“Spegnere la notte”, ancora attuale la battaglia dell’ex sindaco Di Mauro
03.11.2010, Ottopagine
di PAOLA IANDOLO
Ofantina, chilometri d’asfalto di fiori, di croci e lumini
Sono diversi anni che non è più primo cittadino di Bagnoli Irpino, ma la sua nobile battaglia non si è mai fermata. Antonio Di Mauro (nella foto) è stato uno dei pochi sindaci a lanciare un’iniziativa concreta per “l’Ofantina della morte”, così come l’ha definita. Il suo era un appello accorato contro le stragi del sabato sera. “Spegnere la notte”, il nome dell’iniziativa, voleva sensibilizzare istituzioni, enti e associazioni ad un progetto di prevenzione e tutela dei più giovani.
La sua idea nacque a seguito di un incidente stradale, avvenuto il 9 ottobre del 2005, dove morirono tre giovani di 17, 18 e 21 anni tutti di Bagnoli Irpino. Tre giovani vite spezzate che l’intero paese non ha mai voluto dimenticare, grazie soprattutto alla battaglia intrapresa dal sindaco Di Mauro. Una battaglia che non si è mai fermata. Per il sindaco l’apertura fino all’alba delle discoteche e degli altri locali notturni se non era la principale causa delle “stragi del sabato sera” sicuramente rappresentava un grandissimo fattore di rischio, insieme ad altre cause come l’alcool, l’alta velocità e l’uso di sostanze stupefacenti. Ed ecco che parte la raccolta firme, «un’iniziativa per far passare in Parlamento leggi come la chiusura a mezzanotte, con un prolungamento fino alle due per i soli mesi estivi – spiega Antonio Di Mauro – di tutti i locali notturni. Ma anche leggi che rafforzino il ruolo dei genitori, della famiglia e della scuola nella formazione dei giovani che troppe volte vengono attratti da tante, tantissime sirene che, con la complicità della notte, li attirano in un vortice di morte».
Dopo l’iniziativa intrapresa con la delibera comunale indirizzata a tutte le forze parlamentari e il convegno dal titolo “Spegnere la notte”, l’appello di Di Mauro approda in Prefettura, per chiedere l’individuazione di un percorso alternativo per il transito dei camion nel tratto Parolise-Avellino. Mentre per l’asse Montella- Lioni fu chiesto all’Anas di riportare i limiti di velocità a soglie “credibili”, con tanto di rilevazione di autovelox. Solo una delle proposte fatte, però, oggi si è concretizzata. Quella del limite di velocità, che in alcuni tratti è stato riportato a livelli più alti per evitare sorpassi azzardati e pericolosi. Insomma, anche se isolato, questo per Di Mauro è stato un buon traguardo. Ma tutt’oggi, purtroppo , sull’Ofantina si continua a morire.
«Purtroppo quella è una strada della morte – ribadisce l’ex amministratore bagnolese – alla base ci sono carenze strutturali, che io stesso ho constatato. La mia battaglia è servita a rialzare il limite di velocità, ma solo quello non basta e soprattutto da solo non posso portare avanti battaglie di quella portata. Anche se, tantissime sono state le adesioni alla mia campagna di sensibilizzazione “Spegnere la notte”. Gli orari di chiusura dei locali sono rimasti gli stessi, ma non per questo mi sono fermato. Il mio pensiero è sempre rivolto a quelle tre tragiche morti come pure alle numerose altre vittime dell’Ofantina.
Spegnere la notte???
Vivere la notte!!!
di NIGRO Michele
Fra i numerosi problemi che coinvolgono i giovani di oggi sono sempre più presenti le stragi del sabato sera e non solo. Per questo argomento, largamente discusso “in tante sedi” e ormai da tanti anni, non si è ancora giunti a trovare delle soluzioni concrete. Purtroppo, sempre più spesso, leggendo giornali o seguendo notiziari televisivi si può percepire di quanto siano aumentate le percentuali dei ragazzi che perdono la propria vita, sulle nostre strade, nella notte dei fine settimana.
Non è una novità che le cause principali sono da ricondurre all’assunzione di grandi quantità di alcol per non menzionare della maledetta droga, ma anche la voglia che hanno i giovani di confrontarsi fra loro e di superarsi a vicenda. Gli incidenti della notte, infatti, sono spesso la prova di alcune “sbruffonate” eseguite dagli stessi per mostrare al gruppo il proprio coraggio e, specialmente, per non farsi emarginare da esso.
Secondo me sarebbe opportuno ridurre l’uso di bevande alcoliche e favorire questa iniziativa con l’introduzione di un bonus per quelle analcoliche; avere cioè la possibilità di poter consumare gratuitamente o a prezzo ridotto le bevande prive di alcol. Inoltre, se i titolari delle discoteche decidessero di chiudere i proprio locali ad un’ora più ragionevole, sono convinto che anch’essi contribuirebbero a salvare, anche se in modo indiretto, molte vite di giovani. Infine credo che, in molti casi, se i giovani fossero più responsabili, potrebbero evitare di perdere la vita nel bel mezzo delle strade.
Mi riferisco in particolare a coloro che appena usciti dalle discoteche, pur sapendo di trovarsi in uno stato di salute e mentale alterato, decidono ugualmente di mettersi alla guida; così facendo, ignorando il fatto che, nella maggior parte dei casi, stanno “dirigendosi” i verso la morte propria e di altri innocenti che per sfortuna loro, in quel momento si trovano nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Mi rendo conto che questo problema non potrà essere risolto in tempi brevissimi, poiché esso necessita di soluzioni concrete, che vanno studiate a fondo dagli addetti ai lavori. Mi auguro che, con il passar del tempo, le stragi del sabato sera si riducano, in modo che esse non compariranno più né sulle prime pagine dei giornali, né come titoli di apertura dei notiziari, ma rimarranno solo come un brutto ricordo del passato.
SPEGNERE LA NOTTE!!!!!!!!