Quando non esisteva FACEBOOK
16.11.2014, Articolo di Daniele Marano (da “Fuori dalla Rete” – Novembre 2014, Anno VIII, n.5)
Uscire ed incontrare un amico di vecchia data, dando luogo a una cascata di ricordi.
QUANDO NON ESISTEVA FACEBOOK, per conoscere la ragazza che avevi da sempre “puntato” bisognava poissedere, per forza di tuo, la prerogativa essenziale del coraggio, senza ricorrere a metodi tradizionali che assomigliano più a squallidi sotterfugi;
QUANDO NON ESISTEVA FACEBOOK, il nome di una persona che trovavamo interessante, lo chiedevamo in giro anche a costo di perderci la faccia;
QUANDO NON ESISTEVA FACEBOOK, nei nostri primi amori, ci si armava di santa pazienza e magari, carta e penna alla mano, si buttavano giù due righe per la propria amata, facendo terminare la nostra missiva con il fatidico: ti vuoi mettere con me? Si o no..barra la crocetta…..altro che emoticon….
QUANDO NON ESISTEVA FACEBOOK, il nostro mondo era spettacolare, senza che l’immagine fosse fondamentale;
QUANDO NON ESISTEVA FACEBOOK, ci si trovava con gli amici al solito posto e pensate, si spaccava il secondo per la puntualità senza avere il bisogno di leggere il messaggio nel proprio gruppo social!;
QUANDO NON ESISTEVA FACEBOOK, il significato della parola privacy nemmeno serviva;
QUANDO NON ESISTEVA FACEBOOK, altro che richiesta d’amicizia, gli amici, quelli veri, li sceglievamo noi!!;
QUANDO NON ESISTEVA FACEBOOK, la gelosia era un sentimento più reale, più magico e non una paranoia come ora;
QUANDO NON ESISTEVA FACEBOOK, ci bastava un bacio della propria donna per essere felici, altro che spasmodica e ridicola ricerca di “mi piace” anche di contatti a noi sconosciuti;
QUANDO NON ESISTEVA FACEBOOK, si viveva meglio e ci volevamo tutti più bene.
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PEZZI DI REALTA’
Arrivare a casa per cena, stendersi sul divano e pensare al fastidio costante che ci suscitano le persone che mettono la testa sotto la sabbia. Eppure i dettagli sono belli, soprattutto se sono alla luce del sole. Bisognerebbe abolire la voce roca di rancore per tutta quella gente che non merita la nostra considerazione. Ma a volte è cosi difficile non rispondere a certe provocazioni.
Eppure sarebbe facile trovare una soluzione giusta: fidarsi, ma le scegliamo noi le persone, anche se a volte mi rendo conto che la ”selezione” è ardua.
Rendersi conto che per difendere la nostra dignità non si elemosinano affetti o ancora peggio non si chiede scusa quando si è sicuri di avere ragione. Mettere insieme pezzi di ricordi soffermandosi sui frammenti come i ti amo sussurrati sotto le lenzuola, il sorriso della mamma che ci aspetta per cena. Le critiche altrui utilizziamole come piedistallo. E non è mai un delitto volersi bene semmai lo è innamorarsi male. E’ insofferenza se il tuo cuore traballa per chi non lo vuole ma è gioia immensa se batte all’unisono con un’ altra persona.
Daniele Marano