Le questioni “Zone Rosse e PUC”
11.02.2015, Email di Quintino Di Giovanni
QUESTIONE ZONE ROSSE
Con delibera n° 4 del 03-7-2014, il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Liri-Garigliano-Volturno, ha adottato il Progetto di Variante al Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico – Rischio Frana, relativo al Comune di Bagnoli Irpino.
In data 13-11-2014, mediante avviso pubblico, il Comune di Bagnoli Irpino informa la cittadinanza che sulla Gazzetta Ufficiale n° 258 del 06-11-2014 è stato pubblicato l’avviso relativo all’adozione della Variante al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico e che sono stati messi a disposizione per la consultazione, tutti gli atti relativi a tale provvedimento, per le relative osservazioni.
Stiamo parlando delle Zone Rosse, Zone ad alto rischio frana, relativo al Comune di Bagnoli Irpino, vincolo che insiste dal 2006-2015, che ha tenuto bloccato quasi l’intero territorio comunale per quanto concerne la sua edificabilità.
Un clamoroso successo per la nostra attività amministrativa.
Ora, fin qui tutto normale, come mai nessuno ne parla!?
L’attuale amministrazione avrebbe dovuto meglio informare la cittadinanza, organizzando degli incontri con tutti gli addetti ai lavori: ingegneri, architetti, geometri (gli stessi tecnici del Comune), geologi, imprese edili, operatori turistici, associazioni etc…
Mi sarei aspettato che di tale questione se ne fossero occupati in particolare i tecnici locali, magari quelli più vicini all’attuale amministrazione, visto l’estrema importanza di tale provvedimento e che avessero preso o suggerito una iniziativa al fine di per poter discutere di una questione (un vincolo) che ha tenuto bloccato l’intero paese per circa 9 anni.
Ma di tutto questo NIENTE!
Io non so se questo avverrà nell’immediato, dubito di no, perchè da quanto sento e leggo, vedi ultimo articolo posto su Palazzo Tenta 39, intervista al Sindaco dott. Filippo Nigro, mi sembra di capire che il nostro primo cittadino sia esclusivamente impegnato nei lavori di restauro della Fontana in Piazza e dei parcheggi in Via Roma e Via De Rogatis.
Ora che la riperimetrazione del Piano Stralcio per l’Assetto idrogeologico è stata approvata, e il 4 febbraio 2015 è scaduto il termine ultimo per le dovute osservazioni (il Piano è divenuto definitivo), in maniera semplice, avendoci lavorato come assessore ai lavori pubblici, sento il dovere di spiegare di che cosa si tratta, affermando che il traguardo raggiunto mi rende particolarmente contento e soddisfatto per il lavoro svolto e l’importante obiettivo raggiunto (quanti sono i comuni ad aver raggiunto tale traguardo!?).
Nel 2006 l’Autorità di Bacino Liri-Garigliano-Volturno, ha esteso su tutto il nostro comune un vincolo di inedificabilità R4 – Zone ad alto rischio idrogeologico.
Questo vincolo non ha consentito fino ad oggi nessuna edificabilità che si trovasse all’interno di tale perimetro, come ad esempio il cambio di destinazione d’uso, oppure costruire su suoli edificabili previsti dal PRG, sia pubblici che privati o ancora adottare il Piano Casa o altre misure che prevedessero finanziamenti pubblici, ed altro, perché l’intero comune è stato vincolato e classificato pericoloso.
Nel 2008 quando ci siamo insediati, abbiamo trovato ed ereditato tale disastrosa situazione, ma pure prontamente capito l’importanza per il paese. Rilevato, altresì, che l’amministrazione del tempo non aveva avviato nessun procedimento e/o proposto osservazioni, abbiamo avviato nel 2009 uno studio in cui si dimostrasse che non tutte le zone erano a rischio idrogeologico, al fine di recuperare allo sviluppo del comune vaste aree rimaste vincolate.
Per facilitarvi il ragionamento, ho riportato in calce la situazione del 2006, quando è stato imposto il vincolo di inedificabilità e lo studio che ha prodotto l’approvazione della Variante al Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico.
Nei due raffronti è di chiara evidenza come cambierà lo scenario nei prossimi mesi, il rosso indica il perimetro all’interno del quale veniva esteso il vincolo di inedificabilità, zona ad alto rischio idrogeologico.
Nel raffronto si capisce, come attraverso uno studio puntuale, durato per una intera legislatura è stato possibile far arretrare la zona rossa e ci tengo in modo particolare ad evidenziare che tutto l’iter fino alla parte finale e di approvazione, porta le firme dell’amministrazione “Chieffo” (cfr. documenti).
A questo punto, faccio un appello all’attuale amministrazione, di convocare urgentemente un tavolo tecnico al fine di poter capire come avviare in tempi rapidissimi l’iter per la presentazione di progetti ricadenti in tali zone.
QUESTIONE PUC
La redazione del PUC (Piano Urbanistico Comunale) ex Piano Regolatore Generale, è una cosa molto complessa, in quanto esso ha lo scopo di fornire una descrizione di tutto ciò che si intende fare e attuare su tutto il territorio.
L’amministrazione “Chieffo” nel 2008 ha avviato tale strumento ed istituito l’ufficio di Piano, il quale ha avviato un indagine conoscitiva, fotografando e analizzando punto per punto, tutto ciò che è stato fatto fino ad oggi, cercando di analizzare, gli aspetti geologici e costruttivi, strade, zone urbane e rurali, commerciali e turistiche, fino ad arrivare ad un analisi ambientale dell’intero paese.
Questo lavoro, molto difficile e complesso, ha rappresentato un impegno importante affinché si potesse attuare uno STRUMENTO che disciplinasse tutte le attività edilizie ed urbanistiche su tutto il territorio.
Questo è quanto è stato fatto dalla passata amministrazione, che prima di chiudere tale procedura, stava recependo tutte le Varianti da inserire, al fine di avviare la procedura di chiusura e quindi la dovuta approvazione.
Anche è lecito domandarsi: ma che fine ha fatto il PUC ? Si può immaginare uno sviluppo del territorio senza regole (vedi ad es. l’ultimo regolamento per la disciplina di installazione e gestione dei DEHORS).
Tra l’altro non sarebbe possibile intervenire in modo sostanziale con opere pubbliche e/o private sul territorio comunale in assenza della preventiva e necessaria programmazione.
In tal senso le norme in vigore in materia!
Mi sembra di capire, ma spero di sbagliarmi, che il costituito Ufficio di Piano, non venga nè consultato e nè tantomeno messo in condizione di proseguire il lavoro e l’iter di chiusura con l’adozione dello stesso PUC in tempi brevi. Anche qui va ripetuto (ma credo che tutti lo sappiano) che non sarebbe possibile immaginare il futuro del territorio senza regole e con così tanta incertezza.
Nel leggere il Programma triennale dei Lavori Pubblici 2014/2016, si evince che non c’è nessuna nuova programmazione e quanto riportato, altro non è quanto programmato dalla passata amministrazione, vedi programma triennale 2011/2014.
Non entro ancora, ma mi riservo di argomentare il finanziamento degli impianti sciistici, perduto in qualche ufficio regionale e in merito all’ultimo manifesto firmato UDC e Forza Italia, dico, che mi sarebbe piaciuto, visto che i progetti trattati sono tutti di provenienza della vecchia amministrazione, che l’attuale amministrazione si fosse concentrato sul progetto delle Grotte del Caliendo, il cui progetto esecutivo è stato da tempo redatto.
Colgo l’occasione per rispondere ad alcune dichiarazioni rese nei miei confronti dal Sindaco dott. Filippo Nigro, il quale continua a chiamarmi costantemente in causa ed in particolar modo nell’ultimo articolo posto su PT39, in cui ad un mio intervento contenente una analisi dettagliata e puntuale di quanto prodotto dalla passata amministrazione, scrive testualmente: Se qualcuno va a rileggersi la mia risposta con più attenzione e senza la rabbia che ancora annebbia le menti, non ci sarebbero commenti da fare.
Da parte nostra sicuramente non c’è rabbia e né menti annebbiate, ma la certezza acclarata che lei, Signor Sindaco, nell’ambito di una paradossale e strumentale convinzione, tratta e riporta notizie a dir poco inventate, relative ai progetti fatti dalla passata amministrazione, e di cui con poca convinzione e a sproposito se ne appropria la paternità.
O sa di mentire!
I fatti e i documenti dicono ben altro e se lei riportasse le cose come stanno veramente, anche io sarei d’accordo che NON CI SAREBBERO COMMENTI DA FARE.
geom. Quintino Di Giovanni (ex assessore ai lavori pubblici)