Vogliono portare via l’ITIS
19.11.2010, Lettera-appello del prof. Aniello Parenti
Mi permetto di trasmettere questa “lettera aperta” e delle considerazioni personali per sensibilizzare l’opinione pubblica e gli enti competenti sugli ultimi avvenimenti che riguardano l’ITIS di Bagnoli.
Il Consiglio d’Istituto dell’I.I.S.S di Montella nella seduta del 11/11/2010 ha deliberato a maggioranza, con il voto contrario dei docenti dell’ITIS di Bagnoli, di proporre agli organi superiori, scolastici e politici, l’istituzione di n. 2 corsi ITIS (Chimico ed Informatico) presso la sede IPSIA di Montella.
A tale deliberazione si è giunti dopo diverse riunioni, n. 3 collegi docenti e n. 2 del comitato tecnico all’uopo costituito, infruttuose (perché non era stato definito niente) e molto accese per l’opposizione fatta dai docenti dell’ITIS; alla fine è comunque emersa, celata (ma nemmeno tanto) dietro la necessità di salvaguardare gli indirizzi esistenti all’IPSIA (Chimico ed Elettrico-Elettronico), la volontà di appropriarsi dell’istituzione ITIS e di riconvertire l’Istituto Professionale di Montella in Istituto Tecnico Industriale.
Questa sinteticamente la notizia, evitando i dettagli.
Si sta cioè verificando qualcosa di analogo a quanto già accaduto verso la fine degli anni sessanta, quando l’Istituto Professionale di Bagnoli venne dislocato, con la scusa di una maggiore centralità, presso il convento di San Francesco a Folloni (Comune di Montella), per essere poi trasferito definitivamente, l’anno successivo, nel centro abitato di Montella. E fu dopo questo scippo che il Sindaco del tempo, mio padre, con l’appoggio del Ministro Sullo, riuscì a far istituire a Bagnoli nel 1969 una sezione staccata dell’Istituto Tecnico Industriale di Avellino.
Quali le considerazioni?
Innanzitutto si scopre che l’ITIS di Bagnoli, “qualche volta” MALTRATTATO e VITUPERATO in paese, che però, col sacrificio anche personale di chi ci ha lavorato negli anni (e penso ai professori Nigro, Stimato, Rogata, ed altri):
– da 42 anni, nonostante le mode del momento (geometra, ragioneria ed oggi alberghiero), forma giovani bagnolesi e non, fornendo un servizio essenziale al territorio, agli alunni che vogliono continuare gli studi (e ve ne sono tanti che si sono laureati, anche di recente) e anche alle cosiddette “fasce deboli”.
– conferisce un diploma qualificante che, nonostante la crisi perenne, è uno dei pochi che dà ancora qualche possibilità di lavoro ai giovani.
– da 12 anni è sede di corsi serali per adulti, studenti lavoratori e non (con indirizzi Meccanico ed Informatico); ritengo necessario rimarcare il ruolo che tale “servizio” ha reso alla comunità, ai paesi vicini ed in particolare ai giovani che avevano abbandonato gli studi: in undici anni circa 450-500 giovani-adulti (operai, disoccupati, dipendenti di pubbliche amministrazioni, ed altro) hanno avuto la possibilità, in una scuola serale seria, di completare il ciclo di studi, aggiornarsi, riconvertirsi (quelli che da ragazzi avevano scelto altre scuole) e conseguire un diploma qualificante, senza dover inoltre “passare” a pagamento per le scuole private.
– negli ultimi dieci anni ha svolto decine di corsi brevi (Progetti PON di 50-80 ore) pomeridiani e gratuiti, per giovani ed adulti sulle competenze informatiche (patente Europea, CAD, ecc.), sulle macchine utensili a controllo numerico, sull’imprenditoria giovanile e femminile, sulla lingua inglese, ecc.
– ora con la riforma Gelmini con l’indirizzo “Meccanica, Meccatronica ed Energia” si apre a nuovi settori in espansione, quali quelli legati alla progettazione e gestione di impianti energetici ed alle fonti rinnovabili.
dicevo … questa scuola, maltrattata e vituperata a Bagnoli, è invece ambita dai paesi vicini tanto che si tenta di portarla via. Qualcosa dovrà pure significare, o no ???
Dopo aver fatto tutto quanto era possibile, come docenti ITIS (a proposito si ringraziano i colleghi originari di Lioni e di Avellino che hanno mostrato solidarietà e compattezza), ora il “problema” passa ai bagnolesi, ai politici dei vari partiti, agli enti locali che, se vorranno, potranno difendere questa istituzione (politicamente ed anche legalmente) nelle sedi opportune.
“Se vorranno”?? … perché fino ad oggi i segnali pervenuti non sono positivi. L’amministrazione comunale, mentre su qualche altra cosa di minore importanza si è mostrata “sensibile”, dopo oltre due anni ancora non si è espressa sulla “politica scolastica” che intende seguire; non ha detto niente in proposito, né nel programma elettorale né negli atti successivi; c’è forse qualcuno a Bagnoli che sa cosa gli amministratori ne vogliono fare di questa scuola? Negli incontri avuti (con l’Assessore alla P.I. e col Sindaco a gennaio scorso) esprimono massima disponibilità, dicono di voler collegare la scuola al nascente insediamento ACCA, però nei fatti sono inerti, lasciano passare il tempo senza fare niente, a meno che non si stiano muovendo per strade o con obiettivi diversi, che non vogliono ufficialmente far conoscere.
E così … <mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata>.
In venti anni ho sempre cercato di tenere fuori la scuola dalle vicende politiche locali ed ho evitato la pubblica polemica con le passate amministrazioni e con l’attuale, anche quando queste non sono state … vicine alla scuola, ma oggi mi permetto queste considerazioni (che non hanno nessun carattere politico) proprio perché la situazione è grave (ed urgente), per sollecitare chi in questo momento ha il potere/dovere di intervenire. Adesso tutti sanno e nessuno potrà dire .
Segnali negativi vengono inoltre dai bagnolesi che per motivi vari assumono posizioni contrarie all’ITIS: ci sono bagnolesi, docenti e dipendenti dell’IPSIA di Montella, che per salvaguardare il proprio “indirizzo”, hanno sostenuto e sostengono, anche con forza, l’istituzione dell’ITIS a Montella; ci sono anche genitori bagnolesi che in Consiglio d’Istituto hanno votato a favore dell’istituto di Montella; ma queste sono piccole cose, come le persone, e se vogliamo … forse comprensibili.
Ma più di quanto fatto noi docenti ITIS non potevamo fare per difendere questa scuola, ora tocca ad altri … se vorranno.