08.02.2015, L’appuntamento (Meetup “Amici di Beppe Grillo” di Bagnoli-Montella-Avellino)

Ad oggi la Campania, in particolare le province di Avellino, Benevento e Salerno hanno presentato alla Regione, tramite diverse strade, tre richieste:

• Ricorso alla Sblocca Italia;
• Referendum abrogativo Sblocca Italia;
• Normativa regionale in materia “attività ricerca ed estrazione di idrocarburi”;

La Regione, prima della scadenza dei termini ha impugnato il Decreto “Sblocca Italia”, ma modo suo: sono stati contestati cinque articoli, ma non il famigerato “38”, che è stato impugnato solo in parte; infatti non viene impugnata quella parte dell’art. 38 che impone alle valutazioni di impatto ambientale di passare da una commissione regionale al Ministero dell’Ambiente. Dunque, anche la proposta fatta da Sergio Nappi in coerenza con quanto richiesto dai comitati NO TRIV irpini, ed inerente ad una successiva ratifica in giunta, con tanto di “responsabilità politica” sulla querelle delle decisioni assunte in seno alla Commissione VIA, sarebbe sostanzialmente vanificata.

Colpisce che la Regione Campania, a differenza di quanto ratificato da altre giunte regionali, non scelga di impugnare l’art. 38 nel suo complesso. Non scelga, in sostanza, di avere ragioni di controbattere a un testo che sancisce che “le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale rivestono carattere di interesse strategico e sono di pubblica utilità, urgenti e indifferibili. I relativi titoli abilitativi comprendono pertanto la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza dell’opera e l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio dei beni in essa compresi“. Ricordate l’assessore Fucci? Aveva rivelato che ad essere impugnati sarebbero stati gli art. 36, 37 e 38. Invece, da come si evince con chiarezza, ad essere impugnata e demistificata è la politica del Pd su scala locale e nazionale.

In parole poverissime la Regione poteva:

• Evitare che le società presentassero “addirittura” il progetto, ma non l’ha fatto;

• Prendere provvedimenti una volta presentato il primo progetto ed evitarne altri, ma non l’ha fatto;
• Pronunciarsi in particolare sul “Progetto Nusco” sollecitando la Commissione VIA ad esprimersi dando parere NEGATIVO, ma non l’ha fatto. Infatti è di dominio pubblico che, l’assessore regionale “al Petrolio” Vittorio Fucci ha fatto trapelare la notizia della possibile richiesta di pre-archiviazione del progetto perché la Cogeid non avrebbe provveduto secondo le modalità alla ripubblicazione dello stesso. Il project manager dell’azienda Stefano Paloni, in un’intervista rilasciata a canale 58 afferma che invece è la Regione ad essere nel torto, affermando che:”Non abbiamo provveduto alla ripubblicazione sul Burc perché la Regione non ce lo ha richiesto (…) L’avviso dell’avvenuto deposito non è stato pubblicato sul Burc ma sul Corriere del Mezzogiorno. Comunque approfondiremo la questione con la Regione perché non abbiamo alcuna intenzione di procedere con l’archiviazione del progetto ‘Gesualdo-1. Anzi, spingeremo nella direzione contraria”. E’ chiaro che non c’è nessuna archiviazione. Ed è chiaro che le tempistiche stanno seguendo la convenienza che hanno sia Regione Campania che Cogeid: aspettare che scada il termine del 31 Marzo in modo che lo “Sblocca Italia”, lasciando passare la competenza al Ministero dell’Ambiente ed al MISE;
• Inserire nel piano territoriale regionale, in cui si parla di: paesaggi, produzioni agroalimentari, biodiversità, ecc. norme attuative che tutelassero tali risorse, MA NON L’HA FATTO!
  Se infatti ci fossero stati vincoli normativi a tutela dei nostri territori, “Sblocca Italia” o non “Sblocca Italia”, oggi non esisterebbe il pericolo trivellazioni. Infatti è bene RICORDARE che la giunta regionale campana, aldilà delle impugnative, ha sempre avuto gli strumenti per incidere. Uno su tutti una carta che, nella sua applicazione, ne garantirebbe un’altra con valore di statuto del paesaggio: il Ptr. Che non a caso parla di “sviluppo economico fondato su un uso sostenibile del territorio, rispettoso delle sue risorse naturali e culturali (…) In ogni parte del territorio regionale, il paesaggio costituisce un elemento importante per la qualità di vita delle popolazioni”. Nonché una specifica normativa di salvaguardia che di fatto imporrebbe uno stop deciso all’iter di progettazione proposto e integrato dalla Cogeid.

Il Titolo V della Costituzione non è ancora stato modificato, la Regione Campania può e deve adoperarsi per adottare provvedimenti normativi che escludano attività pericolose e dannose per l’economica agricola-turistica della nostra regione; per questo noi del Meetup “Amici di Beppe Grillo di Bagnoli Irpino – Montella” ed il Meetup “Amici di Beppe Grillo di Avellino”, siamo a favore di una sostenibilità ambientale che vada a braccetto con il lavoro, nel contesto di investimenti mirati in grado, fra l’altro, di rilanciare l’economia locale!

Ma gli irpini che Irpinia vogliono? Bisogna dire con forza NO al petrolio, e Sì ai produttori locali, al turismo sostenibile, alla cultura, alla biodiversità e ad un ambiente pulito per lasciare alle generazioni future un territorio in cui poter vivere e non da cui voler scappare. Chiediamo un atto di responsabilità ai nostri sindaci, tenendo alta l’attenzione sulla questione facendo il massimo in un unico e condiviso appello regionale!

Vi aspettiamo numerosi a Gesualdo (Palazzo Pisapia) il 21/02/2015 alle 17:00, per l’evento “L’Irpinia Del Futuro”.

Per questo vi aspettiamo tutti a Gesualdo (Palazzo Pisapia) il 21/02/2015 alle 17:00.