L’oro del Laceno
30.08.2014, Articolo di Francesco Picariello (dal sito www.orticalab.it)
Tra sport, natura e occasioni da cogliere al volo. Uno spettacolo per gli occhi, tutto da scoprire.
Gentili amici lettori, a furia di parlare di acqua, quella magica della Mefite e quella fragile della Piana del Dragone, e di stare all’inferno, mi è venuta molta sete e non ho voluto correre rischi, quindi sono andato davvero in alto per dissetarmi. Sull’altopiano del Laceno.
Questo sarà di certo un viaggio particolare. Non si parlerà di valorizzare qualcosa che è comunicato male, ma semplicemente di informare dell’eccellenza della zona in assoluto più valorizzabile dell’intera Irpinia. Nessun luogo ha, come il lago Laceno, la predisposizione innata ad attirare fiumi di capitali italiani ed esteri, e nessun luogo, come il Lago Laceno, riesce a rifiutarli per beghe spesso burocratiche o comportamentali. Ma andiamo con ordine.
Dagli amanti della montagna, il Laceno è classificato al top tra i più bei posti sugli Appennini, perché, a differenza di altri assai più famosi (Roccaraso, Campitello), ha un dominio e una preponderanza paesaggistica senza paragoni. Anche le condizioni sciistiche sono di elevata qualità: a un leggero debito di altezza verso cime più alte corrispondono un profilo della pendenza e condizioni climatiche particolari che consentono alla neve di mantenersi compatta a lungo. A difettare, come spesso capita, è la mano dell’uomo, soprattutto alla voce relativa alle strutture di innevamento ed alla qualità generale degli impianti.
E a proposito di questo, ho una storia da raccontarvi, fortunatamente, pare, a lieto fine. Il complesso del Laceno rischiava di veder saltato un finanziamento di 15 milioni di Euro da parte della Regione per l’ammodernamento degli impianti sciistici, vero cuore delle attività della zona. Infatti da tempo procede il contenzioso tra il Comune di Bagnoli, dove appunto si trova il Laceno, e la Giannoni srl, società che ha in gestione l’impianto turistico. La Giannoni ebbe dal comune un primo accordo di gestione, di 29 anni, che terminava nel 2002; alla fine del 2002, purtroppo, le carte per il rinnovo dell’accordo furono presentate fuori tempo massimo e il TAR impedì la procedura.
Poiché il comune non aveva i soldi per mantenere l’impianto, la Giannoni continuò ad occuparsene, col pretesto che gli investimenti fatti fino ad allora portassero ad un tacito rinnovo dell’accordo per altri 29 anni. Il problema sorge quando la Regione, per poter finanziare l’ammodernamento degli impianti, circa un anno fa, chiede al Comune che la zona sia “libera”. Ecco allora che scatta il contenzioso tra Comune e gestori che sembra però aver avuto una soluzione positiva negli ultimi giorni, con la Giannoni che libererà le aree man mano che saranno ammodernate e poi riprenderà a gestirle come fatto finora ad opere concluse. Un giudice terzo dovrà solo stabilire chi dovrà indennizzare prima che si avvii la procedura, ma davvero manca solo un mese per partire col bando di realizzazione (la gestione, come detto, resterà alla Giannoni).
Ma la piana del Laceno non è solo sci, è anche una natura incontaminata, evidenziata da una posizione di estrema bellezza: ha una vasta e abbondante vegetazione (faggeti, pini, abeti), il lago d’inverno è grandissimo, nelle giornate limpide, da una delle cime, vedi da Capri fino a Punta licosa, mentre dal monte Cervialto riesci a vedere addirittura l’Adriatico, con una visione completa quasi impossibile da trovare sulla dorsale appenninica. Problemi politici a monte, però, non hanno mai voluto far decollare il complesso, sottostimandone il valore e, col cambio generazionale post terremoto, gli impianti sono rimasti vecchi ed obsoleti.
Eppure una grande opportunità non sfruttata c’è: con aggiornamenti modesti, tutta la struttura potrebbe diventare sede perfetta per il ritiro estivo delle squadre di calcio. Inconcepibile che l’Avellino vada a Sturno (bella e funzionale ok, ma vogliamo fare il confronto?) o che il Napoli faccia un viaggio fino in Trentino, a Dimaro, quando si ha tanta grandezza, pace, tranquillità e clima ideale qui.
Il problema non è che qui non si faccia bene, soprattutto a livello comunicativo (pagina facebook e sito dedicato aggiornati spesso, una pagina g+, un sito dedicato soltanto alle strutture invernali, molte foto, al massimo servirebbe una pagina wikipedia più curata). Il problema è che si ha paura a volare davvero alto. Una storia per tutte servirà da esempio: per due volte negli ultimi anni il Giro d’Italia è passato nei pressi del Laceno. I registi Rai venivano qui per fare le inquadrature preventive della zona, funzionali poi anche alla diretta, e ogni volta si stupivano “Ma voi avete visto che cosa avete qui? E come è possibile che il posto non sia conosciuto? Qui si potrebbero creare piste praticamente perfette! Che spettacolo!”. Beh, se quando la stessa Rai è venuta qui a girare una puntata di Easy Driver (quella del 17 novembre 2012) e gli è stato fatto capire di non essere proprio ospiti graditi, magari si comprende meglio il perché la zona non riesca ad essere conosciuta al di fuori delle regioni vicine.
Nonostante questo, l’indotto di base è più che valido (si sfiora il milione di turisti annuali), le strutture ricettive, tra alberghi, residence e ostelli possono ospitare fino a 4000 persone e ogni anno la sagra del tartufo è letteralmente presa d’assalto. Però manca il di più, che si traduce in un miglioramento ad onda che potrebbe portare il doppio delle persone e rendere la zona autosufficiente a livello economico. Il procedimento sarebbe (in Irpinia il condizionale è d’obbligo) semplice: migliori le strutture della stazione sciistica, attiri una maggior quantità di turisti che dovranno essere serviti da un’offerta molto più variegata, a sua volta attivata da imprenditoria locale e straniera che non chiede fondi, ma la possibilità di poter semplicemente guadagnare da sé. Esempio per tutti? Nella zona c’è una discoteca, chiusa per mancanza di giovani. E non continuo perché il bel tacer non fu mai scritto.
Mancano, in ogni caso, ancora troppo spesso, unione ed organizzazione, ed un messaggio chiaro da far passare: il Laceno è sempre d’Oro. Non solo a Pasquetta, classica tappa avellinese, non solo in inverno, e non solo in ricordo della manifestazione cinematografica che in questi giorni piacevolmente risboccia ad Avellino.
Il Laceno è sempre d’oro perché ci puoi andare sempre ed ogni volta puoi trovare un’offerta diversa: se si stimola la cultura della montagna, qui ancora troppo assente, si possono creare periodicamente, anche basandosi sulla difficoltà, escursioni innevate turistiche e sportive al monte Piscacca con la caratteristica croce, alla fiumara di Tannera (sentiero 114 del CAI – sezione di Avellino e Salerno), nei boschi dove trovare frutti deliziosi, e così via. Si possono fare mille sport invernali (gli amanti della montagna si stupirebbero della varietà in un territorio con queste caratteristiche) che d’estate si trasformano in sport sull’erba, si continua con mountain bike, equitazione, passeggiate panoramiche dalle cime…alle grotte.
Se c’è ancora qualcosa che resta da “turistizzare”, sono le Grotte del Caliendo, praticamente sotto il Lago Laceno, in gran parte scavate, ma per le quali mancano i soldi per la gestione. Per fare un paragone: a livello geologico, le grotte del Caliendo sono ciò che è la Mefite per la chimica e la geofisica, ovvero un piccolo miracolo di natura dal delicato equilibrio da preservare (ma anche visitare!). Oltretutto, è un percorso speciale per la piana, avendo, dal 2007, due possibili entrate (ed uscite): quella moderna, a Ponte Scaffa, disostruita appunto quell’anno, e quella classica, antica, che viene da Valle. Il percorso è ricco di stalattiti, stalagmiti, colate, vele, e si dipana tra corridoi alti fino a 50 metri e budelli strettissimi. Uno spettacolo per gli occhi, tutto da scoprire. Come il Laceno, oro perpetuo tra cinema e realtà.
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NOME – Lago Laceno
TIPOLOGIA – Lago di origine carsica ad oltre 1000 metri d’altezza
INDIRIZZO – Strada Statale Lago Laceno, Bagnoli Irpino (googlemaps)
DATAZIONE – L’origine geologica è databile intorno al Quaternario, periodo in cui avvennero in tutta la penisola frequenti bradisismi che portarono alla formazione delle depressioni in cui si collocano i bacini
ENTE RESPONSABILE – Comune di Bagnoli e la Giannoni Srl riguardo tutto l’impianto sciistico
DATE ED ORARI DI APERTURA – www.skilaceno.com (sito ufficiale con orari di apertura delle diverse strutture presenti)
PARTICOLARITA’ – Come tutti i laghi carsici, fortemente condizionato dalla piovosità della zona. Il terremoto del 1980 ne ha sensibilmente ridotto l’ampiezza
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(Si ringrazia Info Irpinia, Arturo Tammaro, Francesco Celli e Pellegrino Tarantino per le informazioni e la fotogallery).
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La galleria fotografica
Commento di Angelo Mattia Rocco:
“Cambiando l’ordine degli addendi solitamente il risultato non cambia, ma in questo caso piccole variazioni creano grandi stravolgimenti; giusto per precisare che la convenzione tra il Comune di Bagnoli e la Giannoni sas aveva valenza per 29 anni rinnovabili automaticamente ad altri 29 (totale 58 anni) e che l’atto di cessione dei suoli fa riferimento direttamente ad anni 58.
Giunti finalmente ad un preliminare d’accordo quindi, la società si impegna a cedere con largo anticipo un suo diritto di proprietà affinchè il Comune possa usufruire del finanziamento suddetto…”
Nel salutare simpaticamente l’amico Angelo, vorrei sottolineare le tante bellezze del luogo messe in grande evidenza dal sig. Picariello. L’impressione è che l’articolista, come fra l’altro lo stesso Angelo ha fatto in passato, scommette in maniera netta sulle forti potenzialità di sviluppo del Laceno. Quelle potenzialità che la nostra comunità ha spesso trascurato e sottostimato.
Questa purtroppo è una verità storica! Se da un lato l’intuito del compianto Aulisa favorì il “lancio” del Laceno, già negli anni sessanta, oggi, con “l’aiuto” (speriamo) di fondi economici di consistente portata, si può guardare con cauto ottimismo alla possibilità di realizzare quanto auspicato da Francesco Picariello.
Le note tecniche del Mattia Angelo Rocco, rispettabili e probabilmente corrette, le lascerei da parte.
Come ben dice l’autore dell’articolo (Francesco Picariello) oggi non è il momento delle “sottolineature”, più o meno reali. L’augurio invece è che tutto quello che bisogna realizzare sul territorio del Laceno venga fatto con criterio, obiettività e soprattutto nell’interesse esclusivo dell’intera comunità che vive sul territorio. E su questo immagino ci possa essere un pensiero univoco di tutta la popolazione, nella speranza comunque che il famoso “autolesionismo l bagnolese” non prevalga ancora una volta sulle sorti del nostro paese.
Errare è umano perseverare è diabolico.
Che ne direbbe il signor Picariello? …
Il problema principale è che chi sta a Laceno non ha passione nè volontà di far cambiare le cose.
Le strutture ricettive, nessuna esclusa, andrebbero rinnovate sia esteticamente, sia tecnologicamente ma anche metodologicamente. Paragonate ad altre strutture in altri posti di ugual importanza, risultano vecchie ed indecenti. I proprietari i soldi per un totale rifacimento li hanno, ma non li spendono perchè accontentarsi e portarli nella tomba con se risulta più ragionevole.
Ma lo sapete che molte strutture a Laceno non hanno nemmeno il pos?
L’oro del Laceno ce lo hanno i “lacenesi”, ma l’avidità lo tiene nascosto.
Commento di Pietro Pagnini:
RICOMPATTATE LE FILA … RIPARTE IL BLUFF..!?
Saluto simpaticamente il metereologo Michele sig. Gatta, un plauso anche al sig. Picariello per l’impegno profuso nel tentare di promuovere le bellezze e le potenzialità turistiche del Laceno, così come ha fatto e continua a fare il sig. Mattia Angelo Rocco, che si pone tra l’altro anche come attivo operatore nel variegato e fantasioso prodotto turistico locale.
È vero sig. Michele, le potenzialità turistiche del territorio sono tante e preziose, come sono altrettanto evidenti le incapacità, da parte di tutti NOI addetti, ogni uno per le proprie competenze, ad amministrare e gestire tali risorse.
È altrettanto opportuno precisare sig. Michele, che a riguardo del lancio turistico invernale del Laceno e al fine di realizzare l’opera, l’Egregio Sig. Sindaco TOMMASO Aulisa, oltre che favorire l’intuizione dell’Avv. Ernesto Amatucci, insieme ritennero opportuno e necessario individuare, interessare e incaricare un tecnico esterno l’ing. Franco Giannoni.
Il forestiero scelto era romano, un appassionato di sports invernali ed esperto di montagna, che negli anni settanta fu titolato dall’Amministrazione comunale dell’epoca, “CONCESSIONARIO” e proprietario della stazione sciistica.
L’Uomo ing. Franco Giannoni, titolare della bistrattata società concessionaria “Ing. Franco Giannoni e C. S.a.s.”, misteriosamente nell’anno 2000 fu ritenuto prematuramente scaduto ai suoi primi ventinove anni, degli accordati e concessi cinquantotto come stabilito nell’atto di convenzione.
Se a oggi possono essere utilizzati, (e lo speriamo è d’obbligo), i fondi economici europei di consistente portata, caro sig. Michele e sig. Picariello, è “per la mano di quell’Uomo” e aggiungerei per i fondi impiegati della sua società e di quella che gli è succeduta, non trascurerei le capacità e la caparbietà di tutte le persone che hanno contribuito a voler mantenere funzionante una stazione sciistica sul M. Raiamagra, nell’Appennino Meridionale della Regione Campania.
Sig. Michele, il rispetto delle verità riguarda anche l’onestà intellettuale degli individui, le note del sig. Mattia sono sicuramente corrette e rispettabili, non le annoterei come più o meno reali e tantomeno da relegare da qualche parte, se come Lei dice, l’aspirazione e l’augurio sono veramente quelli di realizzare l’intervento nel territorio.
Se veramente la realizzazione dell’opera è prevalente e debba essere fatta con criterio, obiettività e soprattutto nell’interesse della comunità e aggiungerei degli operatori economici diretti e indotti, le precisazioni sig. Michele sono dovute, sono quelle che aiutano le persone a capire e possono servire a evitare il prevalente “autolesionismo bagnolese” sulle sorti del paese.
Comunque un po’ di ottimismo può anche essere utile, come il risultato del sondaggio, il 61% favorevole al CONCESSIONARIO è un primo passo verso il buon esito dell’operazione, ci lascia ben sperare, non siete d’accordo..?
Commento di Angelo Mattia Rocco:
Ricambio affettuosamente il saluto di Michele, amico di tante disqusizioni e approfondimenti meteorologici…
Giustissima l’osservazione di partire dal laceno naturalistico e di portarne avanti le sue risorse principali partendo dall’origine stessa della località; giusto tuttavia nel contesto mettere in risalto i dettagli per far si che quel bello naturale trovi giusto sfogo e sviluppo nella modernità.
In un momento cosi delicato per l’altopiano, dove quelle risorse sopra citate potrebbero prendere slancio con il famoso finanziamento e nel preciso istante in cui dopo anni, un accordo preliminare tra comune e società potrebbe sbloccare lo stallo, mi è sembrato doveroso correggere un errore che può (indirettamente magari) pesare nuovamente sul l’opinione pubblica e farci tornare nel limbo di prima.
Ancora un saluto e un abbraccio
Saluto con estremo piacere il dr. Pagnini (e l’amico Angelo) sempre gentile e cortese nelle poche volte che abbiamo avuto la possibilità di vederci. A lui in particolare debbo qualche precisazione che, ritengo, non abbia colto bene nella lettura del mio commento sul Picariello.
Ricordo ben il dr. Giannoni. Lo ricordo da quando è arrivato in quel di Bagnoli alla fine degli anni sessanta. E per fortuna che questo sia avvenuto! Ma il Laceno di cui parlavo era riferito agli inizi degli anni sessanta, quando il compianto ing. Giannoni si trovava in quel di Roma. Pertanto mi sembra obiettivamente fuori luogo la precisazione, che poi in sostanza conferma l’intuizione dell’Aulisa, che insieme all’ing Amatucci fu interessato del progetto il compianto ing. Giannoni, favorendone così la sua coraggiosa avventura sul Laceno.
Mamma mia che permalosità!
Ti ho sempre detto, quando ho avuto il piacere e la possibilità d’incontrarti, che sulle tematiche riguardanti la ristrutturazione degli impianti non ho elementi in grado di giudicare e quindi “correttamente” non posso dare un giudizio obiettivo sulle cose. Quindi non mi permetto assolutamente di dare giudizi in merito. Nonostante questo, vedo che è più forte di te puntualizzare questioni a cui io non faccio alcun riferimento tecnico.
L’amico Angelo, che conosco prima di te (dammi almeno questa primogenitura), nel suo commento non si è soffermato assolutamente sulla mia al annotazione (…”Le note tecniche del Mattia Angelo Rocco,rispettabili e probabilmente corrette, le lascerei da parte”…). Non l’ha fatto perchè ha “letto” correttamente il passaggio appena descritto.
Caro Pietro, rileggendo le “tue” considerazioni sul mio ben augurante commento sul futuro del Laceno, mi hai stimolato la seguente domanda: ma il famoso autolesionismo bagnolese, nel tempo, non ha per caso fatto presa anche sui …non bagnolesi?
Sempre a tua disposizione per ulteriori chiarimenti (anche davanti ad una buona tazza di caffè, che ti offrirò la prossima volta che ci incontriamo), un abbraccio dall’amico e non signor Michele.
Mi viene spontaneo porre una domanda:
Ma per quale motivo, solo oggi che ci sono in ballo 15 milioni di euro, tutti sono pronti a rinnovavare, modernizzare, valorizzare il Laceno?
Perche’ solo oggi ci preoccupiamo di far risorgere il Laceno? mah. fino ad oggi e ‘ rimasto cosi ‘.
E come dicono tante persone:abbiamo la ferrari ma non sappiamo guidarla.
Grazie.
Commento di Nello Molinaro:
Il Laceno giustamente come detto dall’articolista è d’oro, per questo è la perla del sud,infatti, non possono essere unicamente le piste da sci a trascinare il turismo, perché la zona economicamente con il turismo non può essere sviluppato unicamente in due mesi e/o tre mesi invernali, il giorno della pasquetta e quindici giorni del mese di Agosto.
Si devono creare altre alternative che allungano il periodo turistico, anche nei periodi primaverili ed autunnali,- una dell’alternativa primaria è quello di creare un bacino artificiale, con la sistemazione ed il mantenimento delle acque del lago che diventa in estate una pozzanghera.Acque che spariscono nelle molteplici perdite del fondale prodotto dall’evento sismico del terremoto dell’ottanta.
Questo intervento unito all’apertura delle grotte del Caliendo con l’apertura dell’accesso dalla piana e la sistemazione dei percorsi interni, sarebbero uno dei richiami turistici primari. Un intervento importante è la sistemazione del bacino del lago perché è intorno alle sue acque dove possono creare molteplici attività e occasioni di lavoro. Di laghi sistemati in modo artificiali ne esistono centinaia in Italia, creati appositamente per scopo naturalistico, inoltre un bacino a tale altezza sarebbe una fonte di rifornimento ed una manna dal cielo per l’antincendio del Corpo forestale, considerato che trovansi al centro della catena appenninica dei monti Picentini formato da una moltitudine di boschi di alto fusto.
Per la sistemazione del bacino la spesa non sarebbe esagerata perché ci si trova di fronte ad un bacino già esistente naturalmente, bisognoso unicamente di qualche piccola sistemazione e impermeabilizzazione delle perdite.
Si è toccato il tasto del richiamo di squadre di alto rango in ritiro nel luogo, questo sarebbe una manna dal cielo, ma la zona è manchevole totalmente delle strutture, un campo regolamentare per allenamenti con tribuna per i tifosi, e palestra coperta etc. vedonsi Dimaro un paese di 1100 abitanti ritiro del Napoli nel Trentino dove non manca nulla e la squadra trova accoglienza totale del Sindaco e della popolazione, portando a seguito, in loco migliaia di tifosi che sono una manna dal cielo turistico per gli albergatori del posto ,ma per questi interventi se non finanziati con sovvenzioni regionali l’Amministrazione è impossibilitata a farlo con investimenti a debito propri, per questo è richiesto di attivarsi con presentazioni di appositi progetti per ottenere finanziamenti pubblici, oppure richiedere e ricercare interventi di privati che potrebbero investire in tal senso, ottenendo un ritorno economico.
Tutte belle speranze che chi è legato a questa zona introvabile di bellezza naturalistica aspetta e spera!!
Amico Michele prendiamoci sto caffè in questo splendido Palazzo.
Le contraddizioni si evidenziano quando si tende a giocare e fare lo struzzo.
In sintesi, quando nel 2000, l’amministrazione comunale inviò alla società concessionaria del compianto ing. Franco, la nota con la quale si intendeva concludere il rapporto concessorio al primo ventinovennio, non c’è stato alcun cittadino di Bagnoli che abbia preso le distanze da tale intendimento.
Ho sempre ritenuto intendere che la maggior parte della cittadinanza era presa da altri interessi.
La conferma di tale intendimento c’è stata con il mitico sondaggio, dove il 61% dei partecipanti hanno espresso un chiaro e forte dissenso allo sgombero intimato al concessionario.
Sicuramente più favorevoli allo “sgombro” magari al forno.
L’altro 30 % degli intervenuti si è invece espresso a favore del recupero al patrimonio comunale dell’area oggetto dei fantomatici interventi.
Caro amico, hai sempre ritenuto opportuno astenerti dall’esprimerti e dal giudicare tali circostanze per mancanza di elementi necessari e siamo d’accordo.
Eppure non ti sono mancate le occasioni per documentarti, considerato che varie volte ti sei appassionato alle problematiche e alla vita politica di questa comunità.
Anche le tue amichevoli espressioni mi stimolano l’interrogativo: dopo così lunghi periodi di astensione, perchè sei intervenuto sui chiarimenti e sulle precisazioni dell’amico Angelo, chiarimenti considerati essenziali in questa particolare è delicata situazione per il finanziamento a venire.?
Parti autolesionismo?
Con amicizia, grazie per la tua pazienza e la tua attenzione ma è stato necessario intervenire per rimanere nel reale.
Saluti e al nostro prossimo caffè.
Ciao Pietro,come va? Speriamo di chiarire definitivamente questo malinteso: la questione del finanziamento non è da me trattata e su Angelo io non intervengo sulle sue opinioni perchè non sono in grado (e quindi non parlo di documentazione) di confrontarmi. Con lui interscambio solo aspetti meteorologici. Argomenti ti assicuro ben più “leggeri” e sicuramente più stimolanti e trasparenti. Aspetti che in tutta la mia vita sono e saranno sempre i presupposti di vita.
Quanto ai problemi dell comunità li ho vissuto sempre con estremo equilibrio e sobrietà. Credimi, quando vieni a conoscenza, in modo involontario, di continui “movimenti” poco trasparenti, preferisci, finalmente, di concentrare il proprio tempo libero in una scienza, sebbene dell’inesattezza, che è quella della meteorologia.
In definitiva il mio intervento sull’articolo del Picariello era ed è stato solo di carattere ambientale e paesaggistico, che il Laceno potenzialmente ha. Il resto, te lo ribadirò pure quando ci prenderemo un caffè o se vuoi in qualche passeggiata sul nostro Laceno, magari in quota, non è da me giudicato per il rispetto di tutte le parti in causa.
Probabilmente, involontariamente, il mio commento è servito a farti fare delle precisazioni che forse serviranno a coloro che, per te, non vogliono capire bene tutto il processo inerente al finanziamento al riguardo degli impianti sciistici.
Un piacere personale ti chiedo, lascia stare gli struzzi. Quelli fanno parte di categorie non appartenenti alla mia …
Un grande abbraccio dall’amico Michele
Bagnoli-Laceno e’ mia ed io la “progetto”.Ma santo cielo, quanti ne siete a concorrere a TALE progetto?
Marzo Pascal
Con la speranza di riveder le stelle.
Ogni tanto mi tocca purtroppo intervenire, solo per il rispetto della memoria di mio padre, su alcune questioni che a me non sono simpatiche. Al Sig. Pagnini e al Sig. Gatta vorrei precisare che il sindaco Tommaso Aulisa non c’entra assolutamente nulla con la venuta a Bagnoli dell’ing. Franco Giannoni, e lo faccio con uno stralcio di un articolo che scrissi già nel 2009 (pubblicato anche da Palazzotenta) dopo la scomparsa della Sig.ra Cavallo-Giannoni e dopo un altro articolo di Giovanni Guerriero sul Mattino del 4/12/09. Naturalmente, se proprio la memoria non aiuta i “bagnolesi”, tutto è supportato da articoli di giornali, foto, documenti dell’epoca ecc.
< < Come molti (o quasi) “ricordano” il Comune di Bagnoli dal dicembre 1964 all’aprile 1970 fu amministrato da una lista civica guidata dal sindaco Parenti, che ebbe il merito di avviare, con l’ing. Giannoni nel 1967, la realizzazione degli impianti di sciovia. In verità già in precedenza mio padre aveva cercato di realizzare impianti di risalita a Laceno, prima chiedendo un finanziamento alla Cassa per il Mezzogiorno ed alla Banca del Nazionale del Lavoro, non ottenuto per mancanza di garanzie sul mutuo, poi cercando di avere un contributo dal Ministero dell’Agricoltura per la costruzione di una “teleferica razionale” ovvero di un impianto che doveva servire inizialmente a trasportare sul Rajamagra gli operai addetti alla lavorazione del legname e che in un secondo momento sarebbe stato trasformato per il trasporto degli sciatori (come era stato fatto in altre località); e mentre era in corso questa pratica giunse la richiesta dell’ing. Giannoni, che mio padre appoggiò in pieno, col massimo impegno, facendo in modo che l’iniziativa prendesse corpo. Una prima delibera risale al 1969 e, visti i tempi che correvano (opposizione dura da parte della minoranza di Aulisa), mio padre chiese anche consulenza alla prefettura per la redazione della convenzione. Quando lasciò l’incarico di sindaco già era stato realizzato ed entrato in funzione un primo tratto di sciovia. Nel comizio di apertura della campagna elettorale del 1970, nel rendicontare le opere svolte, ebbe modo di affermare < ... mi limito a dire che tutto il complesso di attrezzature sciatorie ed alberghiere darà un nuovo volto al nostro Laceno. Basti pensare che un piccolo impianto, coraggiosamente fatto costruire nel cuore dell’inverno in mezzo alla neve dall’ing. Giannoni, ha richiamato su a Laceno tanta gente, tanti sciatori della Campania e delle ragioni vicine, che ha sbalordito un po’ tutti. Noi siamo orgogliosi perché, nel nostro Comune, è stato costruito il primo impianto di sciovia ...> .
Il lancio della stazione turistica invernale fu uno dei tanti fiori all’occhiello di quella amministrazione.
Aulisa continuò, per quanto riguarda gli impianti sciistici del Laceno, l’opera avviata dal suo predecessore, prima con una delibera di assegnazione dei suoli (1971), che rimodulava le precedenti e teneva conto dei rilievi della prefettura, poi con l’approvazione della variante al piano di lottizzazione per il Laceno (1972) ed infine con la firma della prima convenzione (1973) … In quel periodo (67-70) tra mio padre e l’ing. Giannoni si instaurò un rapporto di amicizia e di stima reciproca che è durato negli anni. Un episodio significativo mi è rimasto impresso. Alla morte di mio padre l’ing. Giannoni, incontrandomi al Comune, tenne a farmi partecipe del suo personale ed affettuoso ricordo, ma nel discorrere ebbe un’espressione poco felice, definendo mio padre un “politico dilettante”; subito però precisò che per dilettante intendeva un politico non di professione, uno che faceva politica per passione ed impegno sociale, senza interessi.>>.
Aniello Parenti
Mi sia permessa una considerazione sul commento dell’utente Lucarchitec (che non conosco), dal cui scritto ho come l’impressione di trovarmi di fronte al fulgido esempio di italiano che tutto sa e tutto capisce ma che in fondo in fondo non ha nessuna idea di cosa stia parlando. Infatti mi chiedo come sia possibile esprimere un giudizio così negativo ed offensivo, riporto testualmente “Le strutture ricettive, nessuna esclusa, andrebbero rinnovate sia esteticamente, sia tecnologicamente ma anche metodologicamente. Paragonate ad altre strutture in altri posti di ugual importanza, risultano vecchie ed indecenti. I proprietari i soldi per un totale rifacimento li hanno, ma non li spendono perchè accontentarsi e portarli nella tomba con se risulta più ragionevole.”
Come dicevo mi chiedo come egli sia arrivato a scrivere certe cose relativamente a strutture di cui non si conosce davvero nulla (se non magari esclusivamente quanto è possibile vedere dall’esterno e/o quanto riportato dalle voci di piazza). E come si possa definire gli operatori del Laceno, o come da egli ribattezzati in tono dispregiativo “i Lacenesi”, come persone avide e prive di passione e volontà nel cambiare le cose.
Uno dei motivi per cui il Laceno è ancora meta di tanti turisti è anche (o forse soprattutto) merito dei privati, in primis della Società Giannoni e a seguire di tutti coloro che di tasca propria hanno investito nel tentativo di creare un’attrattiva per i tanti turisti ed ovviamente una fonte di guadagno per se stessi e le proprie famiglie. Altrimenti Laceno oggi sarebbe una landa desolata utile solo alla pastorizia.
Non è mia intenzione addentrarmi nei dettagli ma faccio solo presente che diverse strutture ricettive sono di recente costruzione (non più di 4/5 anni), altre sono state ristrutturate e riammodernate anch’esse negli ultimi anni, qualche altra ancora è certo un po’ più obsoleta ma io (a differenza di Lucarchitec) mi astengo dall’esprimere giudizi a riguardo o dal dispensare facili consigli ai proprietari/gestori.
Prima di lanciarsi in giudizi gratuiti, affrettati ed offensivi basterebbe leggere qualche recensione delle varie strutture ricettive sul noto sito Tripadvisor per rendersi conto che i problemi del Laceno sono ben altri e non le suddette strutture, che certo potrebbero e dovrebbero sempre fare di più per stare al passo con i tempi.
L’oro del Laceno non è nascosto “dall’avida” mano del privato ma bensì dalla mano “sprecona” della pubblica amministrazione.
Ovviamente la mia è una considerazione di parte ma quantomeno espressa con cognizione di causa sapendo di ciò che parlo.
Consapevole che l’erba del vicino sarà sempre più verde, cordialmente saluto.
Lorenzo Frasca
Con estremo piacere saluto la precisazione dell’amico Nello Parenti. Un nostro assiduo e attento visitatore del sito. La sua puntuale precisazione la colgo come una vera e inequivocabile verità storica. Tuttavia, voglio ancora una volta precisare che alcune mie note sull’articolo del Picariello erano esclusivamente di ammirazione verso uno scritto propositivo per il rilancio del Laceno.
La nota in cui io sostengo: “… Pertanto mi sembra obiettivamente fuori luogo la precisazione, che poi in sostanza conferma l’intuizione dell’Aulisa, che insieme all’ing Amatucci fu interessato del progetto il compianto ing. Giannoni, favorendone così la sua coraggiosa avventura sul Laceno …”, è stata da me riportata dopo l’indicazione del dr. Pagnini che precedentemente ci portava a conoscenza dell’episodio appena descritto.
Tuttavia, sebbene non da me “lanciata”, una verifica della suddetta nota poteva essere meglio verificata … anche se, lo ripeto, non intendevo minimamente entrare direttamente sulla questione.
All’amico Nello un sincero ringraziamento, in attesa di ulteriori suoi contributi editoriali su eventi storico-sociali che riguardano la nostra comunità. Un saluto affettuoso Michele