Era proprio necessaria la pubblica denuncia?
01.05.2015, L’opinione (di Mimmo Nigro)
Ha fatto bene il sindaco di Bagnoli ad indignarsi, ha fatto più che bene il sindaco di Bagnoli a denunciare alle autorità competenti l’episodio, ha fatto benissimo il sindaco di Bagnoli a sottolineare la codardia di chi non sa affrontare a viso aperto le persone o gli avversari politici e a sbugiardare chi è patologicamente incapace di argomentare in maniera civile e convincente la propria contrarietà, avversione, se non proprio odio, verso gli altri.
Ha fatto però male, anzi malissimo, il sindaco di Bagnoli a rendere pubblico l’episodio, a informare dell’accaduto l’opinione pubblica. Non se ne comprende sinceramente la ragione. E rappresenta un inedito comportamento che potrebbe, paradossalmente, favorire il moltiplicarsi di tanta viltà. Gli emuli stanno alla finestra.
Di questi avvenimenti ne è piena (purtroppo) la cronaca dei nostri borghi. Sono tanti quelli che si dilettano in questo miserevole esercizio di scrittura «coi guanti». Scarsa autostima, invidia nel prossimo e smania di protagonismo il probabile identikit dell’incappucciato di turno.
Chi ne è stato vittima ha sempre seguito, almeno finora, quella che è sembrata razionalmente l’ unica strada percorribile: fermezza nel denunciare alle forze dell’ordine l’accaduto (lasciando a questi ultimi il compito di indagare), decantazione nel tempo dell’ episodio.
I professionisti delle missive anonime vogliono discreditare l’immagine pubblica delle loro vittime facendo leva sui pettegolezzi, sui “si dice” e sulle mistificazioni. Lo strumento più efficace per raggiungere questo perverso obiettivo è la PUBBLICITA’ a cotante farneticazioni.
I “pizzini” distribuiti nelle cassette della posta o sotto i portoni gliene fanno davvero poca …. di propaganda. Invece il comunicato del sindaco di oggi unito a questa breve nota gliene fanno tanta, tantissima, e del tutto GRATUITA.
I senza volto ringraziano sentitamente.