Non solo il bianco d’Alba, c’è anche il “Nero di Bagnoli” dal sapore piccante
22.10.2015, Il Sole24ore (di Donata Marrazzo)
Gli altri tartufi dalla Toscana alla Calabria. Quello di Bagnoli ha sapore piccante e cresce nascosto tra querce, faggi, betulle e noccioli del centro sud. E’ pronto per la raccolta da settembre a febbraio.
Non solo il Tuber magnatum delle Langhe. Dal Veneto alla Calabria i tartufi popolano tutto l’anno i nostri boschi, in prossimità di querce e lecci, roveri, tigli, salici e noccioli. Sulle colline bolognesi e forlivesi, come a San Miniato e nelle Crete Senesi, a Città di Castello, ad Ateleta, in Abruzzo, ad Acqualagna, a Larino (Campobasso), a Frosolone, in provincia di Isernia, non è solo l’autunno di tempo della raccolta. Esemplari di Bianco pregiato si nascondono anche nel sottobosco di Pollino e Aspromonte. Per addentrarsi in boschi e tartufaie servono cani esperti e Gps dotati di programmi cartografici.
L’Italia fra i maggiori produttori del mondo
L’Italia è uno dei maggiori produttori nel mondo, ma i tartufi si coltivano anche in Francia (celebre il Périgord nero), in Spagna, nell’Est europeo, in Turchia, in Nuova Zelanda, in Austria, in Cina e negli Stati Uniti. Modeste le importazioni (vietate quelle cinesi), mentre le esportazioni riguardano più del 50% della produzione nazionale, per un valore che si aggira intorno ai 10mln di euro. Truffe e sofisticazioni sono sempre in agguato.
Nove le varietà destinate al commercio
La raccolta, la coltivazione e la commercializzazione dei tartufi è disciplinata per legge: 9 le varietà ammesse, come disposto dalla normativa quadro in materia (legge 17 Maggio 1991, n 162). Il Bianchetto somiglia al Tartufo bianco pregiato, ma è meno profumato, più agliaceo. Cresce in terreni calcarei e può essere raccolto da gennaio a marzo. Oltre il 40% di quello prodotto in Italia proviene dal Molise. Il Tuber Melanosporum Vittadinii è il nero pregiato, conosciuto come Tartufo nero di Norcia (diffusissimo in Umbria), l’unico che sopporta la cottura. Da maggio ad agosto si raccoglie lo Scorzone, delicato e aromatico. Ha il profumo di noce moscata il Tartufo nero invernale, mentre da ottobre a dicembre si può andare alla ricerca del Tartufo nero liscio, il cui odore ricorda quello del bianco. Quello di Bagnoli ha sapore piccante e cresce nascosto tra querce, faggi, betulle e noccioli del centro sud. E’ pronto per la raccolta da settembre a febbraio.
Acqualagna, il 70% della produzione va all’export
I due terzi della produzione nazionale si concentrano nel territorio di Acqualagna, dove il tartufo è motore dell’economia del territorio e patrimonio culturale. I quantitativi annui oscillano fra i 600 e i 700 quintali, destinati anche all’export: le Marche sono la seconda regione esportatrice di tartufi dopo l’Umbria, come riportano i dati dell’Agenzia delle Dogane. Circa il 70% della produzione vola in Germania, nei Paesi Bassi, in Francia, negli Stati Uniti, in Russia, negli Emirati Arabi e anche Giappone.
La kermesse marchigiana è internazionale
Per i 50 anni della Fiera marchigiana del tartufo bianco pregiato, il Mozart dei funghi, come lo definiva il compositore pesarese Gioacchino Rossini, sarà festeggiato con una lunga kermesse (dal 25 ottobre a metà novembre): dibattiti, show cooking e sfide vip ai fornelli. Fra i protagonisti non solo Giorgio Barchiesi, in arte Giorgione, amatissimo chef oversize di Gambero Rosso Channel, ma anche la popolare Tine Roche, fondatrice della Cambridge cookery school & Café, con uno spettacolare show in stile british, e una performance gastronomica a quattro mani con Chef D e Mark McEwan, star della cucina canadese.
Tartufi & Birre (quelle che piacciono a Bastianich)
Al tartufo in purezza, declinato secondo le tradizioni gastronomiche o le intuizioni più fantasiose della cucina creativa, si affiancano ogni anno le birre Collesi. Degustazione con sommelier, il 1 novembre, in abbinamento ai piatti preparati da donne d’impresa : le marchigiane Orietta Varnelli (distilleria Varnelli) e Monica Guzzini (Fimag, gruppo Guzzini). Le Collesi sono prodotte ad Apecchio, città della birra. La produzione sfiora i 2 milioni di bottiglie , di cui una parte destinate all’estero, dagli Usa al Giappone, passando per Francia e Regno Unito. In America, sono sulle tavole dei ristoranti di Joe Bastianich .
Il territorio marchigiano ha disponibilità di tartufo fresco tutto l’anno: oltre al bianco pregiato (quotato dai 2000 ai 3300 euro al kg), anche il Bianchetto, il Nero pregiato e il Nero estivo (dai 400 ai 500 euro al kg). Quest’anno si prevede una minor quantità di Tuber magnatum, considerato il caldo afoso dell’estate, ma di qualità e sapore superiori.
Commissione comunale per il Tartufo bianco pregiato
A garanzia del consumatore, il Comune di Acqualagna, ha istituito una Commissione per la bontà e l’ autenticità del Tartufo Bianco Pregiato, “un pool di esperti a disposizione del pubblico – spiega il sindaco Andrea Pierotti – in grado di valutare il prezioso tubero in ogni suo aspetto. Un servizio istituito nel segno della trasparenza e della tutela delle decine di migliaia di persone che ogni anno visitano le nostre fiere”.