La replica di Maria Vivolo: Nigro continua a nascondersi
12.06.2015, Il Quotidiano del Sud
Dopo le accuse lanciate sul Quotidiano del Sud da parte del sindaco di Bagnoli, Filippo Nigro, all’indirizzo della consigliera comunale Maria Vivolo, candidata alle recenti elezioni regionali, la consigliera ha voluto dare le sue risposte affidando le dichiarazioni ad un comunicato stampa diffuso a tutti gli organi di informazione. Ecco cosa si legge:
“Il sindaco Nigro continua a sorprendere con le sue dichiarazioni. Anzitutto, lo tranquillizzo: in Consiglio Regionale ho il privilegio di vantare amicizie importanti. A cominciare dal governatore uscente, Stefano Caldoro, al quale potrò sempre rivolgermi per portare alla sua attenzione le istanze della comunità e dell’intero territorio irpino. Così come ho sempre fatto”.
Vivolo continua nella sua analisi e nella sua controreplica: “Forse a Nigro fa male constatare il mio risultato (ringrazio quanti mi hanno accordato nuovamente fiducia), rispetto alle briciole che lui ha raccolto (il riferimento dei giorni scorsi agli altri sindaci candidati dovrebbe spingerlo a ripensare al suo clamoroso flop).
Peraltro non sono tutti suoi voti. Ma non c’è da meravigliarsi. Tutti sanno, ormai, che è un sindaco commissariato. A lui spetta solo il compito di approvare in giunta e in consiglio decisioni prese altrove e da altri.
Sta mancando di rispetto alla sua dignità, figuriamoci come possa tutelare quella dei bagnolesi. Prendo spunto da qui anche per chiedergli i motivi per i quali mi ha defenestrato dalla carica in giunta, togliendomi le deleghe. Attendo una risposta dal 23 dicembre.
Nigro continua a nascondersi, anche perchè non sa dirmi e, soprattutto, non sa dire alla comunità di Bagnoli Irpino chi adesso governa con i miei voti e cosa ha fatto in questi due anni, eccezion fatta per i progetti avviati dalle passate amministrazioni o dalle iniziative messe in campo dalla sottoscritta. Da qui anche un appello a Forza Italia per capire chi gestisce i miei voti nel paese per conto del partito”.
ma quando la finite tutti di violentare il popolo?