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Il turismo non è solo Laceno Estate

12.09.2015, La rubrica di Giovanni Nigro (da “Fuori dalla Rete” – Agosto 2015, Anno IX, n. 5)

C’è chi dice…

marco-pino-da-sinea-madonna-col-bambino-bagnoli-irpino-convento-san-domenico… che siamo destinati a chiedere un aiuto altrove per risollevare il nostro paese, per tirare a campare, per non lasciarci morire e perfino per mangiare. Tutto questo senza sapere cosa ci circonda e cosa mette in risalto il paese in giro per il mondo. Non tutti sapevano che esistevano le opere di Marco Pino da Siena, pittore italiano di spicco vissuto nel ‘500, Madonna col Bambino e Madonna del Rosario.

Lo sapeva qualcuno, ma è bastata la visita di Sgarbi per farlo sapere a tutti e per rendere orgoglioso anche chi non lo sapeva. Quest’opera non è l’unico vanto della comunità a livello culturale, ma ce ne sono tante altre su cui si potrebbe puntare. Perché in fin dei conti questo abbiamo e rispetto ad altre zone d’Irpinia è pure troppo, un luogo di arte e cultura incastrato nelle montagne. In televisione ne passano di luoghi così dove il tempo sembra essersi fermato e proprio in quei luoghi si campa con i soldi di questo sconosciuto: il turismo.

Gli stessi abitanti sono sfiduciati e senza speranze, vorrebbero tornare negli anni 70 e 80 con una macchina del tempo che per molti deve essere azionata da chi ha delle amicizie in Regione, dai massoni che da anni hanno reso questa terra sempre più vuota e terra di giovani emigranti. Questi massoni non sanno nemmeno cosa vuol dire Giudecca, cosa vuol dire arte e cultura, cosa vuol dire Grotte del Caliendo, cosa vuol dire Sagra della Castagna e cosa vuol dire Laceno.

E il popolo che fa? Denigra queste cose perché per chi comanda non contano e di conseguenza sono solo fesserie. Il berlusconiano della prima ora Vittorio Sgarbi non immaginava di trovare qui qualcosa del genere e nemmeno chi lo ha accompagnato dal Goleto, forse quando ha saputo che c’era un’opera di Marco Pino e ha detto “voglio andare a vederlo” qualcuno ha riso perché non era possibile che un critico d’arte e personaggio televisivo come lui, berlusconiano sempre, aveva scelto di andare a Bagnoli Irpino. Ci sono posti che non possono sfruttare il turismo perché non hanno elementi per poterlo fare, oppure ne hanno uno soltanto e quell’uno soltanto lo sfruttano e continuano a sfruttarlo.

Perché turismo non è solo Laceno Estate, ma tutto l’anno se si vuole portare qualcuno nei luoghi divini del paese. Quindi, in sostanza, unire cultura, arte, salute e turismo. Tutto questo non può arrivare dal nulla, non può arrivare dai massoni della regione, non può arrivare dalle speranze che venga qualcuno da fuori, ma deve arrivare dall’amore per la propria terra. Nessuno ha mai cercato di sensibilizzare le persone ad amare il proprio paese perché sembra ridicolo, uno il suo paese lo ama da sempre, ma sembra che in questo paese l’amore è platonico, è un amore fine a se stesso, se mi dai ti amo se no puoi andare via. Sdolcinati mai, ma con un po’ di amor di patria. Arrivare al punto che quando ci troviamo difronte ad uno Sgarbi non ci domandiamo “che è venuto a fare?”, ma sappiamo cosa fargli vedere e come farlo vedere a tanti altri che potrebbero venire. Arrivare al punto di essere abituati a cavarcela da soli senza chiedere aiuto ad altri, oppure farci raccomandare da chi vuole sfruttarci. Continuare a non lasciar correre le cose perché il baratro è vicino e nessuno ti salva se non hai la forza tu.

Sarebbe controproducente o no se qualcuno scopre questo posto e dice alla cittadinanza CAPRA, CAPRA, CAPRA, CAPRA, CAPRA IGNORANTE?

                                                                                                       

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