2ª Conferenza Tematica 2010: «Sua Eccellenza il Tartufo». Relatrice: dott.ssa Maria Grazia Volpe
24.10.2010, Iniziative
Nell’ambito della manifestazione “Aspettando la 33esima Mostra Mercato del Tartufo e della Castagna”, sabato 23 ottobre ore 17,30, presso la Sala Consiliare del Comune di Bagnoli Irpino in Via Roma, l’Associazione socio-culturale “Palazzo Tenta 39” ha organizzato la seconda conferenza tematica 2010:
“La biodiversità nel sottobosco dei Monti Picentini:«Sua Eccellenza il Tartufo».”
Relatrice: dott.ssa M. Grazia Volpe (Ist. di Scienze dell’Alimentazione – C.N.R. Avellino)
Sono intervenuti: il presidente di Palazzo Tenta39 Michele Gatta, il sindaco di Bagnoli Aniello Chieffo, il presidente del Consorzio Turistico Bagnoli-Laceno Gerardo Stabile e l’Assessore all’Agricoltura del Comune di Bagnoli Luca Branca, agronomo, dirigente della Regione Campania.
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Curriculum Vitae dott.ssa Volpe Maria Grazia
“Sua Eccellenza IL TARTUFO” – Slide di Presentazione (di Maria Grazia Volpe) – 6,44 mb
Le note (di Emma Lenzi):
Desidero complimentarmi con la dott.ssa M. G. Volpe per la brillante relazione sul tartufo. Anche nella nostra provincia ci sono dei punti di eccellenza, quali il C.N.R. di Avellino e delle intelligenze da valorizzare: la ricerca non è sempre fine a se stessa ma, come in questo caso, porta all’acquisizione di nuove conoscenze e materiali che hanno un impiego pratico e possono costituire un imprevedibile impulso per lo sviluppo economico.
Con questo incontro la ricerca è uscita dal laboratorio e agli operatori del nostro territorio ha fornito la possibilità di conoscere i sistemi innovativi di bioimballaggio che consentono di preservare le caratteristiche organolettiche degli alimenti con conseguente miglioramento dei processi di distribuzione e commercializzazione dei prodotti tipici (funghi-tartufi-prodotti caseari) del nostro territorio.
Le foto (a cura della redazione)
26.10.2010, Articolo di Maddalena Venuso (tratto dal sito http://www.lapilli.eu)
L’Irpinia non finisce mai di stupire. Mentre in città la pioggia, ora sottile ora battente, dipinge un’atmosfera grigia e talvolta uggiosa, percorrendo l’autostrada Nola – Avellino Est e poi la statale Ofantina verso Bagnoli, l’autunno regala la visione di una tavolozza di colori e di luci che non si può fare a meno di apprezzare, scene di paesaggi boschivi che in questo periodo evocano sapori e profumi che sanno di buono. Bagnoli Irpino, centro di storia e cultura situato in una valle circondata dai monti dell’Altopiano del Laceno, racconta l’autunno dei propri boschi dedicando un’anteprima alla sagra più attesa e frequentata dell’anno: quella della castagna e del tartufo nero di Bagnoli.
Sabato 23 e domenica 24 ottobre gli estimatori del territorio bagnolese, da sempre apprezzata meta turistica di nicchia, hanno potuto scoprire i segreti del rinomato tubero nero, in abbinamento con altri prodotti tipici dell’Irpinia. In collaborazione con l’ISA (Istituto Scienze Alimentari) del CNR di Avellino, l’associazione culturale Palazzo Tenta 39, paladina della cultura e delle tradizioni locali, ha organizzato un convegno dedicato nell’ambito del quale la dott.ssa Maria Grazia Volpe ha presentato una relazione illustrando le caratteristiche del prezioso tubero e condividendo le recenti sperimentazioni volte alla creazione di nuove tecniche di conservazione che permettano di prolungare la durabilità del prodotto fresco. Il Tuber Mesentericum, è un’eccellenza fra le produzioni spontanee del sottobosco bagnolese, e nell’anno della biodiversità rappresenta senza dubbio un patrimonio da tutelare. I funghi e i tartufi, che altro non sono che funghi ipogei, sono prodotti tipici le cui caratteristiche sono strettamente legate al territorio di provenienza, ed i tal senso possono rivestire un ruolo importante per lo sviluppo economico dei territori stessi. Il tartufo nero bagnolese vive in simbiosi con alcune specie arboree locali, quali quercia, rovere, roverella, faggio, carpino, nocciolo, frassino, con le cui radici si lega formando il micelio. Quando il tartufo è maturo, emette un odore intenso che, fiutato dai cani da tartufo, ne permette la raccolta e la diffusione. Le proprietà geomorfologiche del suolo bagnolese fanno del tartufo locale un tubero particolarmente rinomato, con caratteristiche organolettiche che lo differenziano dai tuberi “fratelli” quali, ad esempio, quello di Colliano. La raccolta del tartufo nero di Bagnoli avviene dall’autunno alla primavera, periodo in cui si avvicenda con lo scorzone estivo, che matura da maggio a settembre. Il nero di Bagnoli ha sapore leggermente amarognolo, e un intenso profumo di acido fenico. Ricco di fibre e di acqua, proprio per questa sua composizione prevalentemente acquosa ha un periodo di conservazione, come prodotto fresco, molto limitato. Viene dunque trasformato in salse, creme, utilizzato per aromatizzare oli e liquori etc., perdendo però quelle caratteristiche che fanno del prodotto fresco un’eccellenza di questo territorio. Oltre ai metodi tradizionali, l’ISA sta sperimentando una conservazione in bioimballaggi che appare destinata a dare ottimi risultati, garantendo la freschezza del prodotto più adeguata ai tempi di commercializzazione e la conservazione delle caratteristiche chimiche, nutrizionali e sensoriali.
Al termine del convegno, degustazioni di tartufo “a crudo”, quale complemento di squisiti crostini di pane e formaggi locali, o come ingrediente di primi piatti e zuppe. In abbinamento altri prodotti tipici del territorio, castagne soprattutto, e i vini della Valle del Calore, con degustazioni tecniche guidate dai sommelier F.I.S.A.R. Domenica 24 in primo piano gusto e cultura, grazie a visite guidate ai capolavori d’arte della cittadina, di cui è vessillo il coro ligneo della Collegiata di Santa Maria Assunta. Anche le attività gastronomiche e di ristorazione bagnolesi hanno offerto ai visitatori specialità a base di tartufi e castagne. Personalmente, presso la Country House Nonna Pina ho apprezzato, fra gli altri piatti preparati da Pascale, la gentile padrona di casa, le bruschette con caciocavallo di Montella e lamelle di Tartufo Nero, e le castagne cotte sotto la cenere, che mi hanno riportato ai sapori della mia infanzia, quando con i miei genitori frequentavo queste zone. A giudicare dall’anteprima, la XXXIII Sagra della Castagna e del Tartufo che si svolgerà 29 al 31 ottobre Bagnoli Irpino, ha tutte le caratteristiche per essere in linea con il Manifesto della Sagra Autentica, promosso dalle associazioni dei ristoratori (Fipe e Fiepet) che insieme ad alcuni esperti e alle Pro loco hanno sottoscritto, sotto il coordinamento del Gastronauta Davide Paolini, un documento da tempo caldeggiato da riviste di settore quali Italia a Tavola e da altri opinionisti.
Info e programma della XXXIII Sagra della Castagna e del Tartufo su http://www.prolocobagnoli-laceno.org
27/10/10
Aspettando la XXXIII Sagra della Castagna e del Tartufo
Articolo di Maddalena Venuso (tratto dal sito http://www.oliovinopeperoncino.it**)
Una profumata anteprima a Bagnoli Irpino. Bagnoli Irpino, nel territorio dell’Altopiano del Laceno, racconta l’autunno dedicando un’anteprima alla frequentatissima sagra della castagna e del tartufo nero. Sabato 23 ottobre, in collaborazione con l’ISA (Istituto Scienze Alimentari) del CNR di Avellino.
Associazione culturale Palazzo Tenta 39, paladina delle tradizioni locali, ha organizzato un convegno nell’ambito del quale la dott.ssa M. Grazia Volpe ha illustrato le caratteristiche del prezioso tubero e condiviso le recenti sperimentazioni volte alla creazione di tecniche di conservazione che permettano di prolungare la durabilità del prodotto fresco.
Il Tuber Mesentericum, un’eccellenza fra le produzioni spontanee del sottobosco bagnolese, ha infatti un periodo di conservazione molto limitato. Viene perciò trasformato in salse, creme etc., perdendo parte delle caratteristiche, quali il profumo, definito fenico, molto gradevole dal punto di vista sensoriale, che sono il pregio di questo fungo ipogeo. L’ISA sta sperimentando una conservazione in bioimballaggi che appare destinata a dare ottimi risultati.
Al termine del convegno, degustazioni di tartufo “a crudo”, quale complemento di squisiti crostini di pane e formaggi locali, o come ingrediente di primi piatti e zuppe. In abbinamento altri prodotti tipici del territorio, castagne soprattutto, e i vini della Valle del Calore, con degustazioni tecniche guidate dai sommelier F.I.S.A.R. Domenica 24 in primo piano gusto e cultura, grazie a visite guidate ai capolavori d’arte della cittadina.
A giudicare dall’anteprima, gli estremi per una sagra onestamente rappresentativa del territorio ci sono tutti. Dal 29 al 31 ottobre Bagnoli Irpino, durante la XXXIII Sagra della Castagna e del Tartufo ospiterà anche un prodotto di eccellenza della costa campana: le alici di Cetara, con la rinomata “colatura”.
venuso@studiosema.it
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