. In concorso nella rassegna “In questo paese” alla casa del cinema di Roma. Uscito in dvd a maggio 2011 con la casa editrice Derive e Approdi nella collana Cai curata da Gianluca Arcopinto. Uscito nelle edicole della Campania con la Iuppiter di napoli. Presentato nella rassegna “Politicamente scorretto” curata da Carlo Lucarelli. Premio Rossellini come miglior documentario 2012.
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LA NOTIZIA SUI GIORNALI:
IRPINIANEWS – IL CORRIERE – AVELLINO.ZON.IT
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10.11.2015, Il racconto (di Federico Lenzi)
Paesologia: Franco Arminio e Andrea D’Ambrosio ospiti d’onore a Bagnoli
Si è svolto domenica l`evento “Di mestiere faccio il paesologo” organizzato da “Palazzo Tenta39” con la partecipazione dello scrittore Franco Arminio e del regista Andrea D’Ambrosio. Alle ore 17:30 nella piazza Di Capua si sono ritrovati i partecipanti, per lo più giunti da Napoli, Salerno e Avellino, a conferma di quello che ripete spesso Arminio: in città il bisogno del paese è sempre più forte. Scarsa, invece, la partecipazione dei bagnolesi (tra i presenti si segnala l’assessore alla cultura Lepore e l’ex vice-sindaco Vivolo). A detta di Arminio è questo il male dei nostri paesi: gli scoraggiatori seriali.
Il convegno dalla piazza è proseguito verso la fontana del Gavitone, dove Arminio ha letto alcuni dei suoi versi sul paese e sui luoghi della vera umanità. Il pensiero di Arminio è sviluppato tutto in chiave ottimista, esalta le positività da cui ripartire. Il paese, come dimostrano i successi delle manifestazioni enogastronomiche, sta tornando di moda. Del paese se ne inizia ad avvertire un forte bisogno nella nostra civiltà post-moderna. In futuro è possibile un ripopolamento del paese e un rifiorire della sua comunità.
Il paese attuale è sofferente, è un malato svuotato della vita. Arminio vede comunque quotidiani miglioramenti in questo suo degente. Nel lungo ciclo storico ci può essere un ritorno alle origini verso le montagne natie, un ritorno al senso di paese e ai valori persi nell’industrializzazione.
Attraversando le vie del centro storico dalla “iureca” all’”ospedale”, Arminio si è mostrato colpito dalla bellezza di tanti scorci del centro storico. A separare però il nostro paese dal ricatto sono ancora una volta le decine di cartelli “vendesi” e la ricerca (soprattutto nel post terremoto) del moderno a scapito dell’antico. La società sta cambiando: non esiste più il vecchio, inteso come brutto, ma avanza a grandi falcate il fascino dell’antico. Al momento sono le città il luogo della staticità ed i paesi il luogo della dinamicità.
Sono ormai oltre dieci anni che Arminio visita i paesi e ogni volta li trova diversi. Si è messa in moto una corrente socialmente responsabile che va a ricercare un senso di umanità dalla città al paese. Indubbiamente la qualità della vita nei paesi sta salendo, rispetto a quella delle città. Ciò col tempo potrà portare al ripopolamento dei luoghi che sanerà le piaghe della disoccupazione e del disagio sociale.
Arminio rivela ai presenti il suo costante impegno nella promozione di tanti piccoli paesi: vedasi il progetto dell’area pilota lucana e il festival della paesologia di Aliano, senza dimenticare il più giovane festival calabrese o la “casa della paesologia” a Trevico.
Bagnoli, secondo Arminio, ha le carte in regola per poter organizzare iniziative ed eventi per la promozione turistica e culturale di Bagnoli e Laceno. E’ uno spreco, dal suo punto di vista, non usare i vicoli della “iureca” e dell’”ospedale” per spettacoli e rievocazioni storiche. Si potrebbe sfruttare al meglio l’evento “Sulle orme di Giustino Fortunato”. Per Arminio si dovrebbe aggiungere, all’escursione naturalistica, un festival con artisti di strada, poeti, prodotti tipici, artigianato, arte. Organizzare convegni sulla questione meridionale con esponenti di spessore nel panorama culturale italiano. Un evento che vada oltre le solite sagre, incentrandosi sulla figura del Lenzi e di Fortunato. Nel percorso dovrebbe essere promossa tutta l’area storica di via Bonelli, dell’”ospedale”, della “iureca” e di via Garibaldi.
Dopo il suo viaggio attraverso tutti i paesi di Campania, Puglia, Basilicata e ora Calabria, Arminio ha affermato che a Bagnoli le potenzialità ci sono tutte e il paese si presenta molto meglio rispetto ai borghi calabresi. Il paese Bagnoli dovrebbe virare dal turismo mordi e fuggi, di basso livello culturale e morale, verso un pubblico di elevato standing.
Alle ore 21 si è concluso l’evento con la proiezione del documentario del vincitore del “Laceno d’oro” Andrea D’Ambrosio, presso il cinema comunale. D’Ambrosio ha evidenziato come il film sia un documento che nel tempo assume valore storico: lasciare ai posteri un ricordo di questi paesi in trasformazione. Il film che ripercorre le giornate di Arminio nella visita ai paesi ha saputo sia far riflettere i presenti con la malinconia di alcuni personaggi e sia farli divertire con la spontaneità del popolo irpino. Uno spaccato a trecentosessanta gradi sulla realtà di questo territorio: le sue ricchezze e le sue croci, si alternano in accurate riprese sapientemente montate.
Dalla sua pagina facebook il regista Andrea D’Ambrosio ha commentato così la sua giornata bagnolese: “Ieri è stata l’ennesima tappa del mio viaggio nel sud. Un sud che continuo ad amare e a raccontare nonostante tutto. Bagnoli Irpino è un piccolo comune di 3000 abitanti, nel cuore della verde Irpinia. la patria della castagna e del tartufo. Paese accogliente e curato, dai palazzi antichi e dai vicoli stretti e dalla pavimentazione antica. Salite e discese che ti fanno scoprire il paese come arterie che arrivano diritte al cuore. Un gruppo di ragazzi dell’associazione palazzo tenta 39 ha organizzato la visita del paese e la proiezione di un mio documentario. Un viaggio con Franco Arminio, poeta e paesologo. C’è molta voglia di proteggere il paese, di amare quello che la storia ha conservato per anni nelle parole e nel cuore di questi ragazzi. Li osservo e penso che in fondo il sud di Guido Dorso e di Giustino Fortunato è ancora vivo e pulsa nel cuore e nel magma di un piccolo paese. A poca distanza c’è Laceno, paesaggi meravigliosi e spazi aperti. Se non sapessi di essere in Campania ti sembrerebbe di essere in Trentino o sulle alture del Friuli. Un tempo qui Pier Paolo Pasolini insieme a Camillo Marino fondò Il Laceno d’Oro, premio internazionale di cinema. Scrittori, registi e attori passavano per Capri e poi finivano a Laceno. Mucche sul ciglio della strada e foglie autunnali ti accompagnano per una strada che sembra non finire mai. Si sta bene in questa terra e mentre nel paese in cui vivo incalzano inchieste giudiziarie, ruberie e denunce, in questa fetta della mia terra c’è il sole, che ti riscalda e ti fa amare ancora di più questo lembo di mondo e capisci che in fondo una speranza per il futuro c’è ancora. Parte da noi stessi e arriva fino a Bagnoli ed oltre”.
I due ospiti in conclusione hanno ribadito che la riscossa dei paesi verrà dall’impegno di ognuno di noi nel proprio piccolo e nella notte del paese, dinanzi al regno degli scoraggiatori di professione, “Palazzo Tenta39” è una luce nelle tenebre. Arminio ha lasciato il cinema invitando con forza l’associazione culturale bagnolese a non mollare in quella che lui chiama una vera e propria “resistenza” per il bene del paese.
Il paese ha bisogno del contributo di ciascuno di noi, che questa giornata non cada nel dimenticatoio di una comunità troppo distratta da campanilismi e incassi in questa estate di San Martino.
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LE FOTO
(di Antonella Del Genio)
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LA LOCANDINA