Se fosse capitato a te …
18.01.2015, Articolo di Antonio Cella (Soliloquio-Colloquio con interlocutore inesistente)
Sono profondamente convinto che se avessi commesso tu gli errori marchiani con cui altri si stanno impegolando per imperizia, e forse anche per negligenza, da buon sindaco ti saresti dimesso immediatamente dalla carica. E se non lo avessi fatto, saresti stato umiliato dalle dimissioni non soltanto mie ma anche di chi, come me, ricopriva incarichi nell’esecutivo da te presieduto.
Con riferimento alle notizie del momento, non credo proprio che possa essere annullato un contributo finanziario a un Ente per un semplice o presunto errore amministrativo (che avrebbe potuto risolvere un normale Commissario ad acta). Penso piuttosto che a monte ci sia l’interesse della Regione di riprendersi il finanziamento assegnato per l’ammodernamento degli impianti sciistici del Laceno per coprire qualche vecchia magagna (mal celata) che, scoperta, ha ingenerato impellenti necessità di coperture per livellarla e mettere a tacere gli spiriti chiacchiericci e gli effetti sconvolgenti della magistratura. Le cose probabilmente stanno così (ricordo a chi legge l’imminenza delle elezioni regionali) e non c’è Vivolo o Nappi che possa risolvere il problema. La prova di tanto è riscontrabile nella inesistenza di un impegno formale dell’Ente regionale e, quindi, del conseguente approntamento del decreto di liquidazione del finanziamento, che cammina di pari passo con il menzionato impegno.
Se non è mai stato effettuato l’atto d’impegno che sancisca, attribuisca, in forma notarile l’assegnazione, l’esclusività del finanziamento a favore del beneficiario (il Comune di Bagnoli Irpino, nel caso di specie) è perché, probabilmente, “il tesoretto” di ben 15 milioni, era già stato congelato anzitempo come “fondo di riserva occulto” da destinare all’appiattimento di chi sa che cosa.
Diamo tempo al tempo, poi si saprà chi o che cosa abbia determinato la negazione di un diritto acquisito. “Saepius ventis agitatur ingens pinus”: più spesso viene agitato dai venti l’eccelso pino”. Frase citata dai latini con riferimento ai pericoli cui sono maggiormente esposti coloro che occupano posti di grande prestigio.
Intanto, il “vecchio leone” nuscano, uomo dalla immensa saggezza intellettuale, ha pensato bene, con l’ausilio del magnifico rettore del Suor Orsola Benincasa, di tenere nella splendida cittadina di Nusco Corsi di Perfezionamento in Alti Studi Politici per vecchi e nuovi amministratori degli enti locali. Grazie a lui, nel prossimo futuro le bazzecole e le quisquilie amministrative dei governanti dovrebbero limitarsi a pochi casi, se non addirittura scomparire.
Ma il buon Ciriaco evidentemente, in un momentaneo vuoto di sapienza, non ha ricordato, per colpa di una sinapsi vigliacca, lazzarona, che la politica non è come il pane che tutti possono mangiarlo. La politica non è fatta per la gente semplice: è qualcosa di complicato. E’ una scienza inesatta che va gestita dagli specialisti e, come tale, va affidata agli intellettuali, (come ho riportato a pag.95 del mio ultimo lavoro) al netto dei riconoscimenti accademici acquisiti con merito tra i banchi di scuola o puramente fittizi. Per cui, non credo proprio che uno come me possa frequentare quei corsi senza intoppare in qualcosa di natura stellare, a meno che “l’alta politica” di cui si fregia il corso, non sia limata a tal punto da ridurla “terra terra”.
Se fosse capitato a te, dopo le dimissioni, ti saresti sicuramente scelto (da comune cittadino) quale posto fisso una delle panchine che insistono sotto gli sguardi severi di Leonardo Di Capua e Donato Antonio D’Asti, e non soltanto per leggere “La solitudine dei numeri primi” ma anche per evitare di ritornare, come facevi prima di fare il Sindaco, ad appoggiarti per ore sulla fiancata della porta d’ingresso del “Bar Roma” e far roteare nella mano, per vincere la noia, il lungo filo di plastica della “moschiera” installata all’accesso del locale.
Un posto in prima fila, che nei grandi teatri costa un occhio della testa, ti avrebbe consentito anche di assistere in tutta comodità alle maldestre esibizioni di ballerini di piazza improvvisati che, d’ora in poi, se le cose vanno di questo passo, credo proprio debbano indossare la maschera per non essere derisi.
Commento di Nello Molinaro:
Ho letto il suo ammirevole scritto, e la precisione con cui ha esternato le sue deduzioni, però non approvo che per lei l’unico responsabile è l’attuale sindaco, Nigro, perché in merito si è bisognosi di coerenza e del ricordo degli eventi succedutosi. Non si dimentichi che dal 2002 scadenza della convenzione con la ditta Giannoni, nessuna amministrazione succedutosi fin ad oggi è riuscito a risolvere al questione con la società occupante le aree. O è questione di incapacità,di imperizia, oppure di favoritismo coperto da dubbiose giustificazioni quale, l’attendere la decisione dell’appello proposto dalla ditta Giannoni nell’anno 2002 al Consiglio di Stato contro la sentenza sfavorevole alla società del Tar di Salerno. E’ incredibile che dopo 13 anni si è ancora in attesa della decisione e nessun Sindaco succedutosi “Dimauro, Chieffo,Nigro ha ritenuto opportuno di conoscere la data della discussione e decisione dell’appello in corso, ne si attivato nelle modalità dovute per sollecitarne l’iter – Non c’è molto da spiegare secondo me tutto è stato creato ad arte dalla società che volutamente non ha mai coltivato tale procedimento facendolo rimanere come spada di Damocle sulle decisioni delle amministrazioni succedutosi .ree di non aver attuato alcuna attività in merito , facendone stabilizzare la situazione risultandone compiacenti dell’andazzo, rischiando di fatto un intervento della Corte Dei Conti a seguito di eventuale denuncia per esistenti omissioni ree di aver prodotto danni economici per il comune.. Situazione che ha autorizzato e consentito la società Giannoni a richiedere al comune la cifra di quattromilioni di euro “briscoline” per liberare le aree, (quando la stessa ha versato nelle casse del comune nemmeno la decima parte della richiesta nel corso di tutti gli anni di gestione), modalità che la ex vice sindaco vergognosamente si è dichiarata favorevole, scontrandosi con l’attuale sindaco che non ha accettato la proposta , Purtroppo il successivo passaggio con il conosciuto accordo è stato un disastro, perché nel fidarsi il primo cittadino è stato portato in errore dai propri legali nonché collaboratori, nel caso anche il segretario comunale che affianca e coadiuva il sindaco nella stesura degli atti legali ed amministrativi – Perché l’errore principale ed incorreggibile è quello che nella stesura dell’atto vi sono modalità esecutive in contrasto con la legge sulla concorrenza imposte dalla CEE al nostro paese con l’art.23 della leggeCEE 2004, il che mostra l’incompetenza e l’incapacità di coloro di cui il sindaco Nigro si è fidato.
A lei le faccio un complimento per la terminologia nei suoi scritti, che piacevolmente sempre leggo.–