Fermo biologico??
06.09.2014, Il comunicato
L’associazione Tartufai dei Monti Picentini e’ in totale disaccordo con l’ordinanza emanata dalla Provincia sul fermo biologico per la ricerca del tartufo in tutta la provincia dì Avellino.
Questi signori della Commissione non hanno nessuna idea dello sfacelo che i cinghiali stanno arrecando alle nostre tartufaie. Ormai sono anni che Regione e Provincia sono state sollecitate dall’associazione e dalla precedente Amministrazione a prendere provvedimenti con lettere dì denuncia e raccolta dì firme sui danni alle tartufaie e all’economia del nostro territorio.
La tassa annuale per vidimare il tesserino e’ dì 92 euro. Solo da Bagnoli Irpino arrivano nelle casse provinciali e regionali ben 15.000,00 euro, soldi che andrebbero investiti per legge sul territorio, e che in parte potrebbero essere utilizzati anche per l’abbattimento selettivo dei cinghiali come avviene in tutte le regioni ben amministrate. Al contrario dì tutto cio’ i nostri soldi vengono usati per pagare commissioni ignare della realta’ territoriale e decidono il fermo biologico a favore dei cinghiali che continuano a mangiare tartufi anche nel mese dì settembre.
Sono stati anni dì promesse a vuoto fatte dai dirigenti e politici regionali e provinciali per soluzionare il problema, l’ass. Provinciale all’agricoltura Raffaele Coppola, oggi commissario provinciale, in varie occasioni pubbliche (anche a Bagnoli Irpino), aveva ammesso l’esistenza del problema, nonostante cio’ non e stato fatto niente per risolverlo.
Oltretutto il fermo biologico e’ gia’ in atto per Legge Regionale dal 15 maggio al 31 agosto.
L’Associazione conferma la sua contrarieta’ al modo dì operare degli enti e commissioni preposte e invita l’Amministrazione comunale ad associarsi alla protesta.
Il direttivo dell’Associazione Tartufai dei Monti Picentini
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L’ISTANZA ALLE AUTORITA’ COMPETENTI
Alla Provincia di Avellino Settore Ecosostenibilità: opere e grandi infrastrutture -Attività agricole e ittico – venatorie Servizio Valorizzazione attività agricola – 83100 Avellino
e.p.c. Al Sig. Presidente del “ Tavolo regionale di collegamento regionale per la tutela del Tartufo” ex Art.1 Regolamento nr 13/2012 80100 Napoli
e.p.c. Al sig. Presidente dell’Ente Parco dei Monti Picentini – Nusco
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Oggetto: Richiesta di sospensione del Fermo Biologico del 29 Agosto 2014 Prot. Gen n° 55486.
Con la presente la “Associazione Tartufai Monti Picentini”, rappresentata dal sottoscritto Mario DONNARUMMO nato a Bagnoli Irpino (AV) IL 14/01/1971 ed ivi residente alla via De Venuta nr 26, in qualità di Presidente dell’Associazione e Componente al “Tavolo regionale di collegamento per la tutela del Tartufo in Campania”, previsto all’Art.1 Reg.13/2012
VISTO il Regolamento Regionale nr 3 del 24 Luglio 2007 e successive modifiche con Regolamento Regionale nr 13 del 12 Novembre 2012 Art. 8 “Calendario di Raccolta”
CHIEDE
L’immediata sospensione del Fermo Biologico. Poichè per il tuber magnatum pico (tartufo bianco), da calendario di raccolta è già previsto il divieto fino al 30 Settembre,per il tuber mesentericum (Tartufo nero di Bagnoli Irpino), il divieto di raccolta è previsto dal 15 Aprile al 31 Agosto, pertanto non si comprende l’utilità di prolungare di ulteriori 30 giorni.Prolungando il divieto, non si fa altro che deludere i tartufari che ansiosi di iniziare la raccolta del tartufo nero di Bagnoli, si vedono negato inspiegabilmente il permesso .E ben noto che nella provincia di Avellino e in modo particolare nel comprensorio del Terminio-Cervialto, il periodo invernale può facilmente essere interessato da intense nevicate che impediscono la ricerca del tartufo nero di Bagnoli anche fino al mese di Aprile: mese in cui è prevista da calendario il termine di raccolta. In questo modo il tartufaro che pratica esclusivamente la ricerca del tartufo di Bagnoli si ritrova a pagare un permesso come coloro che praticano la ricerca del tartufo bianco, ma se poi, come riportato sul provvedimento di fermo , l’intenzione sarebbe quella di attivare ogni azione utile alla salvaguardia di un’eccellenza della gastronomia irpina e dell’ecosistema di sua produzione al fine di consentire la tutela del patrimonio tartuficolo campano tutelandone, l’ambiente naturale in cui essi si riprodurranno. Oltre a prevederlo l’Art.n°9 della L.R del 27 Giugno 2011 suggeriamo vivamente, come ormai ininterrottamente facciamo da anni ,di iniziare una volta per tutte una selezione controllata dei famelici cinghiali che invadono in maniera spropositata il territorio, provocando seri danni non solo alla produzione tartufigena ma all’agricoltura in generale, mettendo a dura prova l’economia del territorio e la pazienza di chi conduce fondi agricoli o semplici orti. Per non parlare poi dei seri danni che causano i tagli boschivi praticati senza tener conto delle aree tartufigene di particolare interesse.
Alla luce di quanto esposto è da premettere che l’Associazione Tartufai Monti Picentini è ben propensa ad osservare i provvedimenti presi, al fine di salvaguardare il patrimonio tartuficolo campano, ma che siano però provvedimenti che non penalizzano coloro i quali si attengono e rispettano il regolamento in vigore L.R. n°. 13/2006 e sue variazioni e integrazioni.
Certo della considerazione che la S.V. vorrà prestare a quanto finora esposto, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e approfondimento e nell’attesa porgo
Distinti saluti.
Bagnoli Irpino 08/09/2014
Il Presidente (Mario Donnarummo)
L’ISTANZA ALLE AUTORITA’ COMPETENTI
Alla Provincia di Avellino Settore Ecosostenibilità: opere e grandi infrastrutture-Attività agricole e ittico – venatorieServizio Valorizzazione attività agricola – 83100 Avellino
e.p.c. Al Sig. Presidente del “ Tavolo regionale di collegamento regionale per la tutela del Tartufo”ex Art.1 Regolamento nr 13/2012 80100 Napoli
e.p.c. Al sig. Presidente dell’Ente Parco dei Monti Picentini – Nusco
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Oggetto: Richiesta di sospensione del Fermo Biologico del 29 Agosto 2014 Prot. Gen n° 55486.
Con la presente la “Associazione Tartufai Monti Picentini”, rappresentata dal sottoscritto Mario DONNARUMMO nato a Bagnoli Irpino (AV) IL 14/01/1971 ed ivi residente alla via De Venuta nr 26, in qualità di Presidente dell’Associazione e Componente al “Tavolo regionale di collegamento per la tutela del Tartufo in Campania”, previsto all’Art.1 Reg.13/2012
VISTO il Regolamento Regionale nr 3 del 24 Luglio 2007 e successive modifiche con Regolamento Regionale nr 13 del 12 Novembre 2012 Art. 8 “Calendario di Raccolta”
CHIEDE
L’immediata sospensione del Fermo Biologico. Poichè per il tuber magnatum pico (tartufo bianco), da calendario di raccolta è già previsto il divieto fino al 30 Settembre,per il tuber mesentericum (Tartufo nero di Bagnoli Irpino), il divieto di raccolta è previsto dal 15 Aprile al 31 Agosto, pertanto non si comprende l’utilità di prolungare di ulteriori 30 giorni.Prolungando il divieto, non si fa altro che deludere i tartufari che ansiosi di iniziare la raccolta del tartufo nero di Bagnoli, si vedono negato inspiegabilmente il permesso .E ben noto che nella provincia di Avellino e in modo particolare nel comprensorio del Terminio-Cervialto, il periodo invernale può facilmente essere interessato da intense nevicate che impediscono la ricerca del tartufo nero di Bagnoli anche fino al mese di Aprile: mese in cui è prevista da calendario il termine di raccolta. In questo modo il tartufaro che pratica esclusivamente la ricerca del tartufo di Bagnoli si ritrova a pagare un permesso come coloro che praticano la ricerca del tartufo bianco, ma se poi, come riportato sul provvedimento di fermo , l’intenzione sarebbe quella di attivare ogni azione utile alla salvaguardia di un’eccellenza della gastronomia irpina e dell’ecosistema di sua produzione al fine di consentire la tutela del patrimonio tartuficolo campano tutelandone, l’ambiente naturale in cui essi si riprodurranno. Oltre a prevederlo l’Art.n°9 della L.R del 27 Giugno 2011 suggeriamo vivamente, come ormai ininterrottamente facciamo da anni ,di iniziare una volta per tutte una selezione controllata dei famelici cinghiali che invadono in maniera spropositata il territorio, provocando seri danni non solo alla produzione tartufigena ma all’agricoltura in generale, mettendo a dura prova l’economia del territorio e la pazienza di chi conduce fondi agricoli o semplici orti. Per non parlare poi dei seri danni che causano i tagli boschivi praticati senza tener conto delle aree tartufigene di particolare interesse.
Alla luce di quanto esposto è da premettere che l’Associazione Tartufai Monti Picentini è ben propensa ad osservare i provvedimenti presi, al fine di salvaguardare il patrimonio tartuficolo campano, ma che siano però provvedimenti che non penalizzano coloro i quali si attengono e rispettano il regolamento in vigore L.R. n°. 13/2006 e sue variazioni e integrazioni.
Certo della considerazione che la S.V. vorrà prestare a quanto finora esposto, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e approfondimento e nell’attesa porgo
Distinti saluti.
Bagnoli Irpino 08/09/2014
Il Presidente(Mario Donnarummo)