Chieffo in piazza sull’area PIP. La querelle continua
18.07.2015, Il Quotidiano del Sud (di Giancarlo Manzi)
Area Pip, domenica scorsa la minoranza consiliare ha tenuto un discorso fiume con un lungo ‘j’accuse’ di Aniello Chieffo , affiancato da Dario Di Mauro. L’ex sindaco ha detto la sua anche su questo.
Pochi giorni fa era stata l’azienda Cappetta a sollevare la questione sulle presunte irregolarità nell’assegnazione di un lotto. In merito a ciò si aspetta ancora il giudizio del Presidente della Repubblica, a cui il grossista di castagne è ricorso. Chieffo non ha toccato questo aspetto. Ha posto però ‘argomento come ennesimo esempio, nella (sua vera e propria) requisitoria delle «balle» che il sindaco Filippo Nigro racconterebbe su Bagnoli: «Io ero rimasto alle denuncie di qualche amministratore. L’area PIP era costata miliardi di lire e non c’era nulla. Tutti i DC ricordano che accusavamo di questo i militanti del PCI». Chieffo ha parlato di miliardi per uno spiazzale dove mancava tutto: «La cosa più vergognosa? Ai proprietari non era stato pagato nemmeno gli esproprio. Ma non li ho fatti io, bensì gli altri. Oggi invece è area pubblica perché con la mia amministrazione le persone hanno ricevuto quello che spettava loro».
Scrivendo – continua, da buon avvocato, «atti e deliberando di pagare con assegni circolari». Poi l’affondo sul sindaco: «Costui che parla con gli angeli non ha mai pensato al bisogno degli espropri. Se no, la palla del PIP come ve la raccontava».
Poi svela alcuni retroscena della vicenda che ha portato l’ACCA, azienda leader nel settore dei software per l’edilizia con 140 addetti circa e una marea di relazioni e contatti: «Grazie alla lungimiranza di un gruppo di amministratori. In sette giorni abbiamo portato insieme l’unica vera novità degli ultimi 40 anni». In una riunione degli industriali Basso, racconta Chieffo, insieme a Montezemolo, chiese al proprietario Guido Cianciulli come avesse fatto ad avere l’approvazione della Regione e un sì così celere dal Comune di Bagnoli: «La risposta: il sindaco non mi ha chiesto niente. Ecco come si amministra un paese».
Ancora su Nigro chiudendo: «Non mi sono mai vantato, ma sentirlo parlare di PIP non mi ha fatto trattenere. C’era chi voleva farlo con cabine inesistenti. Un lotto venduto per 500mila euro, ma con fognature, dislivelli del terreno, muri di cemento armato crollati e allacciamento del gas che è una farsa, non può essere collegato. C’è un tubo che gira e basta».