Demolizione di un deposito: frizioni fra Giannoni e Comune
09.09.2015, Il Quotidiano del Sud
Il sindaco Nigro: «Ê sempre più difficile tenere rapporti con Giannoni».
Frizione tra il Comune di Bagnoli e la società Giannoni e C. s.a.s. di Marzio Giannoni, gestore delle famigerate seggiovie di Laceno. L’oggetto del contendere? Uno stabile posto nei pressi del parcheggio degli impianti di risalita, che la società utilizza come deposito del sale.
Il sindaco Filippo Nigro ha infatti emesso, circa un mese fa, un’ordinanza in cui si dichiarava l’inagibilità del deposito, il suo sgombero immediato e, per ultimo, la demolizione.
Ne parliamo direttamente con il primo cittadino, per capirne di più. A seguito di un sopralluogo effettuato dalla Polizia Municipale verso la fine di giugno, i vigili hanno evidenziato alcune carenze dello stabile: «In particolare – dichiara Nigro – dopo la loro attenta verifica, se ne è constatato lo stato di danneggiamento e quindi la possibilità di pericolo per la pubblica incolumità. Inoltre la presenza del sale all’interno del deposito attirava gli animali, soprattutto le mucche , le quali rilasciavano sul posto i loro escrementi, rendendo le zone limitrofe poco salubri».
Da qui quindi l’ordinanza di demolizione. Ma la società Giannoni non si è arresa, facendo ricorso al TAR di Salerno, chiedendo esplicitamene l’annullamento del provvedimento. Due giorni dopo il Tribunale Amministrativo ha emesso un decreto con il quale ha sospeso l’ordinanza fino alla discussione in camera di consiglio, fissata proprio per oggi.
Tutti a Bagnoli sanno quello che sta accadendo intorno al finanziamento delle seggiovie e i famigerati 15 milioni di euro ‘a rischio’: l’ultimo atto ufficiale, al di là delle dichiarazioni di maggioranza e opposizione, è quello della Regione Campania che, attraverso un suo funzionario, dichiarava a gennaio l’impossibilità dell’ottenimento del finanziamento così come fu presentato a causa della non disponibilità dei terreni su cui si doveva costruire i nuovi impianti, dati in concessione a Giannoni in seguito a una convenzione degli anni ’70.
Chiediamo se c’entra qualcosa con l’ordinanza: «Assolutamente nulla – risponde sicuro Nigro – Ma una cosa posso dirla : è sempre più difficile tenere rapporti con Giannoni».