Tartufo nero di Bagnoli tra storia e futuro
18.10.2014, Il Sannio
Una cena-spettacolo in abiti d’epoca riproporrà un immaginario duello tra due cuochi dell’epoca.
‘Sfida di soddisfazione al tartufo nero al cospetto del vescovo Ambrogio Salvio‘: è il titolo dell’evento itinerante ‘Un gran tour in Irpinia lungo sei secoli tra storia, tradizioni ed enogastronornia’ che si chiuderà sabato 18 in contemporanea all’attesa quinta edizione dell’anteprima della mostra mercato del tartufo nero.
Giunge alla sua ultima tappa l’evento itinerante finanziato nell’ambito del Psr Campania 2007/2013 – Interventi cofinanziati dal Fears, piano di sviluppo locale del Gal lrpinia – misura 313 ‘Incentivazione di attività turistiche’, che chiuderà il suo lungo percorso presso il comune di Bagnoli Irpino, nella giornata di sabato, a partire dalle 19,30. L’evento avrà per protagonista, questa volta, la figura del vescovo Ambrogio Salvio, nato proprio a Bagnoli Irpino nel 1491 e grande esponente del panorama religioso e teologico del 1500. A tale personaggio, protagonista del passato di uno dei comuni più rappresentativi del territorio irpino sarà abbinato, secondo la formula del progetto, uno dei prodotti locali più pregiati e apprezzati in Italia e nel mondo: il prezioso tartufo nero, che alberga proprio nei boschi di Bagnoli e in quelli dei comuni limitrofi.
La rievocazione storica, organizzata nella forma di una cena-spettacolo in abiti d’epoca, sarà incentrata sulla riproposizione di un immaginario duello tra due cuochi dell’epoca, che per compiacere il vescovo giunto in visita alla sua Bagnoli, si sfideranno proprio a colpi di prelibate pietanze a base di tartufo.
Ancora una volta, dunque, dopo i cinque eventi tenutisi nei comuni di Cassano Irpino (comune capofila del progetto), Calabritto, Salza Irpina, San Mango sul Calore e Montemarano, il Gran Tour in Irpinia accenderà i riflettori sulle storie e sulle eccellenze eno-gastronomiche dei borghi del TerminioCervialto, in un connubio di sapori e saperi che regaleranno un’ esperienza nuova e coinvolgente. Una formula che ha riscosso successo di pubblico in tutti i comuni che hanno ospitato l’iniziativa, accogliendo turisti provenienti da tutta la regione Cmnpania e non solo.
Nell’ ottica di ampliare l’opera di valorizzazione del territorio la sesta ed ultima tappa del Gran Tour in Irpinia si terrà in contemporanea all’anteprima dclla mostra mercato del tartufo nero, l’evento che anticipa l’attesissima kermessc enogastronomica che si terrà dal 24 al 26 ottobre.
La manifestazione, organizzata dal Consorzio turistico Bagnoli-Laceno in partnership con la Pro Loco Bagnoli-Laceno e il Comune di Bagnoli Irpino e con la partecipazione di Fisar (Federazione italiana sommelier albergatori ristoratori), ha lo scopo di valorizzare e promuovere la conoscenza del tartufo nero, eccellenza tipica del territorio bagnolese che è caratterizzato da una scorza di colore nero con sculture poco rilevate, dette verruche, e da una polpa con venature di colore biancogrigiastre. Si raccoglie nel periodo invernale, da ottobre a marzo su tartufaie localizzate nella zona montana, dagli 800 ai 1500 metri sul livello del mare, del massiccio dei Monti Picentini. Si avvicenda con lo scorzone estivo che matura, invece, da maggio a settembre, e dal quale si distingue per l’inteso odore di fenolo. Questa specie di tartufo vive in simbiosi con latifoglie e sempreverdi presenti nella zona montana, come il faggio o il pino nero.
Anche quest’anno, come da tradizione consolidata, la mostra mercato si svilupperà in concomitanza con la 37a sagra della castagna e del tartufo, momento gastronomico che sottolinea il perfetto connubio con un altro dei più apprezzati prodotti locali: la castagna di Montella Igp. Il forrnat dell’anteprima seguirà lo schema delle passate edizioni, presentando ai visitatori una serie di degustazioni delle squisite tipicità gastronomiche bagnolesi, che verranno sapientemente abbinate ai migliori vini d’Irpinia. Ma oltre al connubio tra il tartufo bagnolese e i vari taurasi, fiano di Avellino e greco di Tufo, anche altre, numerose attività contribuiranno coinvolgere i partecipanti.
Si comincia alle ore 10,00 con il workshop ‘Raccolta, vendita e commercializzazione dei funghi e dei tartufi’, organizzato dall’Asl Avellino ispettorato micologico in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato comando provinciale Avellino, con il patrocinio del Comune di Bagnoli Irpino, che avrà luogo proprio presso la sala consiliare del municipio. Dalle ore 10,00 alle ore 13,00 presso l’exconvento di San . Domenico verrà inaugurata la mostra dal titolo ‘A Casa di … ‘, dedicata agli artigiani irpini. A partire dalle 18,30 verrà effettuata l’apertura degli stand enogastronomici ‘Colline e Monti d’Irpinia’ e del ‘Circuito degustazioni anteprima’, dove si potranno degustare alcuni tra i più pregiati prodotti vinicoli della regione. L’evento proseguirà anche il giorno successivo, domenica 19 ottobre, con degustazioni e stand gastronomici che verranno arricchiti dalla gara-dimostrazione ‘Lancio o ruzzola del formaggio‘, antica tradizione bagnolese del XVI secolo: il lancio o ruzzola del formaggio – noto a Bagnoli Irpino come ‘Lu iuogu r’ l’ casu’ – è uno sport tradizionale di antichissime origine praticato già dagli antichi etruschi, dove una forma di formaggio pecorino stagionato, molto duro e resistente, veniva lanciato dai pastori (i massari) lungo i tratturi.
A concludere l’esperienza della sesta tappa del Gran Tour in Irpinia vi sarà, inoltre, l’esposizione fotografica “Irpinia terra di: castelli, fede, gusto e sorgenti”, dedicata alla valorizzazione dei diversi aspetti del territorio irpino nella sua globalità e la possibilità di partecipare a speciali visite guidate gratuite ad alcune principali evidenze storico-artistiche di Bagnoli Irpino.
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In pillole
CHI E’ AMBORGIO SALVIO
II vescovo Ambrogio Salvio nacque a Bagnoli Irpino nel 1491. Dotato di un vivace ingegno, si dedicò a studi di lettere e teologia a Bologna, e fu nominato maestro di teologia nel convento di San Domenico a Napoli, da cui poi si trasferì presso il convento della Minerva a Roma. Nel 1527 avvenne il sacco di Roma e l’assedio al Papa Clemente VII, che si rifugiò a Castel S. Angelo. L’esercito tedesco guidato da Carlo, duca di Borbone, assaltò anche le chiese el monasteri, e così Ambrogio scese nel tempio e si caricò sulle spalle i vasi sacri, gli arredi e i libri sacri e li nascose in un luogo sotterraneo, scambiò la tonaca domenicana con un’altra veste e fuggì. . Alla Liberazione di Roma, i reli;’ giosi tornarono al convento e videro che Ambrogio Salvio riponeva al loro posto gli arredi sacri. Nominato reggente dello studio generale di Parigi, nel 1530 tornò a Napoli e fu dichiarato Maestro del Collegio dei Teologi e scelto come provinciale dell’Ordine. La sua fama giunse anche all’imperatore Carlo III, che, il 10 gennaio 1536, dopo la spedizione contro Tunisi, si trovava a Napoli e andò àd ascoltare la messa in San Domenico Maggiore per udirlo predicare. Ambrogio Salvio si rivolse a lui, esortandolo a difendère la religione dagli attacchi dei Luterani. In seguito lo scelse come suo confessore e consigliere, consultandolo per i più gravi affari di stato. Fu eletto Priore di San Pietro Martire e fondò i collegi di Castellammare, Procida e Caivano. Fece inoltre costruire, a Napoli, il monastero e la chiesa dello Spirito Santo, nella quale è stata eretta una statua in sua memoria, e fondò l’Arciconfraternita dei Bianchi. Nel 1566 fu nominato per la seconda volta Vicario Generale dell’Ordine e Visitatore apostolico della Congregazione dei monaci di Montevergine ed elaborò alcuni statuti, in vigore ancora oggi. Nel 1556 ottenne dal generale dell’Ordine di impiegare la somma di 50 ducati a favore del convento di Bagnoli e vi introdusse lo studentato. Spese notevoli somme per il convento di Bagnoli e arricchì la Chiesa di preziose reliquie, come una Spina di Cristo e una parte del braccio di San Domenico. Sorpreso da un grave malore, si ritirò a Napoli nel convento di San Tommaso d’Aquino e scelse una cella tra le più novere. Morì dopo due mesi e mezzo, il 3 febbraio 1577.