Quel “promuovere” che non “vive” il Laceno
07.09.2015, Articolo di Federico Lenzi (da “Fuori dalla Rete” – Agosto 2015, Anno IX, n. 5)
La rovente estate 2015 si è finalmente impossessata di Bagnoli Irpino e il sole infuoca le conversazioni della piazza; la cui frivolezza emerge chiaramente dagli articoli che hanno associato l’arrivo dei dehors (per discutere in modo più comodo) al turismo. La discussione nell’agorà era il centro e il motore della res pubblica greca, eppure qui assume le sembianze di una spirale negativa che va a risucchiare qualsiasi cosa abbia la presunzione di sopraelevarsi. Questo è dato da una comunità che vuol sentirsi dire solo che sta facendo bene, che è perfetta così come è e che non accetta di mettere in discussione i suoi equilibri.
Sorvolando le “licine” il vero protagonista di questi giorni estivi dovrebbe essere il Laceno. Si consuma in queste settimane l’alta stagione per eccellenza nel turismo estivo, ma ancora una volta il Laceno è una timida comparsa dinanzi all’aggressività e ai grandi cartelloni di quei paesi che si sforzano nel cacciare grandi eventi, promuovendo il turismo in Irpinia senza averne le risorse. Mentre i dilettanti si sfidano tra eventi culturali, musica, sagre, manifestazioni sportive e quant’altro… il gigante del turismo irpino sonnecchia nella sua decennale impotenza.
In verità già serpeggia il dibattito sull’unico evento al quale l’intera comunità si aggrappa, che quest’anno presenterà non poche novità e vede affiancarsi, alla consueta gara su chi abbia inventato la famosa kermesse, quella sul ruolo che dovranno avere le associazioni in essa. Associazioni in declino non essendoci un ricambio generazionale ed essendo ormai lontani i tempi d’oro di una comunità che non è più così coesa per essere definita tale. Nonostante il fuoco amico di coloro che allo stesso tempo usufruiscono delle utilità da esse prodotte, rimangono l’ultimo segno di vitalità di un paese sprofondato nella più becera delle lotte: quella per l’interesse particolare del proprio orto.
Insomma le solite avventure di una massa che riesce a guardare solo il dito e non ciò che sta indicando, convinta che sul sito d’informazione si faccia solo politica. Quando viene unicamente riportata la rassegna stampa provinciale: è la politica a dare lavoro ai giornali di Avellino, ma in fin dei conti è più facile così…
Dopo molto tempo ritorniamo a raccontare il Laceno al popolo dei dehors. Come sempre all’arrivo nella piana troviamo abitualmente bestiame di varie specie allo stato brado, con tanto di caratteristiche nuvole di polvere in stile far-west e fastidiosissimi sciami di mosche. Da anni la nostra comunità finanzia la costruzione di steccati che a poco servono, d’altro canto lontano dalle zone turistiche vuoi il vandalismo vuoi l’incuria le vasche che dovrebbero portare acqua al bestiame non funzionano. Resta il fatto che le mandrie indisturbate girano sulla falda acquifera del lago e che ai comuni mortali non vi è permesso campeggiare. Non parliamo del lago, lungo il quale abbondano i rifiuti dei pescatori e nella poca acqua verdastra i pesci iniziano a morire in assenza di ossigeno.
Nonostante ciò qualcosa è iniziato a muoversi e i tanti annunci degli anni passati hanno iniziato a prendere forma. In primis l’hostel sul lago, l’annessa grotta di S.Guglielmo e la monorotaia hanno subito dei lavori. Da poco sono stati annunciati nuovi lavori alle Grotte del Caliendo, che negli ultimi anni sono state vergognosamente eclissate dalla querelle sulle seggiovie. Seggiovie su cui i venti di guerra sono solo sopiti, ma nulla c’impedisce di presagire che quando la località sprofonderà ancora in basso torneranno a dilaniare ferocemente il dibattito pubblico. Placata la tempesta continuano a rimanere il principale attrattore di coloro che trovano rifugio dalla calura estiva sulle vette dei Picentini. Poco lontano inizia a delinearsi tra il campo Zauli e la piana dell’Acernese il percorso del bike park, una risorsa che darà davvero i suoi frutti se i privati riusciranno a cogliere quest’assist. Salendo sulla “Valle dei Re” a contemplare il panorama si notano mastodontiche opere di contenimento e di sistemazione dei sentieri per il sovrastante monte. Si tratta di una località panoramica che non ha pari nella provincia e che non sfigura dinanzi alle più rinomate località costiere della Campania. E’ stata sistemata anche la via che da questa valle cala direttamente sul circuito, collegando la caserma forestale. Caserma che come il Casone è ormai un edificio storico della piana: entrambi avranno o stanno avendo lavori di ristrutturazione. Dall’altro lato della piana anche la celeberrima “rotonda” sta subendo lavori di ammodernamento, che sia la volta buona o l’ennesima celebrazione di una macchina pubblica inefficiente? Si vedrà… Intanto anche la modernità inizia ad arrivare con il cavo dell’adsl che corre nel taglio lungo la provinciale. In ultimo, non si può che accennare al rifacimento delle aeree pic-nic nel periodo di loro maggior utilizzo e della sistemazione del mercatino nel piazzale seggiovie. Non ci resta che tornare in paese percorrendo quello che di circuito ha oggi solo il nome: mancano da tempo rilevanti eventi motoristici e solo la Fiat-Chrysler lo utilizza per testare i nuovi modelli della Jeep.
Una località turistica che si rispetti punta prima di tutto alla viabilità e alle sinergie con le realtà che possono essere inserite nella sua orbita, su questo piano Laceno continua a essere una frana. Una frana nel senso che l’unica via per accedere alla località sale da Bagnoli, su quella da Lioni continua a mancare una rete per fermare la caduta dei massi e su quella per Acerno-Calabritto sasso dopo sasso è venuta giù l’intera montagna a interrompere la viabilità. Si tratta di vie di montagna che potrebbero certamente essere migliorate e con una buona cartellonistica aprire collegamenti dalla fondo valle Sele,dai comuni della bassa valle del Sele e da quelli dell’Irpinia d’oriente vicini all’Ofanto. Inutile poi parlare di sinergie se molti non conoscono i toponomastici e le località del Laceno, figuriamoci le risorse artistiche e naturali dei paesi vicini. Sul lato del turismo naturalistico di un’area che dovrebbe rientrare in un invisibile parco regionale meglio metterci una croce (o meglio un cinghiale) sopra e andare oltre.
Abbiamo visto il Laceno della promozione a suon di annunci e finanziamenti nel pomeriggio, ma siamo saliti anche di notte e vi abbiamo trovato il regno di nessuno: non un locale (eccezion fatta per qualche rinomato ristorante), non una discoteca, non un evento, non un anima per le deserte strade… Nel frattempo va in scena nel paese sottostante il “Laceno Estate”: come sempre non si è voluto scommettere sul Laceno spostandovi l’intera kermesse. Animare la località per l’intero mese d’agosto con una navetta per gli abitanti del paese significa promuovere la cultura della montagna nella cittadinanza e al contempo dare un motivo per venire al Laceno. Se viene a mancare la “vita”, la presenza umana, è certo che quei cantieri oggi in corso sforneranno cattedrali nel deserto per farle marcire all’umidità della montagna. Se le cose non cambieranno continueremo ad aggiungere pezzi al nostro presepe eternamente incompleto; mentre tra pubblico e privato, per non parlare all’interno del privato stesso la barca va alla deriva.
Molto probabilmente è il paese che ha paura delle grandi sfide, che ha un angolo di paradiso e preferisce passare le serate in piazza. E’ un paese che sarà eternamente condannato in una misera lotta per la legna o il fungo, un paese che è condannato a restare povero perchè si accanisce sugli spiccioli non riuscendo ad aprire la sua mente. Quando si parla di turismo spesso non si hanno neanche le idee chiare, perchè pochi sono usciti o hanno approfondito davvero qualcosa sul tema. Altresì l’ennesimo problema di fondo che il giornalista esterno in tournee mai capirà, è che i bagnolesi stessi odiano la figura del bagnolese in se.
Intanto tra bagnolesi che odiano i bagnolesi, progetti e aperitivi, l’ennesimo ferragosto è alle porte e l’esodo bagnolese per eccellenza aspetta il Laceno: sperando che quest’anno inizieranno a familiarizzare col sacchetto per l’immondizia… questo sconosciuto…
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