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Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

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Si avvicina un colpo di coda invernale?

28.02.2015, Articolo di previsione meteo (di Michele Gatta)

Diverse settimane fa avevamo accennato ad un’eventuale colpo di coda dell’inverno per i primi giorni di marzo. Da diversi giorni i modelli matematici fanno vedere un’evoluzione meteorologica che sembra voler confermare tale previsione. Ma cosa succederà sullo scacchiere europeo nella prossima settimana?

Nei primissimi giorni s’instaureranno veloci correnti occidentali che porteranno un’estrema variabilità del tempo in un contesto termico leggermente sopra le medie stagionali.Nella giornata di mercoledì 4 marzo l’alta pressione delle Azzorre tenterà di allungarsi verso le latitudini settentrionali europee.

Un tentativo che in un primo momento sembrava riuscire in maniera clamorosa, tanto da far ipotizzare un collegamento con la fredda alta pressione della Russia europea. Uno scenario che avrebbe portato l’Europa centro-settentrionale in un periodo di gelo e neve di notevole portata.

Anche il mediterraneo e l’Italia sarebbero stati raggiunti, magari in maniera un pò più attenuata, da queste correnti particolarmente fredde. Ma soprattutto ci saremmo trovati davanti a diversi giorni di tempo perturbato e freddo.

Negli ultimi giorni tale evoluzione ha subito un ridimensionamento ma che comunque non ne cancella gli effetti sia a carattere di freddo che di neve per l’Italia. In sostanza correnti fredde raggiungeranno l’Italia scavando inizialmente una depressione che agirà sulla nostra penisola per qualche giorno e con maggiori effetti sulle regioni centro-meridionali.

Nella giornata di mercoledì 4 marzo le piogge cominceranno ad interessare i settori tirrenici ma in un contesto termico ancora non freddo. Dalla mattinata di giovedì 5 marzo la depressione sarà rinvigorita da un afflusso freddo settentrionale e le prime nevicate interesseranno le colline del centro-Italia.

Sull’appennino meridionale la quote della neve inizialmente si attesterà mediamente intorno ai 1000 metri. Nella seconda parte della giornata e soprattutto dalla sera, le precipitazioni interesseranno praticamente tutte le regioni del centro-sud, tranne, probabilmente, le zone tirreniche della Toscana e dell’alto Lazio.

La neve comincerà a cadere anche copiosa sui rilievi centro-meridionali sino a quote collinari, con sconfinamenti ben sotto i 500 metri. Le temperature saranno in diminuzione. Anche la giornata di venerdì 6 marzo sarà caratterizzata da precipitazioni che si presenteranno ancora una volta nevose fino a quote basse.

Nella seconda parte della giornata dovremmo assistere ad un miglioramento del tempo a partire dalle regioni centrali. L’evoluzione del tempo per il prossimo fine settimana dovrebbe portarci verso un graduale ma lento miglioramento.

Essendo a circa 120 ore dalla fase più importante della previsione, è immaginabile ancora qualche ulteriore “aggiustamento” fisiologico da parte dei modelli previsionali. Pertanto riteniamo utile fare un aggiornamento dell”editoriale odierno, nei primissimi giorni della prossima settimana.

P.s.: Sollecitiamo i numerosissimi visitatori (o almeno parte di loro) che leggono i nostri editoriali meteorologici, a leggere obiettivamente le analisi e le previsioni che emettiamo dal nostro portale. I nostri desideri meteorologici se non si realizzano secondo le nostre aspettative, spesse volte portano frustrazioni interiori che ci fanno perdere un’obiettiva valutazione sui contenuti stessi inseriti nel comunicato meteo.

Questo comportamento, a dire il vero, lo riscontriamo anche nei forum dei più importanti portali meteorologici italiani. Proprio per questo noi cercheremo sempre di portare a conoscenza dei nostri lettori le realtà evolutive che ci vengono proposte dai modelli più prestigiosi, senza andare alla ricerca di “titoloni” che creano solo enfasi nei lettori. Di più, credeteci, non possiamo fare …

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24.02.2015, Articolo di previsione meteo (di Michele Gatta)

Ritorna la neve in appennino!

Ci avviamo verso la fine dell’inverno meteorologico (1 marzo) e il tempo tenderà a peggiorare soprattutto sulle regioni centro-meridionali. Sostanzialmente ci troveremo difronte ad un fronte perturbato che scaverà una profonda depressione intorno ai mari italiani.

A partire dalla giornata di martedì 24 febbraio interesserà la nostra penisola. Le correnti che piloteranno la perturbazione proveniente dall’atlantico settentrionale saranno nord-occidentali e quindi con caratteristiche fresche ma non proprio fredde.

Pertanto ci aspettiamo oltre alle piogge anche la neve sugli appennini. Il maltempo si annuncia alquanto severo per alcune regioni italiane. Potremo trovarci difronte a precipitazioni molto intense che potrebbero portare anche dei veri nubifragi.

Le zone del medio-alto adriatico e quelle del basso tirreno riceveranno quantitativi di pioggia sicuramente sopra la norma. In quanto alle temperature, diminuiranno a cominciare dal settentrione d’Italia e nella giornata di mercoledì 25 febbraio la diminuzione avrà raggiunto tutte le restanti regioni italiane.

La neve tornerà ad imbiancare le zone appenniniche a quote medio-basse. Sostanzialmente ci attendiamo una discreta fase nevosa che porterà buoni accumuli già intorno ai 700/800 metri sulle regioni centrali, mediamente sopra i 1000 metri su quello meridionale.

Ma la neve cadrà anche a quote leggermente più basse soprattutto durante le forti precipitazioni. Dalla giornata di venerdì 27 febbraio, una certa variabilità si farà avanti anche sulle regioni centro-meridionali. Il nord-Italia invece già da qualche giorno prima vedrà un tempo più stabile e sostanzialmente anche più mite nelle ore diurne.

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17.02.2015, Articolo di previsione meteo (di Michele Gatta)

Ultima parte del mese di febbraio: come sara?

La situazione meteorologica mette in evidenza un temporaneo miglioramento del tempo che ci dovrebbe accompagnare per alcuni giorni. Sostanzialmente un’area di alta pressione si estenderà sul mar mediterraneo apportando stabilità anche sull’Italia.  Le temperature saranno in leggero aumento nelle ore diurne. Nelle prime ore del mattino, invece, assisteremo a episodi d’inversione termica e quindi ad un clima più freddo soprattutto nella valli e nelle pianure.La ventilazione sarà sostanzialmente debole e di direzione variabile.

Verso il fine settimana una depressione nord-atlantica si avvicinerà all’Italia. Sarà preceduta da correnti sud-occidentali. Inserita all’interno della suddetta depressione, agirà una perturbazione che riporterà la neve sulle Alpi. Le piogge saranno più consistenti sulle regioni tirreniche. L’entrata troppo occidentale dell’aria fredda al seguito della perturbazione non consentirà alla neve di raggiungere le quote collinari. Infatti sugli appennini si manifesteranno delle moderate precipitazioni nevose solo a quote di bassa montagna (mediamente sopra i 1000 metri).

Il suddetto peggioramento potrebbe rientrare in una fase in cui le correnti prevalenti si disporranno da nord-ovest. Nel letto di queste ondulazioni si alterneranno diversi affondi perturbati con le temperature che tenderanno a raffreddarsi. Nessuna ondata fredda è prevista, ma la perturbazione che seguirà quella del prossimo fine settimana, dovrebbe consentire alla neve di abbassarsi di quota soprattutto sulle zone appenniniche adriatiche.

Tale evoluzione, come avevamo annunciato diverse settimane fa, dovrebbe realizzarsi negli ultimi giorni del mese di febbraio al più agli inizi del mese di marzo. Un’evoluzione che i modelli fanno intravedere ma che ha bisogno di conferme nei prossimi giorni.

Il motivo che in questa fase non consente irruzione fredde degne di nota è dovuto sostanzialmente al Vortice Polare che risulta ancora troppo compatto per il periodo. Questo da una parte non favorisce ondulazioni meridiane di una certa consistenza (quindi poche irruzioni di aria particolarmente fredda) dall’altra comporta un’allungamento dei tempi per l’arrivo della primavera.

Addirittura il N.A.M. (North Anomalie Mode) sembra superare la soglia del + 1,5 e questo non depone per una primavera stabile. Sostanzialmente quando il VP andrà verso la sua naturale  rottura, al momento vista in notevole ritardo, il tempo diverrà sempre più instabile. Non ci meraviglieremo se anche nel mese di aprile potremmo trovarci difronte a periodi anomali sotto l’aspetto climatico.

In sostanza i primi studi rivolti a capire come potrebbe essere la primavera, fanno intravedere una situazione non molto diversa da quella dell’anno 2014. Chiaramente sono solo le prime ipotesi che hanno comunque ancora una bassa dose di predicibilità.

Noi pensiamo di fare cosa utile nel seguire queste tematiche che sicuramente ci faranno capire sempre più come potrebbe comportarsi il tempo dal mese di aprile a quello di giugno.

                                                                                                       

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