Bagnoli, spazzamento: sul bando polemiche in consiglio
19.05.2015, Il Quotidiano del Sud (di Giancarlo Manzi)
Il bando spazzamento al Comune di Bagnoli ha visto un aspro confronto tra maggioranza e opposizione nell’ultimo consiglio comunale. Ma non solo. Proprio da queste colonne c’è stato, come ha affermato nella stessa seduta il sindaco Filippo Nigro, un vero e proprio «ping pong» tra le parti. Andiamo a vedere allora come è andata a finire nel confronto faccia a faccia del 29 aprile svoltosi presso il Cinema Comunale.
La discussione si è accesa, in tutti i sensi, anche perché Dario Di Mauro e Nello Chieffo di ‘Insieme per il Futuro’ avevano presentato un’interrogazione ad hoc, in cui si evidenziavano delle vistose contraddizioni tra bando e capitolato di appalto. Inoltre, tra le altre cose, si metteva in evidenza la ‘speciale richiesta’ di visione del Capitolato d’Appalto, insieme a quella dei luoghi dove si sarebbe svolto il servizio, «previo appuntamento telefonico con l’architetto Ciriaco Lanzillo».
Il sindaco Nigro ha iniziato: «L’amministrazione ha voluto affrontare un aspetto pratico del problema: all’insediamento, c’era un appalto per il servizio di pulizia affidato con massimo ribasso. I compensi erano talmente esigui e c’era difficoltà nei pagamenti degli operatori, tant’è che gli stessi si presentavano al comune a protestare». Da qui il nuovo bando. A questo punto, Nigro ha invitato l’architetto Ciriaco Lanzillo a dare spiegazioni. Lanzillo ha dato ragione ad alcuni rilievi tecnici sollevati dalla minoranza. Da qui la rettifica del bando, soprattutto nella «specificazione del titolo dello stesso» e nella richiesta di requisiti per il prelievo dei fanghi dalle caditoie, «per i quali si è mantenuta la possibilità di ricorrere all’avvalimento», ovvero alla possibilità di ricorrere a un’altra ditta in possesso dei requisiti richiesti.Quindi la ripubblicazione: «Con l’invito alle ditte che già avevano risposto all’appalto». Effetto? «Tre offerte già presentate e una nuova offerta».
Di Mauro non ci sta e interviene, esprimendo dei dubbi sulla formulazione degli atti di gara: «Si può ricorrere al subappalto previsto se si è titolari del requisito richiesto. Qui la circostanza non c’è». Inoltre si esprimono dubbi sul punteggio dato alla certificazione di qualità, sui quali anche Chieffo specifica: «10 punti sono troppi e, in questo caso, illegittimi. Si tratta infatti di un requisito essenziale di partecipazione che deve essere quindi posseduto da tutti».
Non a caso una delle imprese partecipanti ha sollevato «dei quesiti» in merito a queste considerazioni. Lanzillo ha risposto: «Il requisito per la raccolta fanghi è di esecuzione. La certificazione di qualità inoltre è garanzia di buona qualità di esecuzione dell’appalto e quindi requisito soggettivo. All’impresa che ha sollevato dubbi, ho risposto per posta elettronica».
Chieffo ha infine chiosato: «Se c’erano dei vizi nel bando, andava annullato, non ripubblicato, aprendo le offerte pervenute e aggiudicandolo. In questo modo invece, le ditte che hanno partecipato al primo vengono esposte alla presenza di altri concorrenti».
È Nigro a chiudere la discussione: «Non si possono svolgere i lavori consiliari dibattendo sulle ‘virgole’: al comune c’era bisogno di un servizio di pulizia efficiente, che l’appalto espletato dalla precedente amministrazione non garantiva. Revoche, annullamenti rettifiche, vanno al di là».