Cambiare le cose
19.05.2015, Rubrica di Francesco Celli, presidente di Info Irpinia (da Fuori dalla Rete – Maggio 2015, Anno IX, n.3)
Quante volte l’abbiamo detto? Quante volte l’abbiamo sperato? “Bisogna cambiare le cose”. Il problema reale è sempre stato il come poterle cambiare: proprio su quel come vogliamo incentrare questa riflessione.
Se è vero come è vero che, anche a detta di Ligabue, sono i sogni a dare forma al mondo, è altrettanto vero che sono gli esempi molto più che le parole a generare virtù e sogni. Immaginiamo un professore che fa una lezione di educazione civica contro l’inquinamento ambientale e che, una volta uscito dalla scuola, si fa vedere dai suoi alunni mentre getta la cicca a terra oppure il fazzoletto dal finestrino. In quell’istante, anche se sembra non accadere nulla di particolarmente rilevante, ha gettato al vento tutta l’utilità di quella lezione. Ed ha buttato per sempre l’occasione di indicare una via davvero diversa ai suoi ragazzi.
Cambiare le cose si può ma per farlo è necessario proprio imboccare quell’altra via. Non farsi scoraggiare dal fatto che è una strada che fanno in pochi, sicuramente meno agevole e meno figa. Provare a vivere nel segno dell’altruismo, del rispetto ambientale e dell’onestà è realmente alternativo. Capire che c’è un mondo dove non si corre dietro ad una moda per credere di essere felici, la stessa corsa che sempre più frequentemente sfocia in depressione, ma dove in ogni momento si vive di onestà, semplicità e verità. Un mondo che può essere il nostro. Quello di ogni giorno, basta volerlo.
Infondo ci vuole poco a cambiare le cose. Svolgere ognuno il proprio compito con amore, dedizione, e prendersi cura di tutto ciò che abbiamo intorno, della nostra gente alla nostra terra. E’ così che si combatte la malavita, con gesti semplici ma rivoluzionari, perché nessun camorrista potrebbe mai concepire un’azione compiuta senza avere un tornaconto personale. Ed è proprio in contrapposizione a questo che viene fuori il gesto straordinario: facciamo azioni per il bene comune, senza tornaconti. Vivere come se la nostra comunità e la nostra terra facessero parte di noi stessi. Condividere la fatica e la difficoltà: a che serve avere le mani pulite se si tengono in tasta? Chiudere fuori da questo universo l’egoismo e la prevaricazione violenta o silenziosa. Ascoltare.
Guardiamoci intorno. Noteremo infinite buone azioni che possiamo mettere in pratica, ogni istante. Immaginiamo di farlo tutti insieme.
Ecco. Ci vuole poco a cambiare le cose.