03.09.2015, Il Quotidiano del Sud

Bagnoli, la pinacoteca continua a dividere i gruppi. La replica del primo cittadino a Chieffo.

«Pinacoteca? Siamo alla vergogna più totale». Lo afferma il sindaco Filippo Nigro. Il tempo via via si fa più freddo per settembre. ma a Bagnoli il termometro sale sulla questione della riapertura del piccolo museo di via Garibaldi che ospita i quadri di Michele Lenzi e Martelli.

Ieri Aniello Chieffo, confermando le parole dell’ex assessore alla Cultura Luciano Arciuolo, sul progetto della Pinacoteca partorito durante la giunta 2008-13, accusava la parte politica del sindaco di essere stata la diretta responsabile del suo smantellamento.

Ma Nigro non ci sta e contrattacca: «Ci si vuole arrampicare sugli specchi». Per il primo cittadino infatti, «chi ha governato il paese per 5 anni non ha avuto nessun finanziamento di rilievo. Con noi qualcosa inizia a muoversi. Largo Castello per cui sono stati consegnati i lavori, il Castello stesso, efficientamento energetico».

Il sindaco cita la famosa favola della volpe e dell’uva: «Non potendola raggiungere, la volpe dice che non le piace. Siamo alla politica del mondo incantato». Poi, ritornando in quello reale, afferma: «Non hanno fatto niente. L’accusa di aver ricevuto suggerimenti sul Castello? È una nostra scelta autonoma e la ribadisco. perchè non sia mai dovesse uscirne fuori qualcosa di positivo. Potranno sempre dire: non sono stati loro. Per noi invece resta il simbolo della rinascita di Bagnoli» spiega Nigro.

Che passa alla Pinacoteca, più nello specifico: «Si cerca di cambiare le carte in tavola, di imbrogliare la gente. L’ho anche scritto, è stata smantellata dalla Giunta 2006-2008 perchè aveva in mente un’altra collocazione. Poi Nicastro cade e arriva Chieffo. Che per 5 anni lascia i quadri nello scantinato a marcire. Una cosa vergognosa. A emergere, al di là delle delibere, è questo».

Il sindaco ci tiene a rimarcare la differenza di concezione della vita amministrativa: «Avevano approvato ujn progetto preliminare, ma fino al 2012 non hanno fatto nulla, come per il resto del mandato. Contrapponiamo la nostra concretezza alla politica delle carte. Glie lettori hanno mandato a casa Chieffo anche per questo, qualcuno glielo spieghi. Intanto, non posso riportare i commenti indicibili ascoltati dalle persone che l’hanno visitata, dopo aver saputo dei quadri nello scantinato» chiude con durezza.