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LACENO, il 22 agosto 10ª Giornata per la custodia del creato

18.08.2015, L’appuntamento  (Sac. Stefano Dell’Angelo)

Giornata Diocesana: salvaguardia e custodia del creato, problemi sociali e del lavoro, migrantes

Locandina_Creato_2015_LacenoIn molte diocesi italiane, interagendo tra gli uffici diocesani preposti, si organizza da anni una giornata con più finalità: la migrantes, la salvaguardia del creato e i problemi sociali e del lavoro. Responsabile dell’ufficio diocesano migrantes, cerco di sensibilizzare il territorio riguardo al mondo della mobilità. A livello nazionale, la 3^ domenica di gennaio si celebra la “giornata migrantes” e il 20 giugno invece la “giornata del migrante e del rifugiato”.

La realtà del mondo migratorio è spesso considerato un problema! Ma è un problema? Vista la drammaticità delle migrazioni nel mediterraneo (e per ora non parliamo delle migrazioni mondiali), non è più un semplice problema, ma una tragedia catastrofica con i politici delle nazioni coinvolte a far quasi da primi attori quasi fossero in una rappresentazione teatrale, in cui sembrano fingere di essere impegnati a trovare delle soluzioni, mentre la realtà sotto gli occhi di tutti attraverso i media si ingrandisce ogni giorno di più.

Papa Francesco, nel suo videomessaggio all’Expo Milano 2015, ha ricordato i volti e le storie, la voce e il grido dei migranti; sono “i volti di milioni di persone che oggi hanno fame, che oggi non mangeranno in modo degno di un essere umano”. È guardando a questi volti e ascoltando queste voci nel mondo dei migranti tra condivisione e sofferenza, sfruttamento e tutela che è scaturito il XXIV Rapporto Immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. È l’annuale riflessione di questi due organismi della Conferenza Episcopale Italiana sulla mobilità in Italia. Il tema di quest’anno, “Migranti, attori di sviluppo”, guarda il migrante come persona attiva e propositiva in grado di contribuire allo sviluppo del paese. I due organismi vogliono in altre parole raccontare quanto l’Italia e gli Italiani ricevono dai migranti, i quali contribuiscono attivamente a sostenere l’Italia ancora in difficoltà economiche e culturali. La storia dell’ immigrazione italiana è caratterizzata da una continua e costante interpretazione negativa ed emergenziale, mentre negli ultimi quarant’anni, gradualmente, gli immigrati sono diventati parte integrante e strutturale dei territori, demograficamente attivi, economicamente produttivi, culturalmente vivaci, religiosamente significativi.

La dignità della persona, che tante volte è negata ai migranti, viene salvaguardata con la tutela dei diritti, la solidarietà e soprattutto l’educazione alla fraternità. Per costruire solidarietà e fraternità, per costruire una sola famiglia umana, la mobilità umana, oggi come oggi, è il luogo fondamentale. Ma mentre le migrazioni avvengono per migliorare la propria vita e quella della propria famiglia, nello stesso tempo diventano forme nuove di sfruttamento a qualsiasi livello, non solo lavorativo. È una grande sofferenza, questa, che anche Papa Francesco ha ricordato nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium: “I migranti mi pongono una particolare sfida perché sono Pastore di una Chiesa senza frontiere che si sente madre di tutti. Perciò esorto i Paesi a una generosa apertura, che invece di temere la distruzione dell’identità locale sia capace di creare nuove sintesi culturali. Come sono belle le città che superano la sfiducia malsana e integrano i differenti, e che fanno di tale integrazione un nuovo fattore di sviluppo!”.
Il termine “immigrato” non è necessariamente uno straniero, in quanto ha il pregio di indicare un passaggio, uno status provvisorio di vita, in cerca di una miglioria sotto qualsiasi aspetto.

Oggi sembra l’era delle migrazioni, come ci sono sempre state nel passato, ma che stanno sotto gli occhi di tutti per l’opera positiva e tante volte anche negativa dei media. Riguardano il mondo intero, l’Europa, l’Italia, la Campania, l’Irpinia, la Nostra Diocesi, ogni nostro singolo paese anche se con incidenza diversa. Nel contesto italiano le migrazioni son prevalente per motivi di lavoro e di ricongiungimento familiare; a ciò si aggiunge un terzo motivo legato alla richiesta di asilo e di protezione umanitaria. Un fenomeno importante, anche se in diminuzione rispetto all’anno scorso, è quello dei matrimoni con uno straniero o straniera e quindi delle rispettive famiglie che si vanno a formare. Ultima e di non minore importanza è la scuola multietnica oramai su tutto il territorio nazionale e non sono pochi i paesi dove un numero esiguo di due o tre bambini stranieri permette la formazione delle classi e, a lungo andare, la presenza accanto a noi di nuovi cittadini italiani, cioè di stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza italiana. Tutto questo che può anche essere visto positivamente, avviene pure che riscontri i lati negativi dei reati e del carcere.

In Italia gli stranieri sono 4.922.085 mentre in Campania 203.823, di varie nazionalità in ordine decrescente come numero a seconda delle provincie: Napoli, Salerno, Caserta, Avellino (11377) e Benevento (6707). Come si vede Avellino e Benevento ne hanno veramente pochi rispetto alle altre provincie, proprio per la mancanza atavica di lavoro.

In conclusione che cosa dire?

Siamo soliti apostrofare “ruba mariti” e “sfascia famiglie”, se donne- domestiche- badanti, “ladri” o “assassini”, se uomini, “sono figli di …” se ragazzi. Siamo tutti a conoscenza di tante brave persone sia uomini che donne: perché facciamo di tutta un’erba un fascio? Sono reazioni nei confronti di profughi e migranti in genere, ma quando conosce la gente si rasserena. L’accoglienza non è difficile a farsi, difficile è il dopo, quando arrivati i permessi, questi poveretti sono costretti ad arrangiarsi da soli. Tra i motivi della paura del diverso c’è molta confusione, dovuta alle notizie che spesso sono diffuse a scopo: essi non portano malattie e non vengono per creare disordini o violenze, cose che succedono quando sono abbandonati a se stessi e non sanno come impiegare il tanto tempo libero che hanno. È scorretto accentuare le paure, serve una buona, seria e vera informazione. È ora di riflettere e cominciare a nutrire più solidarietà, vivendo una reale fratellanza, pensiamo a tanti nostri connazionali che nel secolo scorso sono stati migranti ed è stata la loro salvezza. E se ci pensiamo un momento tanti nostri figli, oggi, non sono emigrati o stanno emigrando? È un discorso lungo, ma come credenti e soprattutto come esseri umani non possiamo guardare altrove o mettere la testa sotto la sabbia insieme alla fede e alla solidarietà fraterna.

Don Stefano

22 agosto 2015

La giornata nazionale per la custodia del creato, si celebra normalmente il 1° settembre e ogni anno il Papa dà un messaggio di approfondimento per sensibilizzare il mondo, cristiano e non, a salvaguardare la natura. Quest’anno tale giornata, dal titolo Un umano rinnovato per abitare la terra, acquista un significato particolare per la convergenza di alcune realtà importanti: (1) l’Enciclica LAUDATO SI’ che Papa Francesco ha dedicato alla questione ambientale (infatti il tema della nostra giornata “a partire dall’Enciclica <laudato si’> la riguarda in modo essenziale), (2) il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale che si svolgerà a Firenze il prossimo ottobre approfondirà anche il tema: “In Gesù Cristo un nuovo umanesimo” affronterà anche l’aspetto ambientale e, dulcis in fundo, (3) il Giubileo della Miseri- cordia che si aprirà il giorno dell’Immacolata a dicembre prossimo.

Il Convegno Ecclesiale di Firenze orienta la Chiesa italiana a uno stile di umanità che scaturisce dalla contemplazione di Gesù Cristo, il Figlio dell’Uomo, che “invitava a riconoscere Dio quale padre di tutte le creature per cui ciascuna di esse è importante ai suoi occhi”. Quindi un creato da gustare in tutta la sua bellezza, per il quale ringraziare Dio, e da abitare con coraggio, sobrietà e solidarietà.

Questo comporta sfide e compiti impegnativi, soprattutto una forte istanza di giustizia e una esigenza di ripensamento dei nostri stili di vita. Ciò significa una vera e propria conversione ecologica. Occorre ritornare alla sobrietà sotto ogni aspetto. Già ci sono frequenti eventi meteorologici molto devastanti, a questo si aggiunge l’uomo con i danni che procura eallora viene quasi da disperarsi per chi ha un minimo di coscienza in merito.

“Una Chiesa in uscita” è una delle cinque proposte per il Convegno di Firenze e “la 3^ via” della Chiesa in uscita riguarda la custodia del creato: “una Chiesa che abita la terra, come sentinella, custodendone la bellezza e vivibilità, contro tante forme di sfruttamento rapace e insostenibile, contro le diverse forme di illegalità ambientale”. E nella 5^ via si legge: “una Chiesa che trasfigura il creato, celebrando il Creatore e facendo memoria del suo dono nell’Eucaristia, spazio di benedizione vivificante”.

Nella custodia del creato non siamo soli, ci sono anche cristiani di altre confessioni, mossi dalla stessa profonda preoccupazione, e credenti di altre fedi con tanti uomini e donne di buona volontà. È una collaborazione necessaria che diventa spazio di dialogo fondamentale e di costruzione di pace. Ognuno di noi nel suo piccolo è chiamato a tale azione nei riguardi della creazione di cui gode.

Infine voglio ricordare l’intervento del Papa all’incontro del 21 luglio scorso in Vaticano con i sindaci che parteciperanno al vertice che avrà luogo a Parigi su cambiamenti climatici e schiavitù moderne, sull’ecologia totale,nel quale esprime le proprie speranze per il buon esito di tale vertice. “La cultura dell’ambiente non è un atteggiamento solamente ‘verde’; significa avere un atteggiamento di ecologia umana. L’ecologia è totale ….. non si può separare l’uomo dal resto, c’è una relazione che incide in maniera reciproca, sia dell’ambiente sulla persona, sia della persona nel modo in cui tratta l’ambiente”. Le ripercussioni del maltrattamento dell’ambiente, egli ha detto, sono ‘la distruzione del lavoro creando disoccupazione’, la salute con l’aumento delle malattie rare che provengono dai fertilizzanti, la desertificazione di grandi zone.

Ecco: questa è una vera è proprio una SFIDA ECOLOGICA, ma siamo pronti ad accettarla e a vincerla?

Sac. Stefano Dell’Angelo

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PROGRAMMA

CASERMA FORESTALE AL PIANO LACENO
22 agosto 2015

ore 9.00 arrivi e accoglienza
ore 10.00 interventi:
dott. Filippo Nigro, Sindaco di Bagnoli Irpino
don Stefano Dell’Angelo, Direttore Ufficio Diocesano Migrantes
Maresciallo Giuseppe Alvisa, Comandante Stazione di Bagnoli I. Corpo Forestale dello Stato
don Rino Morra, Direttore Diocesano e Incaricato Regionale Ufficio Problemi Sociali e il Lavoro, Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato; Tutor del Progetto Policoro
ore 11.00 Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Pasquale Cascio, Arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia
ore 12.30 aperitivo e tempo libero nella natura

                                                                                                       

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