Grotte del Caliendo, la svolta?
26.07.2015, Il Quotidiano del Sud
L’opera in cantiere prevede ingegneria naturalistica e strutture in acciaio per l’ingresso.
Novità sulle Grotte del Caliendo. Lo dice un decreto del 20 luglio attraverso il quale la ‘Direzione generale per l’ambiente e l’ecosistema’ della Regione Campania ha escluso il Procedimento di Valutazione di Incidenza Appropriata riguardante i progetto.
Ricordiamo in breve: si tratta di un intervento di ripristino del sentiero, oltre alla creazione di un percorso didattico-educativo per la Grotta del Caliendo.
Opere di ingegneria naturalistica, appunto il sentiero e connessi, strutture in acciaio per l’accesso alla grotta e sistemazione dell’ingresso. Più, la messa a posta del rifugio Casone, sempre su a Laceno. Un appalto assegnato già ad agosto scorso per 209mila alla T.A.V.A. Srl.
L’amministrazione nel luglio 2014, aveva fatto richiesta di assoggettabilità alla procedura. Con questa decisione, la commissione VIA-VAS-VI regionale ritiene quindi che non sussistono particolari incidenze sull’integrità del sito e che lo stesso progetto rispetti struttura e funzionalità dei luoghi. Però, con qualche precisazione: il direttore dei lavori dovrà svolgere un sopralluogo per accertarsi che non esistano nidiate di specie protette.
Durante i lavori, si dovrà evitare il danneggiamento eventuale delle piante di agrifoglio e tasso, protette. I movimenti terra dovranno essere limitati all’indispensabile, conservando gli ostacoli naturali. Inoltre, si prescrive la realizzazione di deviatori (cunette, canalette) per assicurare l’esistenza stessa del sentiero, facendo particolarmente attenzione a non incidere durante i lavori sulle scarpate.
Infine, bisognerà mettere in sicurezza la parte terminale del percorso: qui vi è infatti una parete rocciosa con possibile caduta massi. L’amministrazione, a questo punto, dovrà acquisire anche altri pareri e valutazioni, oltre a dimostrare di essersi attenuta alle prescrizioni indicate.
Ricordiamo che la grotte del Caliendo fu raggiunta la prima volta nel 1930, grazie alla tenacia di un gruppo di muratori locali, capeggiato da Giovanni Rama, anch’esso muratore. L’accesso è ubicato in luogo rupestre che la rende ancora più interessante.