Irpinia: una terra da scoprire
18.03.2015, L’intervista a cura di Federico Lenzi (dal sito www.terredellupo.it)
Nei primi giorni di questo 2015 è uscita sulla rivista “Recommend” un articolo sull’”educational tour” svolto in Irpinia da alcuni rappresentanti dei tour operator statunitensi. Ebbene, abbiamo subito deciso d’intervistare personalmente alcuni dei partecipanti a questo tour. E’ nata, quindi, una corrispondenza mail internazionale e abbiamo rintracciato a New York Lisa Goldman e Maria Lisella.
Lisa Goldman è la co-fondatrice dell’agenzia “Tour de Forks” specializzata in turismo enogastronomico. Laureata alla “Columbia University” è anche membro di “Slow food” e ha lavorato in precedenza all’”American Express”. (http://www.tourdeforks.com/about.php)
Maria Lisella è, invece, l’autrice dell’articolo di “Recommend” che noi abbiamo tradotto. Questa giornalista ha origine italiane ed è orgogliosa di esse, pertanto s’impegna a riscoprirle. Ha anche pubblicato un libro sul tema (http://books.nyq.org/title/thievesinthefamily). Da oltre venticinque anni viaggia nel mondo raccontando nuove mete turistiche, ha anche collaborato con la “FOX NEWS” e il “ NEW YORK DAILY NEWS”.
Abbiamo realizzato quest’intervista in linea con i principi e con gli obiettivi che ci siamo prefissati lanciando il format “Invasioni irpine”. L’incontro di queste due intraprendenti signore ci sprona a continuare e ad investire ancora in questo progetto.
Attendiamo il loro ritorno in Irpinia per accompagnarle di persona alla scoperta di ciò che non hanno visto della nostra terra.
Prima di lasciarvi all’intervista, cogliamo l’occasione per salutare i tanti italo-americani che lontani dalla loro terra d’origine seguono assiduamente i nostri siti!
1) Durante il vostro viaggio in Irpinia, c’è stato qualcosa che toccato la vostra anima? Come mai?
L. G. La bellezza di queste terre ha toccato la mia anima. Le montagne, le valli, i vigneti… sono semplicemente bellissimi. Io vivo New York e spesso amo guardare questi grandi spazi aperti. Ho anche amato l’orgoglio che questa gente ha per i suoi prodotti (castagne, tartufi, vino, formaggi) e il rispetto per la loro terra.
M. L. In una visita giornalistica c’è spesso la possibilità che tutto sia stato troppo organizzato, non viene ad esserci la possibilità di un vero incontro con la popolazione locale, ma in questo viaggio ne abbiamo avuto la possibilità. Mi riferisco particolarmente alla “Cantina Marianna”. Qui abbiamo incontrato una ragazza e suo padre che lavorano in un vigneto: non appartengono a una famiglia nobile o ricca, i loro prodotti si rivolgono alla classe media che apprezza il loro impegno dell’anima, capendolo; andando a vedere come crescono i grappoli e come si fa il vino. Anche gli spuntini di pesche fritte col formaggio o, ad esempio, i discorsi sull’ambiente e sul biologico di questa azienda. Siamo stati fortunati, perché in una di queste serate siamo andati alla sagra del “maialino”. Ha toccato molto il mio animo anche il panorama di questa terra, la vista da Montevergine è mozzafiato, ma anche l’orologio fermo dal terremoto del 1980 a Mirabella.
2) Cosa pensate del cibo irpino? Quali sono i prodotti irpini preferiti dal popolo americano?
L.G. La pasta fatta in casa, l’olio di oliva, i tartufi, i formaggi, le castagne e ovviamente i vini. Sono sicura che ci sia anche molto altro. Non siamo riusciti a vedere tutto, sicuramente ho bisogno di ritornare.
M.L. Il vino è una parte affascinante della vostra cultura e dei vostri sapori. Il cuore, l’anima e la storia dell’area di Taurasi è densa, con benedizione della ricchezza di terra; ma ci sono anche le disgrazie dei terremoti. Tutti questi elementi distinguono i vostri vini e il vostro cibo dagli altri. Voi non dovete sottostimare il forte legame tra queste cose che l’amore per il cibo, Slow Food, i cuochi, la vendemmia, ci sono eventi che gli stranieri possono iniziare ad apprezzare. L’artigianato, ad esempio vedere come si pressano le olive, come si cuciono bellissime tovaglie per gli altari e gli stendardi della processione con la paglia: sono cose importanti da preservare.
3) In Irpinia non ci sono infrastrutture e turismo culturale: cosa bisogna fare per attirare turisti dall’estero?
L.G. La vostra storia è affascinante, noi abbiamo visto le rovine di Aeclanum, visitato Montevergine e alcuni villaggi medievali. In aggiunta ai vostri ottimi vini e cibo e agli incantevoli paesaggi,questo rende l’Irpinia vincente. In aggiunta molti italo-americani vengono dall’Irpinia.
M.L. Quello che avete è ciò che serve per attirare il turismo; ricchezze, uno stile di vita autentico e cittadine. Le cittadine devastate dal terremoto, centri di emigrazione, hanno bisogno di trovare la strada per sostenere questo stile di vita. Le vostre piccole cittadine soffrono degli stessi problemi, ci sono pochi posti di lavoro per i giovani che non restano sul territorio. E’ difficile capire cosa deve essere preservato, ma bisogna farlo non solo per l’Irpinia, ma per l’Italia intera e per i tanti italiani emigrati.
4) Quante persone conoscono i nostri prodotti negli Usa? Avete richiesta per viaggi e vacanze in Irpinia?
L.G. L’Irpinia è il più gran segreto dell’Italia. I vostri vini sono probabilmente la cosa più conosciuta. Penso che inserire l’Irpinia prima o dopo i tour nella costiera amalfitana sia il miglior modo per dare un assaggio di questa terra. Una volta arrivati, s’innamoreranno dell’Irpinia e vorranno tornarci per trascorrerci più tempo.
M.L. Probabilmente molte persone conoscono i vostri prodotti negli Usa e ne fanno uso per il loro divertimento, ma non sono molto familiari con il nome”irpinia”. Conoscono solo Avellino, considerando che molti immigrati vengono da questa zona.
5) Quanto è importante il contesto storico e culturale intorno al prodotto tipico?
L.G. Penso che chiunque ami ascoltare una storia se è in una cantina che esiste da oltre cento anni, o se questo ristorante è nelle mani della mia famiglia da generazioni e puoi sapere come fare il piatto speciale di mia nonna… o come vengono cucinati specifici prodotti in una determinata zona per alcuni motivi… Qualsiasi storia dia alle persone qualcosa sul cibo o sul vino da condividere quando tornano a casa con la famiglia e con gli amici.
M.L. Il collegamento tra folklore, che è musica, danza, tradizione e dramma è una chiave per attirare i turisti. I cittadini devono continuare a festeggiare i loro santi e le vendemmie, e la creazione di nuovi eventi del genere possono attirare turismo.
6) Gli americani sono interessati ad investire in Irpinia?
L.G. Le persone amano i vostri vini e li compreranno. La maggior parte della stampa irpina vede negli Usa il meglio. Gli americani amano anche visitare posti non turistici e promuoverli come destinazioni. In passato gli americani andavano a Roma, Venezia e Firenze…loro troveranno splendidi posti per essere incantati… dall’Irpinia!
M.L. Se per investire intendi un programma, un tour, io penso che c’è molto di familiare con il posto, molto potrebbe essere visitato. Ciò può essere conveniente per attrarre i non-italiani, come tutti quelli che discendono dagli emigrati italiani.
7) Infine, sinceramente cosa non vi è piaciuto in Irpinia?
L.G. Non sono riuscita a vedere tutto quello che c’era da vedere. Anche con un buon programma e molte descrizioni, era impossibile vedere tutto nella regione. Per questo penso di tornare per altre deliziose scoperte!
M.L. Essendo onesta io discendo da una famiglia italiana; sono cresciuta parlando il dialetto, imparando l’italiano come una giovane studente e continuando a studiarlo, ma non lo parlo molto a casa. C’è poco in Italia che non ami, sono per certo più a mio agio in regioni come l’Irpinia, nelle regioni meridionali che mi sono più familiari. Per me c’è una continuità di vita che è essenziale per la mia anima qui e quindi ritorno spesso qui.
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ORIGINAL VERSION
1) During your trip in Irpinia, there was something that touched your soul? What, and why?
L.G. The beauty of the region touched my soul. The mountains, the valleys, the vineyards — just gorgeous. I live in NYC, and I always love to see wide open spaces. What I also loved is the pride that people have in and their products whether wine, truffles or chestnuts and respect for their land.
M.L. As a visiting journalist there is always the possibility that too much has been organized, that there is no room for a real encounter with people, but on this trip we did have opportunities and I am thinking specifically of Cantina Marianna. There, we met a young woman and her father who operate the vineyard, they are not from nobility or rich families, they are working to middle class people who appreciate the gifts of their soil, understand it, know how to grow the grapes, distribute the wines. Even the spuntini of broiled peaches on cheese, for instance, speaks of an integrity with the environment. We were lucky to have been there during a night of a feast of the maiellino [not sure this was the name]. But what also touched my soul was the scenery, breathtaking from Monte Vergine, and the clock that is stopped at the time of the 1980 terremotto in Marbella, that too touched me.
2) What do you think about Irpinia’s food? Which are ours best productions for an American people?
L.G. Your rope pasta, olive oil, truffles, chestnuts, cheese, salumi and of course, your wine. I’m sure there is so much more. We didn’t get to discover everything so I need to come back.
M.L. The wines are a fascinating part of your culture and your flavors; the heart and soul and history of the Taurasi area is fraught with the blessing of rich soil and the curse of earthquakes but it is these elements that distinguish your wines, your foods, your cheeses from others. You cannot underestimate the very strong link among those who love food, the Slow Food movement, cooking classes, vendemmia, these are the events that outsiders will come to appreciate; crafts such as how to press olive oil, how to sew the beautiful altar and procession pieces with straw, these are so important to preserve.
3) In Irpinia there are not properties and cultural tourism: what do we need to attract people from abroad?
L.G. Your history is amazing…we saw ruins at the Aeclamun, visited Montevergine Sanctuary, and many medieval villages. Add your great wine and food and beautiful countryside on top of that, Irpinia is a winner. Plus, many Italian Americans are from this area.
M.L. What you have is what you need to attract tourism; rich, authentic lives and towns; towns that have struggled through earthquakes, waves of emigration, towns that need to find a way to sustain such lives. Your small towns all suffer from the same thing – there are few jobs so young people do not stay. It is difficult to know what must be preserved – all of it must be preserved not only for locals, but for Italy and for the Italians in the diaspora.
4) How many people know Irpinia’s products in the US? Have you had require for holiday and trip in Irpinia, in this weeks?
L.G. Irpinia is the best kept secret. Your wines are probably the best known of your products. I think introducing Irpinia as a pre- or post- trip to the Amalfi Coast is a great way to give people a taste of this region. Once there, they will fall in love with Irpinia and will want to come back to spend more time.
M.L. Likely alot of people know your products in the U.S. and use them and enjoy them but they are not familiar with the name “Irpinia;” Avellino yes, since so many immigrants originated from there.
5) How much is important the historical and folkloristic tradition’s contest for a local typical food?
L.G. I think everyone loves to hear a story whether it’s about a winery that’s been in a family for 100’s of years, or this restaurant has been in my family for generations and you can learn to make my Grandmother’s special dish….or this vegetable was brought to the region by… Whatever the story gives people something to share when they go home with friends and family about the food or wine. It’s always great when people learn how to cook something so they can make it at home. It recreates a special trip and they can share some of it with their loved ones.
M.L. The link between folklore, that is dancing, music, drama and traditions are very key to attracting tourists. As the townspeople continue to celebrate their saints, their harvests, the news of such events will attract people.
6) Are Americans people interested to invest in Irpinia?
L.G. I’m not sure what you mean by invest? So I am not sure I can answer this question. People love your wines and will buy them. The more press Irpinia gets in the US, the better. Americans also love to visit places that aren’t touristy and we love to promote these destinations. Once people go to Rome, Venice and Florence…they will have a wonderful place to be delighted by…Irpinia!
M.L. I cannot answer this. If you mean by invest, to purchase a program, a tour, I think if more were familiar with the place, more might visit. It would be reasonable to appeal to non-Italians as well as those of Italian descent.
7) Finally be honest, what you don’t like in Irpinia?
L.G. That I did not get to see everything. Even with a well-planned and full schedule, it was impossible to see everything in the region so I look forward to coming back for more delicious discoveries.
M.L. To be honest, I am of Italian descent; I grew up speaking a dialect, learned standard Italian as a young student and continue to study it as we no longer speak it at home. There is little in Italy I do not like; I am, for sure, more comfortable in regions such as Irpinia, southern regions because they are familiar to me; and for me, there is a continuity of life that is essential to my own soul here, and so I return many times.