Bagnoli – Chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta: inventario dei lavori (1905-1979)
03.02.2015, Soprintendenza BAP di Avellino (www.soprintendenzabapavellino.beniculturali.it)
CARTELLA 1 – FASCICOLO 3
Il Ministero dell’Istruzione pubblica (firma non decifrabile) scrive alla Soprintendenza di Napoli chiedendo di verificare la monumentalità del coro e se l’edificio risulta importante artisticamente e in caso positivo di iscriverlo nell’elenco degli edifici monumentali.
6 marzo 1905
La Direzione Regionale scrive all’Ispettore Onorario (nome illeggibile) affinché riferisca sull’importanza artistica del coro e delle altri parti dell’edificio, in quanto questo non è compreso nell’elenco dei monumenti pubblicato del Ministro della Pubblica Istruzione stilato nell’anno 1902, Invia anche le schede per edifici ed oggetti e le circolari che ne regolano la stesura (mancano).
10 marzo 1905
Il Regio Ispettore per i Monumenti e Scavi di Antichità del Circondario di S.Angelo dei Lombardi Caputi, risponde al Direttore dell’ Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti Fulvio di non saper niente circa l’importanza artistica del monumento di Bagnoli Irpino.
16 marzo 1905
Il Direttore Regionale Fulvio ringrazia l’Ispettore Onorario per la pronta risposta..
16 marzo 1905
Il Soprintendente (illeggibile) scrive al Ministro della Pubblica Istruzione di Roma affermando di aver interpellato l’Ispettore Onorario Caputi il quale ha riferito di non essersi mai recato a Bagnoli e che per l’intervento sul posto occorrerebbe una spesa di circa 40 lire.
3 aprile 1905
L’ufficio Regionale ai Monumenti di Napoli scrive al prefetto Presidente della Commissione Provinciale ai Monumenti di Avellino dichiarando che nessun funzionario del suo ufficio è stato a Bagnoli, tantomeno l’Ispettore Onorario. Chiede perciò che sia riunita la Commissione per poter prendere provvedimenti.
17 dicembre 1907
Il Ministero della Pubblica Istruzione Direzione Generale per le Antichità e le Belle Arti scrive all’Ufficio Regionale ai Monumenti sollecitando le notizie richieste circa l’importanza storica- artistica della Chiesa Collegiata di bagnoli Irpino.
31 dicembre 1907
Il Soprintendente scrive al Ministro affermando che dal lontano 31 gennaio 1905 non ha avuto risposta dalla Commissione Provinciale.
18 gennaio 1908
Il Ministro dell’Istruzione Pubblica scrive al Direttore Regionale per la Conservazione dei Monumenti di Napoli chiedendo di sapere con sollecitudine lo stato della chiesa perché gli uffici regionali possano esercitare tutela sul patrimonio monumentale affidato alle loro cura.
20 gennaio 1908
Il Ministro della Funzione Pubblica Fulvio scrive al prefetto di Avellino per sollecitare la risposta sulla chiesa e sul coro.
23 gennaio 1908
Il Direttore Fulvio scrive al Ministro dicendo che appena un funzionario si recherà sul posto, farà sapere il responso.
25 febbraio 1908
L’Ufficio Regionale per la Conservazione ai Monumenti delle Province Meridionali (Palazzo delle Belle Arti) Direttore Fulvio scrive al Prefetto di Avellino sollecitando la risposta alla nota del 20 gennaio 1908.
25 febbraio 1908
Il Prefetto scrive all’Ufficio Regionale per la Conservazione ai Monumenti delle Province Meridionali asserendo che non appena sarà ricostituita la Commissione Provinciale ai Monumenti, in relazione alla legge 27 giugno 1907, relazionerà sulla chiesa.
5 marzo 1908
Il Direttore all’Ufficio Regionale per la Conservazione ai Monumenti scrive al Ministro dicendo di avere avuto la risposta del Prefetto e che non appena la nuova commissione sarà riunita invierà la risposta
15 agosto 1912 (?)
Su richiesta del parroco Michele Patroni l’Ispettore Onorario Luigi De Rosa chiede l’autorizzazione al Ministro della Pubblica Istruzione di recarsi a Bagnoli.
17 agosto 1912
Il Soprintendente scrive all’Ispettore Onorario Cav Luigi De Rosa autorizzandolo a recarsi in missione a Bagnoli (perché il Cav. ha dichiarato che il coro riveste importante interesse artistico). Assicura che le spese di rimborso devono essere quelle effettivamente sostenute in base alla circolare n°52 del 18 luglio 1912.
26 settembre 1912 L’Ispettore Onorario Cav. Luigi De Rosa scrive al Direttore dichiarando che il coro è “opera veramente magnifica superiore ad ogni elogio”.
27 settembre 1912
Il Sacerdote Michele Patroni, scrive alla Direzione Regionale per la Conservazione ai Monumenti sollecitando l’inserimento della chiesa nell’elenco dei Monumenti Nazionali. Invia una monografia fatta da lui su Bagnoli.
Disegno di un particolare del coro
5 febbraio 1913
Il Soprintendente ringrazia l’ispettore Onorario per l’invio della monografia..
10 marzo 1913
Il Soprintendente scrive al sindaco dichiarando che avendo riscontrato i caratteri monumentali e artistici del coro lo ha iscritto nell’elenco dei Monumenti delle Province che dovrà essere pubblicato dal Ministero.
12/03/1913
Il sindaco di Bagnoli Irpino scrive al Soprintendente dei monumenti di Napoli e lo ringrazia a nome suo e di tutta la cittadinanza per l’inserimento del coro ligneo della chiesa nell’elenco dei monumenti della provincia di Avellino.
21/03/1913
Il Ministero dell’Istruzione- Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, scrive al soprintendente ai monumenti di Napoli dichiarando che nel numero del 1 marzo il giornale “ L’Araldo” dà notizia sull’importanza artistica di due edifici di Bagnoli : la Chiesa Collegiata di S. Maria Assunta e la Chiesa di S. Domenico e si chiede che il Ministero ne riconosca l’importanza monumentale. Segnala, inoltre, che per quanto riguarda la Chiesa Collegiata , già dal 1905 aveva chiesto di riferire sul valore artistico della stessa, nel 1909 ha inviato sollecito, ma a tutt’oggi non ha ricevuto risposta. Sollecita, intanto, il sopralluogo di un funzionario tecnico con l’incarico di riferire arche per quanto riguarda la chiesa di S. Domenico.
20/07/1920
La Direzione Generale dell’Antichità e Belle Arti, scrive al soprintendente ai monumenti chiedendo un sopralluogo e notizie sulla condizione giuridica della chiesa
30/07/1920
La Soprintendenza ai Monumenti Galleria e Oggetti d’Arte scrive al sindaco di Bagnoli, preannunciando la visita dell’Ispettrice della Soprintendenza sig.ra Romano allo scopo di valutare l’importanza storica e artistica del coro e delle opere d’arte esistenti nella chiesa, con la preghiera di rendere agevole la visita del funzionario.
25/08/1920
Trascrizione relazione Romano
Oggetto : Bagnoli Irpino – Chiesa di S.M. Assunta.
Ill.mo Signor Soprintendente
La chiesa Collegiata di S. M.Assunta ha un bel prospetto settecentesco con portale in pietra scura da taglio (tufo vulcanico) ; l’interno è a cinque navate, una centrale grandiosa, due laterali fiancheggiate alla lor volta di altre due più piccole che possono dirsi più propriamente ambulatorii tra una cappella e l’altra. La parte absidale ed il transetto terminante coi soliti cappelloni laterali è sormontato da cupola, corrispondono all’insieme di belle e solenni proporzioni. La decorazioni in stucchi barocchi di buon disegno è attintata a tinte volgari.
La chiesa è ricca di opere d’arte, tra cui primeggia il coro intagliato in legno noce di belle proporzioni e di mirabile concezione ed intaglio. E’ ricco di decorazioni in ogni piccola parte, ciò nonostante l’insieme risulta armonico ed elegante e non appare la sovrabbondante di ornati.
Consta di diciannove stalli, compreso quello del Priore, divisi l’uno dall’altro ai bracciuoli sostenuti e sormontati da grifi torniti con disegno uno differente dall’altro in una varietà inesauribile di ornati, di fogliami, di volute di grottesche. La spalliera è alta divisa da altrettanti riquadri mediante colonnine dove l’ornamentazione trova una esuberanza di motivi veramente meravigliosi. In ogni colonnina è scolpito, in una sintesi piena di chiarezza e di vivacità, uno o più fatti del Vecchio Testamento. Il disegno, la prospettiva, il gusto sono veramente ammirevoli. Da qualcuna di esse, semplicemente abbozzata, si scorge con quanta sicurezza l’artista sapeva intagliare una materia non molto cedevole qual è il legno, ha morbidezze da modellatore in creta e in ogni figura appena sgrossata appare già il carattere e l’espressione che l’artista avrebbe data al lavoro completo.
I riquadri tra colonnina e colonnina o pannelli, sono delineati da cornici polifonali, ed ogni cornicetta ha il suo grazioso ornamento speciale, che non trova l’uguale nella rimanente ornamentazione; anche qui una raccolta di motivi fini e delicati. La cornice alta completa in ogni sua parte, è sostenuta da mensolette poste in appiombo con le colonnine scolpite, tra mensola e mensola sono specchietti convessi di legno circondati da grottesche di perfetto intaglio. Ogni mensola è formata da un putto, in tutto diciannove putti in atteggiamenti diversi, plastici e leggiadri. Il pregio della cornice riassume tutto quanto l’ornato in un finissimo intreccio di teste di cherubini, di volute di grifi, di specchietti con una meravigliosa fantasia.
Nella parte più bassa, della spalliera di ciascuno stallo sono quadretti rettangonali recanti fatti del nuovo testamento.
Tutto questo lavoro di gusto e di fantasia inesauribile, di tecnica indubbiamente perfetta nella quasi totalità delle sue parti, di sintesi narrativa, è opera di quattro artisti: Scipione Infante da Bagnoli, Iacopo Bonavita detto Capoccia, Gian Domenico e Giovan Angelo Vecchia ed un tal Francesco da Napoli, non meglio identificato.
Da uno strumento riportato dal Can.De Rogati in una sua monografia “Cenni biografici sugli uomini illustri di Bagnoli Irpino” Avellino – tip.lit Pergola 1914, per notar Scipione Rogato è confermata la notizia ed il nome degli autori di questa bella opera. Nella nota 2 della stessa opera si hanno dati precisi del giorno di nascita e di morte di Scipione Infante e si apprende ch’egli lavorò ad un coro in Adria e ad un pulpito in Nola, costruito sullo stile del battistero di Bagnoli. Dette notizie potrebbero essere preziosissime, qualora confrontato questo coro con gli altri lavori dello stesso autore e col coro di S. Martino di Napoli che grandissima somiglianza con quello descritto, si riscontrassero affinità tecniche, poiché, ciò potrebbe suscitare delle congetture molto verosimili sull’autore del coro di S. Martino fin’oggi ignorato. Assodata l’opera di uno di essi in Napoli, in Nola, in Adria, si potrà con sicurezza di dati stabilire quale parte ebbe nel lavoro di Bagnoli ognuno di essi.
A prima vista il coro sembra in ottimo stato di conservazione, ma da un esame più attento appare chiaro l’opera del tarlo in infiniti minutissimi buchini. Occorre la visita di un restauratore.
Altro bel lavoro attribuito agli stessi autori del coro è il battistero. Sulla sinistra presso la porta d’entrata. La vasca è sostenuta da tre angioletti che cavalcano altrettanti mostri marini, nella parte centrale s’intrecciano sette animali fantastici, rappresentanti i sette peccati mortali. Sulla vasca, a forma di piramide, è il battistero propriamente detto con due bassorilievi: Il battesimo dell’Imperatore Costantino ed il battesimo di Gesù nel Giordano.
L’opera è bella e degna di considerazione ora però è indegnamente ricoperta di vernice a finto marmo. Dalla vasca interna contenente l’acqua lustrale, penetra l’umido che ha in gran parte marcito il piede di sostegno, sarebbe opportuno creare un sostegno interno sul quale scaricare il peso della vasca e sostituire la vasca interna di pietra con altra di metallo o cemento allo scopo d’impedire l’infiltrazione dell’umido. Ripulire dalla verniciatura il legno e restaurarlo opportunamente.
La chiesa possiede inoltre un gran numero di sculture in legno di non spregevole fattura eseguite e firmate da artisti locali: un S. Pasquale firmato Domenico Venuto 1708- S. Francesco di Paola Cerasuolo 1704 – Cristo morto dello stesso Venuti – un S. Carlo Borromeo del predetto scultore, ha l’incassatura cranica ed il realismo dei ritratti romani, l’epidermide è trattata con maestria ammirevole, è certamente il più bel lavoro – S. Lorenzo pure del Venuti, Ecce Homo (3 capp. destra).
Possiede molti dipinti del D’Asti discepolo del Solimena e del Cestari, entrambi nativi di Bagnoli. Molti di questi quadri ammirevoli sotto ogni punto di vista, sono in cattivo stato di conservazione. Vanno rifoderati su tela del Cestara rappresentante l’Assunta (nella volta dell’abside); quello del Cestaro rappresentante S. Giuseppe (cappellone destro).
Molti sarebbe opportuno fossero ripuliti come la bella tela rapp. La Vergine col Figlio ed i SS. Pietro e Paolo, in bella cornice intagliata e dorata (2 capp. m. d.).
La tela rappresentante l’Assunta con S. Lorenzo, S. Onofrio del D’Asti.
Molti altri sono in buone condizioni quali la Decollazione di S. Giovanni del D’Asti (sulla porta maggiore, interno)
La tela rappresentante la Vergine del Carmelo con i SS: Lucia, Biagio, Nicola di Bari del Cestaro (4capp. m. d.).
La tela rappresentante, l’Addolorata del D’Asti (3 capp. m. d.). La Trinità del Cestaro (1 capp. m.d.).
Bellissimo è l’altare maggiore di disegno settecentesco, in marmi preziosi tra cui il giallo antico, lo fiancheggiano due angeli, con cornucopia porta candelabro. Nell’abside è anche un bell’organo in legno intagliato, dorato, in un clipeo nella parte anteriore è dipinto con bel disegno e vivacità tutta settecentesca di colore il re David che suona l’arpa.
Altro bell’altare con paliotto in marmi policromi a commesso è quello della 3 capp. m.d.
In sacrestia è l’antico coro della chiesa in legno scolpito, ora adibito a stiglio ed una bellissima tela rappresentante S. Giovanni, attribuito a Paceno di Nola:
Possiede molti paramenti sacri come piviali eterni in belle stoffe settecentesche laminate in argento alcune altre con ricami a colori sfumati e rappresentanti fiori ed uccelli bellissimi, altro in seta rossa ricamata in argento a rilievo.
Possiede alcuni busti di santi in argento di buona fattura.
Lo stato generale di conservazione dell’architettura è discreto meno nella nave sinistra dove appaiono larghe macchie di umido dovute alle infiltrazioni dell’acqua piovana dalle sconnesse coperture.
Condizione giuridica: La chiesa è di proprietà del Comune, possiede una rendita di £ mille annue, ereditata da un suo canonico, or son parecchi anni, oltre gl’introiti speciali ed inerenti al culto.
Tanto in adempimento dell’incarico conferitomi dalla S. V. I.
Con perfetta osservanza
Elena Romano
Napoli 25 agosto 1920
02 /09/1920
La Regia Soprintendenza ai Monumenti in Napoli scrive al sottosegretario di stato per le antichità e belle arti di Roma inviando la relazione della dott.ssa Romano relativa alla chiesa di S.M. Assunta. Nella stessa fa presente che occorre prima provvedere alla riparazione delle sconnesse coperture e poi provvedere al restauro del coro, della fonte battesimale e infine il restauro dei dipinti. Chiede anche l’autorizzazione per la compilazione del progetto.
30/04/1921
Il sottosegretario di Stato per l’industria e il commercio Rubilli scrive al soprintendente sollecitando la pratica relativa alla dichiarazione di monumentalità del coro e della chiesa.
SENZA DATA (risposta a quella del 30 aprile)
Il soprintendente risponde a S. E. Rubilli e dichiara che la chiesa per i suoi spiccati caratteri artistici ed architettonici è già per se stessa edificio d’importanza monumentale per l’art.1 della legge 20 giugno 1909 n°364, quindi dovrà essere inserita nel catalogo dei monumenti e degli oggetti d’arte della provincia di Avellino. Il catalogo è prossimo alla pubblicazione.
CARTELLA 1 – FASCICOLO 4
21 settembre 1920
Il Sottosegretario di Stato per le Belle Arti sollecita ed autorizza il Soprintendente ai Monumenti di Napoli a far redigere il progetto e a cercare dei contributi da parte degli Enti interessati,utili al restauro sia interno che esterno della Chiesa Collegiata S. Maria Assunta.
24 settembre 1920
Il Ministro dell’Istruzione, Benedetto Croce , Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, sollecita nuovamente il Soprintendente ai Monumenti di Napoli all’invio della perizia relativa alle riparazioni della copertura della Chiesa di S. Maria Assunta chiedendo, inoltre, le ragioni di tale ritardo.
8 dicembre 1920
Il Ministro, visto l’inadempimento del Soprintendente e tenuto conto dell’ulteriore aggravamento dei danni riportati alla Chiesa, sollecita l’Ente con telegramma.
14 dicembre 1920
Il Soprintendente ai Monumenti di Napoli scrive al Sindaco di Bagnoli Irpino per comunicare l’arrivo, in data 17 c.m., del nominato perito tecnico, Prof. Oreste Siviero, incaricato di compilare la perizia dei lavori occorrenti alla Chiesa
5 gennaio 1922
L’Architetto incaricato redige una relazione sui lavori di riparazione, rifacimento e ristrutturazione dei tetti di copertura del monumento: la Chiesa Collegiata di S.M. Assunta in Bagnoli è a croce latina, a tre navate, nel braccio lungo in fondo al quale vi sono il transetto, il coro e l’abside ove è collocato l’organo con relativa cantoria… essa racchiude pregevoli opere d’arte, tra cui l’interessantissimo coro ad intaglio in legno noce, affreschi murali nelle volte…
5 gennaio 1922
Preventivo dei lavori di riparazione dei tetti di copertura della monumentale Chiesa ex Collegiata di S. Maria Assunta, redatto dall’arch. Prof. Oreste Siviero con Visto: Il Soprintendente Ing. Giuseppe Abatino?
23 gennaio 1922
Il Soprintendente Ing. Giuseppe Abatino,per il visto prescritto dall’art. 2 del D.L. 6 febbraio 1919 n° 107, trasmette all’Ufficio del Genio Civile di Avellino, la perizia, con allegata relazione, prodotta dall’arch. Prof. Oreste Siviero.
23 gennaio 1922
Il Soprintendente ai Monumenti di Napoli, ing. G. Abatino, risponde al telegramma dell’8 dicembre 1921, inviato dal Ministero dell’Istruzione, scusandosi del ritardo nella trasmissione della perizia a causa di problematiche lavorative dell’ arch. Prof. Oreste Siviero ed anticipa l’invio della perizia con la relazione ed il preventivo di spesa stimato per l’importo di £. 33.000 mila.
31 gennaio 1922
L’ingegnere Capo – Corpo Reale del Genio Civile Ufficio di Avellino restituisce il progetto, con il relativo visto, al Soprintendente ai Monumenti di Napoli.
7 marzo 1922
Il Ministro dell’Istruzione rende edotto il Soprintendente della presa visione della perizia e della relativa documentazione inviata per il restauro della chiesa in ordine stimata per le spese, il Ministero provvederà all’attribuzione di una somma pari quasi alla metà, £.15.000, ed informa il Soprintendente che il resto dovrà essere assicurato da contributi effettuati dagli Enti Pubblici coinvolti
12 maggio 1922
Il Soprintendente scrive al Sindaco di Bagnoli Irpino e al R. Economato Generale B.V. di Napoli al fine di coinvolgere gli stessi nell’attribuzione di contributi necessari ai lavori di ristrutturazione della Chiesa di Santa Maria Assunta.
12 maggio 1922 Il Sindaco di Bagnoli Irpino, Gatta, a seguito di delibera del Consiglio Comunale del 23 aprile, si dichiara disponibile a contribuire ai lavori di restauro con la somma di £.5.000
13 maggio 1922
Il Soprintendente, in ragione del coinvolgimento di una pluralità di Enti quali:
Fondo di Culto, Provincia, Economato Generale dei Benefici Vacanti di Napoli e il Comune, chiede, al Signor Economo, la sua disponibilità ad erogare una somma a titolo di contributo per il restauro della Chiesa.
26 maggio 1922
Il Soprintendente scrive all’ Ill.mo Sig. Presidente della Deputazione Prov.le di Avellino, al fine di comunicare l’inizio dei lavori e un coinvolgimento economico dell’Ente stesso nei relativi lavori.
18 luglio 1922
Il Soprintendente sollecita il R. Economato dei Benefici Vacanti in Napoli, al fine di evidenziare la necessità di un contributo economico da parte dell’Ente nei lavori di restauro della Chiesa di Santa Maria Assunta.
29 luglio 1922
Il Presidente della Deputazione Provinciale di Avellino comunica al Soprintendente ai Monumenti della Campania, Basilicata e Calabria, che per delegazione del Consiglio Provinciale, intende concedere al Comune di Bagnoli la somma di £.1000 nella spesa dei lavori di restauro.
16 ottobre 1922
Il R° Economo Generale risponde al sollecito della Soprintendenza facendo presente che il Superiore Ministero, con determinazione del 14 settembre scorso, ha concesso un sussidio di £. 5000 che sarà pagato a lavori compiuti e collaudati.
4 gennaio 1926
Alfonso M Buccino, Parroco della Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta, chiede all’Ill.mo Sig. Soprintendente notizie in merito all’invio del progetto al Ministero della Pubblica Istruzione, poiché per ignote cause la pratica non risulta ancora evasa.
11 gennaio 1926
Il Parroco di Bagnoli, Alfonso M. Buccino, informa il Soprintendente del raggiungimento della somma di £. 1000, richiesta ad integrazione dei 23.000 mila lire.
19 gennaio 1926
Il Soprintendente comunica al Ministero dell’Istruzione il raggiungimento della somma di £. 18.000, a fronte dei 33 mila fissati per le spese d’inizio lavori, ribadendo la necessità di provvedere allo stanziamento dei restanti 15.000, preventivamente promessi.
19 gennaio 1926 Il Soprintendente rassicura il Parroco della Chiesa di S. Maria Assunta, in ordine al raggiungimento della somma fissata e per i lavori che saranno avviati verso marzo.
5 febbraio 1926
Il Ministro della P.I. rende noto al Soprintendente di aver autorizzato l’esecuzione dei progettati lavori e la disponibilità ad erogare l’importo pattuito di £ 15.000 solo nel nuovo anno.
2 marzo 1926
Il Ministro rende edotto il Soprintendente di una comunicazione pervenuta dal Parroco di S. M. Assunta circa un doveroso aumento delle spese di ristrutturazione inerente sia prezzi dei materiali che al danno sofferto nel corso del tempo dalla chiesa. L’importo da £.33.000 aumenterebbe a £. 90.000 e l’Ente si dichiara pronto ad un aumento dell’importo posto a suo carico purchè diviso in vari anni finanziari, ed il restante a carico degli Enti che si sono impegnati per un minor contributo.
15 marzo 1926
Il Soprintendente informa il parroco, della modifica dell’importo dovuto per i lavori di ristrutturazione, che in ogni caso inizieranno con i primi finanziamenti. La somma pattuita sarà integrata solo a seguito di ulteriori perizie tecniche.
27 giugno 1926
Preventivo dei lavori di restauro interni ed esterni della monumentale Chiesa redatto dall’Architetto Principale Prof. Oreste Siviero
27 giugno 1926
L’Architetto Prof. Oreste Siviero informa l’Ill.mo Sig. Soprintendente che mentre con la perizia del 5 gennaio 1922 l’importo delle spese per le riparazioni interne ed esterne della ex Collegiata erano stimate in £. 33.000, a causa del decorso di quattro anni, dall’inizio delle prime riparazioni, la necessità di una nuova perizia determina un aumento delle spese a £. 57.000 mila
2 agosto 1926
Il Soprintendente invia la perizia, per l’importo di £. 57.000, all’Ufficio del Genio Civile di Avellino
9 agosto 1926
L’Ingegnere Capo Giuseppe Nastra restituisce, munita del suo visto, la perizia del 27 giugno 1926 per l’importo di £. 57.000
5 ottobre 1926
Il Soprintendente comunica al Rev.do Canonico Alfonso M. Buccino, Parroco della Chiesa, che i lavori diretti dall’Ing. Generoso Patroni , sono stati sospesi a causa della sua chiamata sotto le armi.
12 ottobre 1926
Il Soprintendente invia al Ministero dell’Istruzione la perizia integrativa nella spesa complessiva di £. 90.000
26 ottobre 1926
Il Ministro della Pubblica Istruzione informa il Soprintendente dell’approvazione della perizia integrativa complessiva di £.90.000. Di questi il Ministero corrisponderà la somma di £.30.000 da pagarsi in due esercizi.
29 ottobre 1926
Il Soprintendente comunica al parroco l’approvazione della perizia integrativa da parte del Ministero.
13 novembre 1926 Il Soprintendente scrive al Comando della Scuola Allievi Ufficiali di Bra (Cuneo) al fine di ottenere una licenza per l’allievo ufficiale Ing. Generoso Patroni, per un numero sufficiente di giorni al prosieguo dei lavori.
18 novembre 1926 Il Colonnello Comandante della Scuola (I Rovero), in merito alla richiesta avanzata dal Soprintendente, è spiacente di non poter aderire a tale richiesta.
19 gennaio 1927
Alfonso M. Buccino Arciprete della Parrocchia di S. Maria Assunta scrive all’Ill.mo Soprintendente ai Monumenti per sollecitare la venuta del Prof. Siviero per il collaudo e regolarizzare i pagamenti a favore dell’impresa
14/15 luglio 1927 Il Soprintendente scrive al Rev. Canonico Alfonso M. Buccino della Chiesa di S. Maria Assunta allo scopo di evitare che in occasione delle festività ricorrenti, la Chiesa venga addobbata con drappi mantenuti da chiodi il cui contatto, con i ceri accesi, potrebbe essere pericoloso. Tali addobbi oltre ad essere, a parere del Soprintendente, una grave onta all’arte, potrebbero determinare dei danni all’immobile stesso. Il Soprintendente invita, pertanto, il parroco ad astenersi dal compiere tali modifiche per l’occasione in quanto sarebbero vietate dall’art. 51 del Regolamento del 30 gennaio 1913 n° 363 in applicazione della legge del 20 giugno 1909 n° 964 (364) sulla conservazione degli immobili di rilevanza storico-artistica
20 settembre 1927
Stato di avanzamento dei lavori di riparazione , rifacimento e sistemazione dei tetti di copertura della Monumentale Chiesa a tutto il 31 agosto 1926
L’architetto Principale redige il certificato di constatazione di regolare esecuzione e nulla osta al pagamento, a favore del Rev. Parroco della Chiesa
5 ottobre 1927
Il Soprintendente trasmette al Ministero dell’Istruzione Direzione Generale Antichità e Belle Arti Roma, lo stato di avanzamento dei lavori eseguiti fino al 31 agosto 1926.
14 ottobre 1927
Il Ministro informa il Soprintendente che per l’esecuzione dei lavori per il corrente esercizio finanziario mette a sua disposizione la somma di £. 180.000
19 novembre 1927
Il Soprintendente sollecita il Ministero dell’Istruzione al pagamento di £. 11879,29 a favore dell’Arciprete rev. Alfonso M. Buccino.
16 dicembre 1927
Avviso di pagamento da parte del Ministero di £. 11.879.25 a favore del Rev. Alfonso M. Buccino, per il restauro della Chiesa.
20 dicembre 1927 Il Soprintendente informa il Rev.Arciprete Alfonso M. Buccino, del pagamento di £. 11879.29 a cura del Ministro
18 gennaio1928
Il Rev.Parroco Alfonso M. Buccino informa il Prof. di aver ricevuto la somma di £. 11879.29 per i restauri della Chiesa di Santa Maria e lo esorta una volta conclusi i lavori a provvedere al pagamento residuo.
29 gennaio1928
L’architetto Principale redige lo stato finale dei lavori di restauro eseguiti all’interno e all’esterno della Monumentale Chiesa – Certificato di constatazione di regolare esecuzione e nulla osta al pagamento del saldo.
29 gennaio 1928
Il Soprintendente trasmette al Ministro in originale e in copia conforme lo stato finale dei lavori con atto di collaudo, sollecitando l’Organo, al pagamento della ulteriore somma di £. 18120.75, a favore del Parroco Alfonso M. Buccino
16 marzo 1928
L’ing. Patrone Generoso chiede al Soprintendente il rilascio di un certificato da cui si evince la sua partecipazione ai lavori di restauro della Chiesa di S. Maria Assunta.
20 marzo 1928
Il Soprintendente consente al rilascio del certificato all’Ing. Patrone Generoso, purchè stenda la domanda su carta legale di £.200
24 marzo 1928
Il Ministro comunica al Soprintendente l’avviso di pagamento di £. 18.120,75 a favore del Rev. Alfonso M. Buccino
27 marzo 1928
Il Soprintendente informa, il Rev. Arciprete M. Buccino dell’emissione di pagamento da parte del Ministero dell’Istruzione di £. 18120,79, non appena la Corte dei Conti avrà adempito alle formalità richieste dalle vigenti norme contabili.
18 agosto 1928
Il Soprintendente certifica che l’Ing. Patrone ha diretto, per conto del Parroco della Chiesa di S. Maria, i lavori di restauro interni ed esterni dell’edificio Monumentale dal 28 giugno al 31 ottobre 1926 sotto la sorveglianza della Soprintendenza stessa.
27 maggio 1936 Corrispondenza tra il Parroco Rubino Carrozza ed il Soprintendente per la restituzione, con il visto di approvazione, del grafico relativo alla progettata costruzione del tamburo in legno della Chiesa
3 gennaio 1939
Don Rubino Carrozza, Parroco di Bagnoli Irpino, subentrante al defunto Rev. Arciprete M. Buccino, scrive al Soprintendente al fine di chiedere ed ottenere una copia del progetto e del collaudo dei lavori effettuati nella Chiesa e per i quali l’Ente ha versato un contributo di £.30.000 mila. Questo, in vista della proposizione di domanda giudiziaria da parte degli eredi del precedente parroco contro la sua persona.
5 ottobre 1939
Il Sig. Buccino Aniello fu Salvatore, nipote del defunto parroco, scrive alla R. Soprintendenza all’Arte Medievale e Moderna della Campania di Napoli, poiché l’attuale parroco, che risulta disporre di una copia del certificato di constatazione, di regolare esecuzione e nulla osta al pagamento della somma di £. 92.982,39, ha avanzato nei confronti degli eredi la pretesa diretta ad ottenere la differenza tra tale somma e quella già erogata al defunto parroco, ossia di £. 119.331,80. Inoltre lo stesso manifesta il desiderio di conoscere se nel collaudo sono state indicate anche le spese relative all’impianto e al materiale di luce elettrica e le spese di vigilanza.
6 ottobre 1939
Il Soprintendente risponde al Sig. Buccino, erede del defunto parroco Rev. Arciprete M. Buccino, informandolo che, i lavori eseguiti nella Chiesa di S. Maria Assunta riguardarono esclusivamente le opere di carattere storico ed artistico e non quelle che il defunto parroco aveva indicato, sia per l’abbellimento della Chiesa sia per le spese accessorie che non potevano essere incluse nella contabilità finale, in quanto non rientranti nelle competenze e nell’azione dell’Ufficio in questione. Nei lavori di collaudo, ossia nei 92.982,39 mila lire, non furono compresi: l’impianto e materiale di luce elettrica, le spese di vigilanza e di assistenza, l’acquisto di nuovi quadri, il lavoro al belvedere, il restauro degli scarabattoli contenenti statue di Santi, spese postali, di viaggio ed altro.
CARTELLA 1 – FASCICOLO 5
10 luglio 1934
Segnalazione da parte del parroco Rubino Carazzo all’Ispettore dei Monumenti del distacco del cornicione interno dell’altare dell’Immacolata onde evitare danni al sottostante altare in marmo ed alla nicchia in legno intagliata (opera del Trillo)
21 luglio 1934
L’ispettore onorario Belisario Bacci invia alla Soprintendenza la relazione del sopralluogo, in cui ha constato la veridicità di quanto asserito dal parroco. Ma fa anche presente che i precedenti lavori alla chiesa, fatti in concorso con la Soprintendenza, invece di risolvere i problemi li hanno ingigantiti. (lavori per risolvere il problema dell’umidità).
24 agosto 1934 Il parroco invia il progetto per la riparazione ( il progetto manca) e chiede anche il contributo.
29 agosto 1934 Il Soprintendente Chierici concede il visto ma non il contributo economico.
CARTELLA 1 – FASCICOLO 6
12 marzo1936
Il parroco sac. Rubino Carrozza invia alla Soprintendenza il disegno della porta interna da farsi in legno di castagno lucidato al naturale.( vi sono due foto della facciata principale della chiesa e di una lapide collocata sul campanile).
14 marzo 1936 Il Soprintendente Venè risponde al parroco dichiarando che il disegno non è consono al luogo sacro “dà impressione di uno stemma sabautico” vuole far ridurre l’altezza delle trabeazioni e delineare due battenti in modo che questi risultino un quadro bugnato inferiore per almeno un terzo dell’altezza totale e con la porta superiore a vetrata di tipo monastico (cioè piccoli vetri trasparenti collegati con piombini”.
6 maggio1936
Il parroco invia il nuovo disegno, e dichiara che per riempire lo spazio fino alla trabeazione con telaio fisso in vetro per dare continuità alle porte non si può superare l’altezza di 3,80 , per non comprometterne la solidità. Dichiara che essendo il disegno a lapis si possono affrontare variazioni”giacchè è un po difficile intuire completamente il pensiero direttivo”
7 maggio 1936
Il Soprintendente ( manca firma) approva il nuovo disegno dichiarando però che l’esecutore del lavoro dovrà attenersi alle proporzioni ed alla profilatura segnata sul disegno. Per quanto riguarda il colore si preferisce lo smalto bianco e oro od a smacchiatura a legno acero, nelle parti lisce e a legno noce in quelle sagomate o intagliate..
9 settembre 1938
Il parroco sac. Rubino Carrozza scrive al Soprintendente in relazione alla precedente, e dichiara che. il lavoro è stato eseguito in castagno, ma avendo dei dubbi chiede un giudizio:
1) Nella parte superiore se i vetri debbano essere bianchi o increspati (i cattedrali).
2) Per i colori scarta i suggerimenti di bianco e oro con la smacchiatura ad acero e la tinta noce, la prima perché troppo costosa e la seconda perché non ci sono competenti sul posto. Suggerisce che poiché è stata realizzata in castagno, quindi di pregio chiede se possa essere lasciata al naturale con olio cotto e copale oppure in tinta noce e ripassato con olio misto con copale.
3) Quesito per il pavimento. Attualmente in calcinaccio (astrico) chiede di sostituirlo con marmo, o con mattonelle di cementino bianche e nere, o quadroni di mosaico con o senza disegno.
13 settembre 1938 Il Soprintendente Auteri suggerisce per le vetrate, vetri semplici e trasparenti di piccole dimensioni collegati da piombini con saldatura negli incroci e in mancanza di manod’opera di adoperare vetri grandi ripartiti in riquadri rettangolari o quadrati, con tinte fatte a vernice, in grigio scuro tanto da simulare i piombini, così da creare l’effetto di una vetrata di tipo monastico settecentesco.
Per il colore del tamburo consiglia di spalmare sul legno di castagno l’olio di lino cotto al naturale, con successiva passata di vernice . Per la pavimentazione scarta l’impiego di quadretti in cemento sia a disegno che monocolore e consiglia mattonelle pressate di terracotta con tozzetti maiolicati inseriti agli angoli di ogni quattro mattoni.. Se ciò è eccessivo come spesa da utilizzare i soli mattoni pressati.
1 ottobre 1938
Il parroco esclude il maiolicato in quanto non indicato per la popolazione agricola che usa scarpe chiodate e chiede di usare la pietra di Trani.
Nella stessa lettera chiede di collocare una lapide con medaglione nella parte esterna della chiesa vicino al portale a ricordo del fratello del Cav. Gatti Giuseppe ( il Cav ha offerto per le opere della chiesa Lire 20.000). ( Al lato della lettera ci sono due appunti uno a penna che dice che la lettera è stata passata in data 17 dicembre 1938, e un appunto a matita che dice che va bene la pietra di Trani e il posto dove collocare la lapide).
20 dicembre 1938
Il Soprintendente (manca la firma) da parere favorevole alla pietra di Trani. Dà però suggerimenti per come collocarla. E’ favorevole alla collocazione della lapide salvo avere prima il disegno e la dicitura della stessa.
24 settembre 1939
Il Vescovo di Nusco Mons. Pasquale Mores scrive al Comm.Arch. all’Arte Medievale e Moderna di Napoli Armando Venè chiedendo di ritirare il parere favorevole a collocare la lapide esternamente alla facciata per evitare di costituire un precedente. Consiglia di far apporre solo la lapide e non il medaglione o nel pavimento o su una delle pareti esterne.
2 ottobre 1939
Il Soprintendente Rosi scrive a Mons, Pasquale Mores, vescovo della Diocesi di Nusco il quale si dichiara contrario all’affissione della lapide sulla facciata e dice di voler persuadere il donatore, al momento in cui si esibirà il bozzetto, a farlo collocare sulla soglia del tempio o in altro punto del pavimento o delle pareti.
CARTELLA 1 – FASCICOLO 7
29 settembre 1953
Il parroco Salvatore De Simone porta a conoscenza della Soprintendenza ai Monumenti della Campania che la chiesa ha subito gravi danni a causa dei fortissimi temporali e quindi urge la totale revisione dei tetti, delle facciate e la riparazione dei danni provocati da infiltrazioni di pioggia. Chiede, quindi l’intervento monetario da parte della Soprintendenza.
7 ottobre 1953
Biglietto da visita del Vescovo di Nusco Mons. Guido M. Casullo che definisce la chiesa “ un complesso di opere tra le più belle di tutta la Regione”
22 ottobre 1953
L’ispettore onorario Salvatore Pescatori invia istanza al Soprintendente.. perchè faccia conoscere al più presto ciò che intende fare per la chiesa “ unisce il biglietto da visita del Vescovo Casullo.
28 ottobre 1953 (Il soprintendente è l’ing. A. Rusconi) ma la firma è Chiurazzi
Il soprintendente risponde al parroco, al Vescovo e all’ispettore onorario affermando che i danni subiti dalla chiesa non rientrano nella competenza della Soprintendenza e consiglia di fare istanza al Genio Civile.
20 settembre 1968
L’ingegnere capo del Genio Civile Virgilio Torzilli scrive alla Soprintendenza chiedendo di rilasciare l’autorizzazione per la copertura in laminati al posto dell’attuale in coppi e canali di argilla.
28 settembre 1968
Il Soprintendente A. Dillon dà parere negativo alla copertura in laminati e consiglia di lasciare il manto di tegole e coppi in argilla su strutture portanti più idonee.
21 ottobre 1968
L’ingegnere Virgilio Torzilli del Genio Civile scrive alla Soprintendenza di voler sostituire la copertura in legno con solai inclinati a strutture miste in laterizi e cemento armato e che sulla struttura dovrebbe essere prevista una stratificazione di asfalto con manto di tegole e coppi di argilla e chiede quindi il nulla osta.
15 novembre 1968
La Soprintendenza ai Monumenti della Campania scrive all’Ufficio del Genio Civile di Avellino, riscontrando la nota del 24 ottobre 1968, ed esprime parere favorevole alla proposta di sostituire la copertura della chiesa di S. Maria Assunta a tetto in legname con solai inclinati.
CARTELLA 1 – FASCICOLO 8
15 aprile 1955
La cartella contiene anche una lettera del sac. Salvatore De Simone indirizzata alla Soprintendenza relativa alla chiesa di S. Domenico di Bagnoli nella quale si fa presente la caduta di tavole e fregi decorativi e chiede l’intervento immediato.
21 aprile 1957
Lettera del sac. Salvatore De Simone alla Soprintendenza nella quale si sollecita un sopralluogo per costruire le balaustrate in marmo.
17 agosto 1955
Nuovo sollecito del parroco alla Soprintendenza ed è indirizzata al sig. prof. Arch. Teolato , nella missiva si chiede anche un sopralluogo per il coro che ha bisogno di cure anticorrosive e che lo preservino dalle tarme . Si richiede anche l’approvazione del disegno della balaustrata in marmo da costruirsi.
7 novembre 1955
Ulteriore sollecito del sac. De Simone al prof. Teolato
12 gennaio 1956
Il parroco sac. Salvatore De Simone scrive al prof. Teolato per stabilire se il sopralluogo avverrà 18 o 19 gennaio. Sarà il parroco stesso a prelevare il professore.
27 gennaio 1956
Il parroco, arciprete Salvatore De Simone, chiede alla Soprintendenza affinchè l’artistico coro ligneo seicentesco in noce intagliato venga riconosciuto Monumento Nazionale e quale procedura occorre per il riconoscimento.
28 gennaio 1956
Sollecito
28 gennaio 1956?
L’ispettore onorario Salvatore Pescatori cita una pubblicazione dalla quale si evince che la chiesa fu riedificata nel 1550. Chiede un sollecito intervento della Soprintendenza anche perchè sono già stati inviati alla stessa i progetti della balaustra. Si chiede inoltre un intervento sul coro ligneo invaso dai tarli.
1 marzo 1956?
E’ accluso il progetto approvato dal sig. soprintendente consegnato all’arciprete il 1/3/1956, relativo alla sistemazione della balaustrata in marmo dell’altare maggiore (l’approvazione e la data sono un appunto a matita)
20 ottobre 1965
Mons. Egidio De Simone scrive alla Soprintendenza e chiede di mettere a disposizione del parroco del liquido per arrestare l’opera dei tarli e di inviare un funzionario per constatare anche la staticità del luogo
26 novembre 1965
L’assistente Armando Ortof dopo aver eseguito il sopralluogo redige il verbale e dichiara che il coro va trattato con xylomon tipo chiaro e che lo stesso trattamento va fatto ad un armadio (più antico del coro) situato in sagrestia.. Per la staticità vi sono solo infiltrazioni di acqua dai tetti
29 novembre 1965
Si concede un fustino di 50 kg di xilomon per il coro.
6 dicembre 1965
Ufficio Distrettuale Imposte Dirette di Montella da cui si evince che al la partita 137 del Nuovo Catasto Edilizio Urbano del comune di Bagnoli è censita la chiesa S. Maria Assunta al foglio 9 particella A/2 categ.E/7
17 dicembre 1965
Il sac. Egidio De Simone scrive alla Soprintendenza ringraziando per la cordialità con la quale è stato ricevuto e nel contempo invia il certificato catastale.
29 giugno 1969
Il sac. Egidio De Simone scrive al cav.. Marzano della Soprintendenza per ricordare che il tempo è favorevole per la disinfestazione del coro.
CARTELLA 1 – FASCICOLO 9
Il dott. Francesco Coscia, Direttore Generale della Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell’Italia meridionale (Cassa per il Mezzogiorno) chiede alla Soprintendenza ai monumenti della Campania con nota del 09 maggio 1967, una dettagliata relazione sull’importanza, l’interesse e le caratteristiche della Parrocchia di S. Maria Assunta di Bagnoli dal punto di vista artistico e storico (risposta della Soprintendenza). Invita anche l’Ente del Turismo, ai sensi dell’art. 30 della legge 25 giugno 1965 n. 717, a esprimere il suo punto di vista in ordine al monumento e chiede se Bagnoli Irpino possa considerarsi centro di particolare interesse turistico.
L’8 Luglio 1969 il Soprintendente A. Dillon invia alla Cassa per il Mezzogiorno una dettagliata relazione storica e dichiara il necessario intervento di restauro del complesso monumentale – La Chiesa di S. Maria Assunta in Bagnoli Irpino, edificata nel 1500 fu successivamente ampliata nel 1600 riportandola in un sobrio stile barocco; la pianta si presenta a croce latina, costituita da tre navate con cappelle laterali il tutto decorato con stucchi di ottima fattura. Vi si conservano pregevoli opere d’arte; quali il coro in legno intagliato costruito tra il 1651 e 1657; bassorilievi ed altorilievi in marmo raffiguranti scene del Vecchio e Nuovo Testamento; si conservano inoltre affreschi, tele e stemmi di varie epoche e di notevole valore artistico
Nel novembre dello stesso anno nel sollecitare l’esecuzione delle opere necessarie per la conservazione del monumento, ne ribadisce l’interesse storico-artistico ai fini turistici, che insieme al complesso di S. Domenico e S. Francesco a Folloni di Montella, costituiscono un notevole passo avanti alla programmatica restaurazione dei monumenti dell’Irpinia ed in particolare del centro storico medievale di Bagnoli Irpino.
Nel febbraio 1971 viene stipulata la convenzione d’incarico professionale per la progettazione dei lavori di restauro della Chiesa di S. Maria Assunta, all’Arch. Lucio Morrica, iscritto all’albo professionale della Cassa per il Mezzogiorno.
L’Arch. Morrica trasmette in breve tempo una dettagliata relazione tecnica, dove segnala l’urgenza dei lavori di consolidamento e restauro del monumento, e il relativo progetto che si compone di una relazione che riporta foto e notizie storiche e descrittive del monumento e di n. 23 allegati numerati (mancano le tavv. nn. 15 e 16).
CARTELLA 1 – FASCICOLO11
30 marzo 1979
Il geometra Antonino Conte, dirigente dell’Ufficio tecnico Comunale, incaricato dal Sindaco del Comune di Bagnoli Irpino, redige una relazione tecnica sui lavori di restauro della Chiesa di S. Maria Assunta effettuati dalla Cooperativa Edilizia Arianna ed eseguiti dal Sig. Pasquale Affuso. Nella relazione, il geometra rileva non solo la caduta di un finestrone in legno su un edificio adiacente alla Chiesa di proprietà del Sig. Chieffo Alfonso, ma anche i danni cagionati all’interno della Chiesa dalle infiltrazioni dovute alle intemperie.
2 aprile 1979
Il Sindaco, ins. Alfonso Meloro, scrive nota alla Soprintendenza ai Monumenti di Napoli, p.c. alla Cooperativa Arianna di Napoli, all’Ufficio del Genio Civile di Avellino ed alla Prefettura di Avellino, con allegata relazione tecnica e n° 7 fotografie, al fine di sollecitare un sopralluogo sul posto per evitare non solo il grave pericolo per la pubblica incolumità ma anche il ricorso all’autorità giudiziaria.
6 aprile 1979
Il Dirigente ing. Capo Elio Aucone dell’Ufficio del Genio Civile di Avellino trasmette al Provveditorato alle OO.PP. di Napoli e p.c. alla Sovrintendenza ai Monumenti di Napoli, alla Cooperativa Arianna di Napoli, alla Prefettura di Avellino ed al Comune di Bagnoli Irpino, la nota del Comune di Bagnoli con annessa relazione n. 1242
11 aprile 1979
Il Soprintendente Aldo Grillo, in luogo dei danni verificatesi nella Chiesa di S. Maria Assunta, invita la Cooperativa Arianna, che ha effettuato i lavori, nella persona del legale rappresentante Sig. Affuso Angelo ed il direttore dei lavori arch. Mollica Manlio, ad effettuare con urgenza un sopralluogo al fine di predisporre le riparazioni necessarie.
CARTELLA 2 – FASCICOLO15
25 febbraio 1935
L’Ispettore onorario Belisario Bucci informa l’Ill.mo Sig. Soprintendente per l’Arte Medievale e Moderna per la Campania – Napoli, richiedendone il parere, in merito ai lavori di modifica che il Reverendo Parroco della Chiesa di Bagnoli intende apportare nella stessa. Il sacerdote, infatti, vorrebbe spostare due delle principali opere d’arte di artisti bagnolesi: Il Cristo Morto ed il quadro dell’Addolorata del d’Asti, poste al di sopra dell’altare, per sistemarle nella parete destra della Cappella, il quadro sul muro, ed il Cristo Morto al di sotto in una nicchia scavata nel muro con un vetro davanti. Le opere,poste sull’altare, sarebbero sostituite, da un gruppo di statue di cartapesta ordinate ad una casa di Lecce composto di un Crocifisso con ai piedi la Madonna e San Giovanni. Il Bellisario mostra il suo disappunto in ordine a tale tipo di modifiche che deturperebbero la parte principale dell’antica e primitiva Chiesa come già in precedenza era stato fatto con l’apposizione di due quadri, a suo parere brutti sulle pareti laterali della Chiesa.
26 febbraio 1935
Il Soprintendente Chierici scrive al Sig. Belisario Bucci R. Ispettore Onorario dei Monumenti di Bagnoli Irpino, al fine di impedire al Parroco della Chiesa di S. Maria Assunta l’inizio dei lavori se non a seguito di un suo sopralluogo.
27 marzo 1935
Rubino Carrozza, parroco della Chiesa di Santa Maria Assunta, scrive all’Ill.mo Prof.Chierici Soprintendente per l’arte medievale e moderna di Napoli, successivamente, all’invio della richiesta di intervento avanzata dall’ispettore onorario Bellisario Buccio, per sollecitare un sopralluogo della Soprintendenza diretto ad autorizzare, prima della fine della quaresima, lo spostamento del quadro dell’Immacolata e del Crocifisso con relativa sistemazione del nuovo gruppo di statue. Ribadisce poi, che in caso di mancato intervento, lo stesso si sentirà autorizzato a procedere agli spostamenti di cui sopra.
30 marzo 1935
Il Soprintendente Chierici scrive al parroco e per conoscenza all’ispettore Onorario Belisario Bucci, al fine di impedire qualsiasi modifica all’interno della Chiesa prima di un suo intervento.
19 settembre 1935
L’ispettore Onorario Belisario Bucci rende noto al Soprintendente Chierici, che nonostante la prima nota del 23 febbraio ed il successivo suo (del Soprintendente) intervento nella Chiesa di Bagnoli, il sacerdote in assenza di altre comunicazione della Soprintendenza , crede di essere nuovamente autorizzato ad effettuare i lavori e le modifiche nella Cappella della Chiesa, togliendo dal posto attuale alcune delle autentiche opere d’arte e sostituendovi un gruppo di 3 statue di cartapesta di dubbio gusto, per formare un così detto “Calvario”, agendo con la convinzione di averne diritto. L’ispettore chiede a nome di tutta la cittadina un intervento dell’autorità in questione al fine di evitare la scempio.
30 settembre 1935
Il Soprintendente scrive al parroco di Bagnoli e p.c. all’Ispettore Onorario Sig. Belisario Bucci, dissuadendolo dal porre qualsiasi modifica senza autorizzazione della Soprintendenza stessa.
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