Articoli

Raccolta di articoli, opinioni, commenti, denunce, aneddoti e racconti, rilevati da diverse fonti informative.

Avvisi e Notizie

Calendario degli avvenimenti; agenda delle attività; episodi di cronaca, notizie ed informazioni varie.

Galleria

Scatti “amatoriali” per ricordare gli eventi più significativi. In risalto volti, paesaggi, panorami e monumenti.

Iniziative

Le attività in campo sociale, culturale e ricreativo ideate e realizzate dal Circolo “Palazzo Tenta 39” (e non solo).

Rubrica Meteo

Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

Home » Articoli

Tess dei D’Urberville

27.08.2014, Rubrica LibriAmo di Antonella Iuliano (da “Fuori dalla Rete” – Agosto 2014, Anno VIII, n.4)

Cari lettori, per questo appuntamento estivo con LibriAmo vi riporto nell’Inghilterra vittoriana con un classico di prim’ordine. Sebbene non sia un romanzo da spiaggia, sono certa che i lettori doc apprezzeranno questo mio consiglio letterario, perché quello che mi appresto a recensire è l’opera più celebre del poeta e romanziere Thomas Hardy.

***

Tess è una ragazza che proviene da una famiglia povera e numerosa. Il padre un giorno, di ritorno da lavoro, fa una scoperta che cambierà per sempre la vita della sua primogenita: il suo cognome D’Urberville discende da un antico e nobile ceppo normanno. L’uomo, convinto di avere partenti altolocati, d’accordo con la moglie – una donna con poco cervello –  invia Tess a presentarsi a casa di quelli che sono i nuovi ricchi e proprietari terrieri della zona, che portano il suo stesso cognome. Così Tess giunge nella tenuta di Alec Stoke D’Urberville, un giovane – presunto cugino – che si invaghisce immediatamente di lei e della sua bellezza. Alec rifiuta Tess come facente parte della famiglia, ma la invita a lavorare nella sua proprietà, dove tenta ripetutamente di sedurla fino a quando, frustrato dai continui rifiuti della giovane, la conduce nella foresta e abusa di lei. Tempo dopo Tess torna a casa con un figlio, il figlio della violenza, a cui dà il nome di “Sorrow” che significa sofferenza, Dolore. Questo bambino muore prima ancora di ricevere il battesimo, ma Tess è ormai, agli occhi di chi la circonda, una donna macchiata, dall’onore compromesso, costretta a lasciare nuovamente la propria casa per trovare ospitalità presso la fattoria Talbothay, dove nessuno è a conoscenza del suo triste passato. Qui la ragazza lavora duramente e conosce Angel, il figlio di un predicatore che sta imparando a fare l’agricoltore. I due si innamorano e si sposano nonostante il parere contrario della famiglia di lui.

Tess è tormentata dal segreto del suo passato e quando Angel lo scopre, sconvolto, la lascia per andare in Brasile. Dopo un periodo difficile nella vita di Tess ricompare improvvisamente Alec D’Urberville che la reclama come moglie. La nostra eroina, nella sua disperazione, torna dal suo carnefice, da colui che la macchiò nella virtù, dalla fonte delle sue sventure, per colpa del quale crede di aver perso l’amore di Angel, per ucciderlo. Quando Angel torna a sua volta a cercarla, troppo innamorato per perderla davvero, ormai è tardi e i due sono costretti a fuggire per il crimine che lei ha commesso. Riescono a vivere solo un breve periodo d’amore prima che, nel mitico paesaggio di Stonehenge, lei venga arrestata e infine giustiziata e il sole tramonti così per sempre sulla vita di questo fiore sciupato dalle brutture della vita.

Tess rappresenta il personaggio in cui Thomas Hardy incarna la sua ribellione ai pregiudizi dell’età vittoriana sulla castità e sulla virtù, valore importantissimo all’epoca. Quella narrata è la vita di una giovane donna sfortunata, una ragazza madre, dai tratti innocenti, sedotta e abbandonata, un fiore puro calpestato della malignità dell’uomo, ma che, al tempo stesso, con notevole forza fisica e psichica riesce a superare il senso di colpa e la vergogna verso quei modelli sociali che la condannano, nonostante sia una vittima. Si tratta di un romanzo di seduzione, che si basa sulle disparità sociali. Forte è la denuncia dell’autore nei confronti di perbenismi e moralismi attivi sul finire del secolo. Hardy provocatoriamente darà un sottotitolo al romanzo: “Una donna pura”, perché il cuore della protagonista era puro nonostante il suo corpo fosse stato contaminato.

“…così se ne andò Dolore l’indesiderato, quella creatura intrusa, quel dono bastardo di una natura sfrontata che non rispetta la legge sociale. (Thomas Hardy, Tess  de D’Urbervilles)”

Antonella Iuliano

                                                                                                       

Lascia un commento!

Devi essere logged in per lasciare un commento.