La villa e i suoi villani
14.03.2015, Articolo di Federico Lenzi (da Fuori dalla Rete – Marzo 2015, Anno IX, n.2)
La villa comunale “Tommaso Aulisa” è certamente uno dei luoghi simbolo di questo paese. Costruita agli albori del millennio per volere dell’Amministrazione comunale e su progetto dell’architetto Nello Nicastro. E’ divenuta nel corso degli anni un luogo simbolo del nostro paese. Un monumento moderno di civiltà e progresso che pochissimi altri paesi nella provincia di Avellino possono vantare. Col tempo ha preso il ruolo di luogo di ritrovo per i giovani del paese e per l’intera comunità nei giorni festivi. Una bellissima oasi verde al riparo del traffico e dallo smog nel centro del paese. SI tratta di una delle poche opere pubbliche realizzate in tempi moderni che veramente è riuscita ed è stata utile alla cittadinanza. Ricordiamo che ogni estate viene animata da innumerevoli iniziative che si vengono a tenere nell’annesso anfiteatro greco, nel quale viene a riversarsi l’intera comunità bagnolese nelle lunghe serate d’agosto.
In questi ultimi anni la villa comunale ha visto gli occhi della popolazione puntati su un accesso dibattito circa la locazione dei nuovi bagni e l’apertura di un chioschetto al suo interno. Ebbene, l’apertura di questi nuovi bagni in una posizione defilata hanno dato modo ai nostri concittadini di dar sfoggio del peggio di se! Innumerevoli sono gli atti di vandalismo che si verificano all’interno della villa. Ormai i nuovi bagni sono diventati un campo da battaglia, entrando si trovano: porte sfondate, serrature rotte, buchi nei muri, muffa, scritte e liquidi organici sparsi su tutto il pavimento. Alla totale impossibilità di privacy e al terribile tanfo, si accompagna l’uso improprio degli stessi più volte perseguito da alcuni individui. (come spesso ha denunciato il custode Trillo) In questa situazione, inutile parlare dell’inacessibilità dei bagni per i disabili sempre chiusi. Gli atti di vandalismo non si fermano però ai servizi igienici, ma vanno a concentrarsi in tutta l’area periferica e poco illuminata della struttura. Spesso si trovano panchine smontate o con doge mancanti. Immancabili, poi, sono le scritte che imbrattano i muri. Scritte che raggiungono il culmine al termine dell’estate e vengono poi lentamente cancellate dalle intemperie. Infine, molti abbreviavano entrando dalla “Serra” e facendo il giro del muro: finchè qualcuno non ha posto fine alle acrobazie eliminando una sbarra della recinzione. In tutto questo sfracello sembra ironico vietare l’accesso ai cani o ai bambini con il pallone, individui dai comportamenti molto più civili!
Oggi tutti usufruiscono e plaudono per una delle poche opere pubbliche riuscite a Bagnoli. Eppure, notiamo come quando sia stata edificata si sia fatto a gara pur di conservare il piccolo appezzamento da lasciare ai rovi e restringere la villa! Inoltre, lungo un lato della villa sono presenti i resti delle antiche mura del castello Cavaniglia. Resti per nulla valorizzati e per nulla messi in evidenza.
E’ di pochi mesi fa la notizia che il comune di Bagnoli ha ottenuto il finanziamento per il completamento del castello Cavaniglia e della villa, che dovrebbe snodarsi al suo intorno. Insieme a questi finanziamenti sono giunti anche quelli per dei lavori a via Fosso e al castello longobardo. Si spera che un giorno avremo finalmente un piano e una chiara visione per la valorizzazione del nostro centro storico. Per un paese che ha un grande potenziale per il turismo culturale, si dovrebbe puntare in grande. Ad esempio, la piazzetta tra il castello Cavaniglia e la chiesetta di San Giuseppe potrebbe diventare davvero uno degli angoli più belli del paese. Basterebbe unicamente eliminare quell’attuale grigio parcheggio scassato e magari realizzare una piazzetta curata con un bel mosaico che commemori, semmai, la presenza dell’accademia pontaniana a Bagnoli. Ad esempio, per quei tre quadri sotto la villa (nel muro dinanzi la Conad) rilanciamo la proposta di Angelo Chieffo di realizzarci i tre stemmi dei più importanti feudatari di Bagnoli. Inoltre, nella zona retrostante la chiesetta di San Giuseppe si potrebbe creare un parcheggio interrato rimanendo lo spazio unicamente al parco ed espandendo la villa comunale sino al castello longobardo. Si potrebbe realizzare una grande area verde che da via Roma abbracci i due castelli, il bellissimo belvedere sull’alta valle del Calore che circonda la collina di Lafelia e il centro storico (seguendo l’andamento delle ancora esistenti mura longobarde). Al momento il progtto che prevdeva percorso lungo le mura è stato di nuovo abbandonato a se stesso e reso inaccessibile dalla natura. Ingrandendo la villa comunale si potrebbe recuperare e valorizzare gran parte del centro storico ( due castelli, s.Giuseppe. chiesa madre,”Jureca”).Un paese come Bagnoli che vuol porsi come punto di riferimento per il turismo in provincia di Avellino e nell’ entroterra campano, deve e può sognare in grande. Deve saper essere innovativo e moderno! Deve saper essere all’altezza della bellezza che ha ricevuto dagli antenati e valorizzarla al meglio!
Le aree verdi sono sinonimo di civiltà e progresso, oltre a creare benessere alla popolazione e una bella vista. Non vogliamo farvi l’esempio di “Central Park” a New York, ma basta andare ad Ariano Irpino per poter ammirare un immenso parco di ben 1000 mq con piante, fiori, arbusti e alberi. Proprio in questi anni nelle agenzie dell’Onu sull’ambiente e sugli insediamenti umani (Unep e Un-habitat) si discute su come integrare la natura e il verde all’interno dei centri urbani. Paesi in via di sviluppo come Brasile e Guinea Equatoriale stanno costruendo città integrate con la foresta amazzonica. Una grande area verde porterebbe solo bene a questo paese, limitando la cementificazione selvaggia a cui stiamo assistendo
Quella data dal vandalismo non è una bella immagine di Bagnoli che diamo ai turisti e al contempo non si addice alla convivenza civile che dovrebbe regnare in un paese. Si spera che in futuro questi atti di vandalismo siano arginati grazie alle telecamere e che la villa possa essere migliorata, anche con una maggiore cura dei dettagli! Tuttavia, non possiamo far altro che concludere ammettendo che quella della villa comunale “Tommaso Aulisa” è una grandissima risorsa per il comune di Bagnoli Irpino. Un segno di progresso, in linea con i fasti del passato, dinanzi a tante opere incompiute o non utilizzate. E’ bene quindi impegnarsi a conservarla al meglio e magari continuare a puntare su un massiccio ampliamento di un’opera così riuscita! Per rivalutare il nostro centro storico, serve anche una seria e professionale rivalutazione urbanistica del posto. Abbiamo tanto da guadagnarci…
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