Athos Zontini: un bagnolese nello sport
21.09.2015, Articolo di Federico Lenzi (da “Fuori dalla Rete” – Agosto 2015, Anno IX, n. 5)
A breve la presentazione del libro “Storia del Napoli” scritto dal ragazzo dei primati partito da Bagnoli Irpino Tutto ebbe inizio da una fotografia rinvenuta dal prof. Parenti, da lì partì una ricerca, un breve articolo sul nostro sito e seguirono le mail del figlio Leandro accompagnate da quelle di coloro che l’avevano conosciuto: inizio così, quasi per caso, la riscoperta di questo personaggio bagnolese del secolo scorso.
Il ricordo del dottor Zontini stava scomparendo con le nuove generazioni che non avevano avuto modo di conoscerlo, ma grazie all’interessamento del prof. Parenti e all’associazione “Palazzo-Tenta39” la sua figura non è finita nel dimenticatoio.
Con la collaborazione dell’amministrazione comunale sarà presentato a breve il libro postumo di Athos Zontini: “Storia del Napoli”. Un libro che ripercorre le fasi salienti della sua biografia e che offrirà lo spunto per tributare le giuste commemorazioni a questo ragazzo partito da Bagnoli ed entrato nella storia dello sport. Il libro si compone degli appunti redatti nel corso della sua carriera ed è stato pubblicato da suo figlio Leandro, funzionario del ministero degli esteri che ha passato gran parte della sua vita in giro per il mondo ed in particolar modo in Madagascar. Athos Zontini non figura nella carrellata di personaggi illustri redatta da Tommaso Aulisa in “Bagnoli Irpino: antico e moderno”, essendo ancora in vita al tempo della pubblicazione; ma di certo è un personaggio bagnolese che annovera un posto tra gli illustri antenati che fecero onore al nostro paese.
Ma chi era davvero Athos Zontini? Nato a Bagnoli Irpino nel 1914 da madre bagnolese e da padre bolognese, visse la prima parte della sua intensa vita in via Gargano. La sua infanzia trascorse come quella di tutti gli altri ragazzi dell’epoca, possiamo dire che Athos fu un figlio del suo tempo. Rispecchiò appieno un motto molto in voga in quell’epoca: “mens sana in corpore sano”. Infatti, eccelse nello sport e neanche sfigurò sul piano intellettuale. In quegli anni i giovani bagnolesi erano soliti dedicarsi allo studio e all’esercizio fisico sotto la ferrea disciplina del fascismo. I giovani balilla nelle loro camice nere sahariane si esibivano in abituali saggi ginnici nella piazza del paese, dalle loro file si distinse ed emerse Zontini arrivando a rappresentare la nazionale italiana a Berlino. In quegli stessi anni i gerarchi fascisti introducevano nel nostro paese sport fin allora rimasti lontani da queste montagne: lo sci ed il calcio. Athos brillò in quest’ultima disciplina facendo vincere alla formazione locale l’incontro con le meglio allenate milizie universitarie fasciste. Erano quelli anche anni bellici e i venti di guerra non tardarono a raggiungere il Laceno, dagli anni venti furono frequenti le manovre militari fasciste sull’altopiano sotto gli occhi curiosi dei ragazzi.
Ecco, Athos Zontini fu atleta, calciatore, ufficiale medico e medico sportivo del Napoli. Con l’avanzare degli anni le potenzialità superiori alla media lo portano lontano dai monti natali, fin alla città di Napoli. Qui inizierà la sua carriera nei boys della formazione partenopea e metterà in mostra le sue doti atletiche. Sarà detentore di numerosi record nazionali ed europei, oltre a vestire la livrea azzurra nelle Olimpiadi del 1936 a Berlino. Gli appunti contenuti nel libro “Storia del Napoli” sono proprio spaccati della sua vita che vanno dal finire degli anni 30” fino al 1961: sono questi gli anni dei record atletici, della militanza come terzino del Napoli nella massima divisione italiana e, poi, come medico della squadra partenopea.
Ovviamente mancano gli anni della guerra che lo videro combattere in Grecia come ufficiale medico fino alla cattura sull’isola di Cefalonia e la deportazione nel lager nazista di Ziegenhein. Ritornò dalla guerra con la decorazione per il valore militare dimostrato, non riuscì però ad entrare appieno nella mentalità e nei ritmi di una civiltà consumista ben lontana da quel mondo semplice e sano da cui proveniva.
“Storia del Napoli” non è solo un viaggio nella storia degli azzurri, ma anche un viaggio nella storia del calcio italiano che ne ripercorre la sua genesi sullo sfondo delle vicissitudini dei partenopei. E’ un libro della domenica da leggere tutto d’un fiato tra l’anticipo di pranzo e il posticipo serale. La febbre del calcio attraversa le sue pagine con lunghe serie di risultati come bollettini da guerra, con alti e bassi, con momenti di gloria e momenti bui. Sembra incredibile come nel giro di poche pagine la sorte possa voltare le spalle al Napoli e precipitarlo in zona salvezza dai sogni europei di chi era ormai la “stella del sud”. Sono tanti i tratti comuni del calcio che hanno attraversato indenni il XX secolo giungendo fino a noi. Ossa fratturate, lesioni muscolari, errori arbitrali e campi fangosi segnano il ritmo di questa storia sullo sfondo di una violenza passata direttamente dal porto allo stadio come questo sport.
Tutto parte dall’arrivo del calcio al porto di Napoli e riprende con maggior vigore nella pezzo di storia di questo club vissuto dall’autore. Athos Zontini inizia per passione la sua carriera nei boys e prosegue fino alla prima squadra con l’allenatore inglese Mr. Garbutt. Lodevole il ritratto che ne esce dell’allenatore che ha coniato il termine “mister” nel calcio italiano. Un forte legame professionale ed affettivo legherà Zontini all’allenatore d’oltremanica.
La carriera nella massima divisione del terzino Athos Zontini inizia nel 1934 e attraversa i campi di tutt’Italia con le sue falcate da maratoneta fino al 1937 . Dopodichè la sua figura rimane ancora legata al Napoli: sempre presente alle spalle della squadra dopo la sua laurea in medicina diverrà il primo medico sportivo in Italia. Seguirà le partite del Napoli dalla panchina, pronto a soccorrere e curare i giocatori. Nel libro si evidenzia come al termine della seconda guerra mondiale la società sia cambiata, come lo spirito di sacrificio del terzino Zontini sia stato sostituito da fama di denaro e successo.
La sua professionalità nel campo ortopedico viene evidenziata in vari punti del libro, dove i calciatori non fidandosi del suo parere ricorrono spesso a più illustri professori che danno conferma nel bene o nel male delle sue diagnosi. Con l’avvento di Lauro la situazione del Napoli cambia e la squadra inizia a divenire uno strumento elettorale. Il dottor Zontini diviene in questo periodo un punto di riferimento per l’intera squadra e per figure come Cesarini, che possono contare sulla sua intelligenza nella frivola mondanità che dominava l’ambiente. Sotto le direttive del “comandante” la ferrea disciplina non basta a far ottenere i risultati sperati, ma anzi si verificano casi di presunte partite pilotate e, addirittura, il ricorso al doping.
Il calcio negli anni sessanta diventa il circo mediatico che oggi conosciamo e una figura di gran rettitudine come il dottor Zontini decide di allontanarsene. Termina così, nel 1961, la sua “Storia del Napoli” vissuta e giocata in prima persona sui campi italiani. Anche se gli eventi della sua avventurosa vita lo portarono lontano dal nostro paese, spesso vi ritornava e vivo fu il ricordo della sua professionalità e magnanimità in coloro che lo conobbero. L’inglese Mr. Garbutt adottò grazie alla sua mediazione la bagnolese Maria Filomena Ciletti.
Nel 1961 fu eletto assessore al comune di Napoli con la giunta Lauro, tentò di arginare le intemperanze dell’imprenditore sorrentino nel comune come nella squadra; fin quando la sua correttezza e il suo buon senso lo portarono a distaccarsi completamente da questa controversa figura. La sua amicizia con Lauro non stentò ad avere echi anche nel nostro paese, dove furono presenti corrispondenti per il quotidiano dell’armatore: “Il Roma”.
LA FOTO: ZONTIN A BAGNOLI IRPINO